Reach: l’impatto sui costi dell’industria del riciclo

Pubblicato il 26 novembre 2013

La strategia ambientale dell’Unione Europea negli ultimi decenni ha spinto le aziende ad investire nel recupero dei materiali, favorendo lo sviluppo di prodotti e manufatti che fossero il più possibile recuperabili e riciclabili, e negli ultimi anni l’importanza del riciclo è andata aumentando anche in seguito alla consapevolezza che i rifiuti e i prodotti a fine vita possono essere un’importante fonte di materie prime strategiche. Gli adempimenti previsti dal regolamento europeo Reach, che si occupa della pericolosità delle sostanze chimiche per la salute umana, non sono applicabili ai rifiuti ma si applicano però appena un materiale cessa di essere un rifiuto, e cioè quando viene riciclato. Questo potrebbe avere impatti negativi sullo sviluppo dell’industria del riciclo, che rappresenta uno degli obiettivi strategici di Europa 2020.

L’Enea, che supporta il Ministero dello Sviluppo Economico per l’applicazione del Regolamento Europeo Reach, ha organizzato un convegno per approfondire che tipo di impatto ha sui costi e sui processi produttivi dell’industria del riciclo e per individuare le procedure che possono contribuire ad eliminare o almeno mitigare questa contrapposizione, attraverso un confronto tra i rappresentanti della comunità scientifica, dei Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, della Salute, della Confindustria e delle organizzazioni di categoria e di alcuni dei soggetti maggiormente impegnati nel settore del riciclo, quali Assocarta, Unionplast e Ecopneus.

Una delle problematiche del Regolamento Reach riguarda gli obblighi a cui è soggetta l’industria che effettua il recupero di materiale per immetterlo sul mercato, ed in particolare l’obbligo di presentare domanda di autorizzazione all’utilizzo del materiale, nel caso in cui nel materiale recuperato sono presenti, oltre i limiti prefissati, sostanze pericolose per la salute umana, vale a dire cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione, persistenti, bioaccumulabili e interferenti endocrini. I costi di presentazione della domanda di autorizzazione e in generale il costo per elaborare un dossier di autorizzazione sono significativi: nella UE le imprese che si occupano di riciclo sono generalmente piccole e medie e i costi da sostenere potrebbero mettere in difficoltà l’industria del riciclo, sfavorendo l’uso del materiale riciclato.

http://www.enea.it



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