Europa: sviluppo sostenibile post-2015

Pubblicato il 11 febbraio 2015

La Commissione europea individua gli sforzi che, a suo parere, devono essere compiuti a livello mondiale per eliminare la povertà e favorire lo sviluppo sostenibile. La comunicazione “Partenariato mondiale per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile dopo il 2015” è stata elaborata congiuntamente dall’Alto rappresentante e Vicepresidente Federica Mogherini, dal Commissario per la cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica e dal Commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella. Il testo è stato approvato dal primo Vicepresidente Frans Timmermans, che ha la responsabilità orizzontale dello sviluppo sostenibile. Oltre a presentare proposte sul modo in cui la comunità internazionale dovrebbe organizzare la sua azione per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la comunicazione contiene indicazioni su come l’Ue e i suoi Stati membri potrebbero contribuire all’impegno internazionale.

Il 2015 è un anno fondamentale per lo sviluppo sostenibile mondiale. Con l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015, che subentrerà agli obiettivi di sviluppo del millennio, la comunità internazionale risponderà alle sfide che si pongono attualmente al nostro pianeta: eliminare la povertà, garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile per le generazioni attuali e future, promuovere e tutelare tutti i diritti umani e tutti i valori fondamentali come base per una società pacifica e prospera.

Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha commentato: “Il 2015 sarà un anno fondamentale per la comunità internazionale. L’eliminazione della povertà e la promozione di uno sviluppo sostenibile a livello mondiale rappresentano sfide comuni, ma il conseguimento di questi obiettivi è anche nel nostro comune interesse. L’UE proseguirà il dialogo costruttivo con i suoi partner nell’ambito dei prossimi negoziati ed è pronta a svolgere appieno il proprio ruolo nell’attuazione dell’agenda”.

Federica Mogherini, Vicepresidente e Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato: “Il 2015 è l’Anno europeo per lo sviluppo e sarà, con il dibattito alle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo del millennio e sul post-2015, un momento cruciale per definire una nuova agenda globale, ambiziosa e credibile, per sradicare la povertà e promuovere uno sviluppo più equo e sostenibile. Per la prima volta nella storia, la comunità internazionale è nelle condizioni di mobilitare risorse e strumenti per fronteggiare con successo una sfida senza precedenti, collegando in modo più coerente ed efficace le politiche per la cooperazione a quelle per uno sviluppo sostenibile. Ora abbiamo bisogno di unire il mondo intero intorno a obiettivi comuni di sviluppo, di promozione di diritti e di libertà fondamentali, assicurando maggiore trasparenza ed efficacia all’aiuto pubblico allo sviluppo, insieme a una credibile e verificabile tabella di marcia sugli investimenti pubblici per centrare gli obiettivi internazionali, senza sprecare l’opportunità storica che è nelle nostre mani. Per questo, sarò impegnata per fare dell’Ue uno dei protagonisti di questo negoziato globale, in stretta collaborazione con i nostri partner internazionali”.

Il partenariato mondiale dovrebbe trattarsi di un quadro universale e applicabile a tutti, basato su un partenariato tra tutti i Paesi, nonché con la società civile e il settore privato. Tutti i Paesi dovrebbero offrire il loro giusto contributo per il raggiungimento degli obiettivi globali e dovrebbero renderne conto ai loro cittadini e alla comunità internazionale. L’indispensabile impegno politico al massimo livello dovrà essere affiancato dal coinvolgimento e dalla responsabilizzazione dei Paesi, indipendentemente dal loro stadio di sviluppo, per l’attuazione dell’agenda post-2015.

Il partenariato dovrebbe basarsi su valori universali quali i diritti umani, il buon governo e lo Stato di diritto, il sostegno alle istituzioni democratiche, l’inclusività, la non discriminazione e la parità di genere. La comunicazione presenta quelle che dovrebbero essere le componenti principali del partenariato mondiale: contesto strategico favorevole, sviluppo delle capacità, mobilitazione e impiego efficace dei finanziamenti pubblici nazionali e internazionali, massimo ricorso al commercio e alla tecnologia, sfruttamento degli effetti positivi della migrazione e ottimizzazione del settore privato e delle risorse naturali. La comunicazione evidenzia inoltre la necessità di definire un quadro solido per il monitoraggio, la rendicontabilità e le valutazioni a tutti i livelli.

La comunicazione conferma inoltre il sostegno della Commissione all’invito rivolto dal segretario generale delle Nazioni Unite affinché tutti i Paesi industrializzati raggiungano il traguardo Onu dello 0,7% per quanto riguarda il rapporto Aps/Rnl, mentre i Paesi a reddito medio-alto e le economie emergenti dovrebbero aumentare il loro contributo ai finanziamenti pubblici internazionali nonché fissare obiettivi specifici e un calendario ben preciso a tal fine.

La comunicazione servirà a definire le posizioni dell’Ue durante i preparativi per la terza conferenza sul finanziamento dello sviluppo, che si terrà a Addis Abeba nel luglio 2015, e per il vertice post-2015 che l’Onu organizzerà a New York nel settembre 2015. Un accordo sull’agenda post-2015 avrà implicazioni importanti anche per i negoziati nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

 

Commissione europea: http://europa.eu



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