Ecodom chiede al governo regole ben definite per il sistema Raee
Sono i risultati presentati da Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom, intervenuto al convegno della Fondazione Fare Futuro sul tema “L’Italia e la green economy: gestione e recupero dei rifiuti come green business”.
“Il bilancio della raccolta è positivo da quando i Raee sono totalmente gestiti dai Sistemi Collettivi: con circa 3 kg di raccolta per abitante siamo vicini all’obiettivo nazionale di 4 kg fissato dal D.Lgs. 151” - afferma Arienti - “Purtroppo invece siamo ancora lontani dalla media europea, che si attesta attorno ai 7 kg”.
Per stimolare tutta la filiera e incrementare la raccolta, è assolutamente necessario che il Governo si attivi per stabilire regole chiare e ben definite, entro cui possano muoversi i Sistemi Collettivi: definire in modo chiaro cosa sia un Sistema Collettivo, consentendone solo ai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e alle loro associazioni di farne parte; obbligare in modo più forte i Sistemi Collettivi a far parte del Centro di Coordinamento Raee e a rispettarne le regole“ continua Arienti – “Sono solo alcuni esempi, mutuati da esperienze internazionali, che aiutano a mantenere l’equilibrio tra garanzia di servizio alla collettività e concorrenza”.
Ecodom nei primi mesi del 2009 ha raccolto in tutta Italia circa 55.871 tonnellate di Raee dei Raggruppamenti R1 (frigoriferi, condizionatori, scalda-acqua) e R2 (lavatrici, lavastoviglie, forni e cappe). Grazie al processo di trattamento realizzato dagli impianti selezionati da Ecodom, 994.800 tonnellate di anidride carbonica (CO2) non sono state immesse nell’atmosfera; e si è inoltre evitata la dispersione di una significativa quantità di gas che danneggiano lo strato di ozono.
Sempre secondo i dati analizzati da Ecodom, utilizzare le materie prime (ferro, alluminio, rame e plastica) ottenute dal riciclo di 55.871 tonnellate di Raee comporta inoltre un risparmio energetico di circa 110 milioni di kWh rispetto a quanto occorrerebbe per ottenere le stesse quantità di materie prime “vergini”.
Ecodom: www.ecodom.it
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