Rapporto Rifiuti Urbani – Umbria 2013

Pubblicato il 14 gennaio 2015

Secondo il rapporto pubblicato a fine 2014 da Arpa Umbria, in Umbria nel 2013 sono state prodotte 487.730 tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo inferiore di circa 17.000 tonnellate rispetto all’anno precedente (-3,3%). La produzione media pro capite è 515 kg/ab, ed è composta per 265 kg/ab dai rifiuti non compresi nella raccolta differenziata e per 250 kg/ab dai rifiuti della raccolta differenziata.

A scala di ambito territoriale ATI 1 (Ambito Territoriale Integrato) ha la produzione pro capite più bassa, 486 kg/ab, mentre la produzione pro-capite più alta è quella di ATI 3, pari a 539 kg/ab. Il risultato migliore nel 2013 è raggiunto da ATI 2 che ha la raccolta differenziata pro capite più elevata e quella dei rifiuti non differenziati più bassa.

Nel 2013 è stata raggiunta una percentuale di raccolta differenziata pari al 48,5%, con un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente; nell’ultimo triennio si è verificato complessivamente un aumento di quasi 16 punti percentuali, grazie al quale il dato regionale nel 2013 si colloca appena al di sotto dell’obiettivo del 50% posto dal Piano regionale Rifiuti ma è ancora distante dall’obiettivo del 65% stabilito dal DLgs. 152/2006 e dallo stesso Piano.

Il generale aumento della raccolta differenziata deriva da risultati disomogenei all’interno del territorio regionale: il risultato migliore è ottenuto da ATI 2 che si porta al 56,8%, buono anche il risultato di ATI 1 che per la prima volta supera la soglia del 50 %, mentre la percentuale di raccolta differenziata di ATI 3 e ATI 4 rimane intorno al 40%.

La direttiva europea 2008/98/CE e la normativa nazionale di recepimento normativa di riferimento in tema di gestione di rifiuti, introduce i “Criteri di priorità nella gestione dei rifiuti” e stabilisce che la gestione avvenga secondo una “gerarchia” in cui lo smaltimento deve costituire la fase residuale. Le direttive europee attribuiscono molta rilevanza al recupero di materia, introducono i concetti di preparazione per il riutilizzo e definiscono nuovi obiettivi di recupero e riciclaggio, spostando l’attenzione dalla fase della raccolta a quella della effettiva valorizzazione dei rifiuti. Infatti pur rimanendo in vigore gli obiettivi di percentuale di raccolta differenziata, quello che deve essere valutato è l’effettivo riciclo dei materiali raccolti in modo differenziato ovvero la quantità di materia effettivamente recuperata che dipende molto dalla qualità della raccolta, e quindi dalla percentuale di frazioni estranee presenti nel rifiuto differenziato, oltre che dalla quantità.

Si è cercato pertanto di ricostruire l’intero ciclo di gestione dei rifiuti urbani raccolti nel 2013, sia delle quote che sono state avviate a smaltimento sia delle principali frazioni della raccolta differenziata, ritenendo tale quadro conoscitivo un elemento indispensabile nel processo di valutazione del contesto umbro rispetto agli obiettivi posti dalla normativa, in particolare rispetto all’obiettivo di riciclo.

È stato ricostruito il ciclo di gestione del 97% del rifiuto urbano raccolto nel 2013: rifiuto secco residuo (Cer 200301) che viene avviato integralmente a operazioni di smaltimento e costituisce il 48% del rifiuto urbano raccolto nel 2013; residui della pulizia stradale (Cer 200303) e Rifiuti Ingombranti (Cer 200307), rifiuti che vengono raccolti in modalità selettiva e ma che in parte prevalente vengono ancora avviati a operazioni di smaltimento; frazione organica umida e verde che costituiscono complessivamente il 20% del rifiuto urbano del 2013 e vengono avviati a operazioni di compostaggio; rifiuto multimateriale, come carta, vetro, plastica, metallo e legno, che vengono avviate a operazioni di recupero di materia.

L’analisi dei dati ha evidenziato come la quasi totalità delle principali frazioni secche della raccolta differenziata umbra è stata effettivamente avviata a riciclo, con percentuali superiori al 90% per carta e vetro, rifiuti che completano quasi per intero il ciclo di gestione con produzione di materiale end of waste all’interno del territorio regionale, mentre legno e plastica, sono stati principalmente avviati a impianti di recupero fuori regione. Nella gestione della frazione organica portata a compostaggio, che costituisce ben il 42% della raccolta differenziata umbra nel 2013, sono state invece evidenziate delle criticità con alcuni impianti che hanno presentato significative percentuali di scarti di trattamento.

I rifiuti urbani residui avviati a smaltimento sono stati quasi interamente sottoposti a trattamento meccanico biologico finalizzato all’abbattimento del contenuto organico coerentemente a quanto previsto dal DLgs. 36/2003.

 

Arpa Umbria: http://arpa.umbria.it



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x