Un tetto al prezzo del gas
“Bene la proposta di Draghi e Cingolani alla Commissione Europea di fissare un tetto al prezzo del gas”. Il Presidente Girardi: “In una situazione di emergenza occorrono misure di emergenza altrimenti si arriva al collasso di un intero sistema produttivo”

L’aumento del prezzo del gas, e conseguentemente l’aumento della energia elettrica che trova la sua fonte nel gas, è ormai fuori controllo. I prezzi che a fine del 2021 avevano già subito delle impennate sono ormai diventati insostenibili con l’acuirsi del conflitto in Ucraina.
La situazione – se non si adottano misure straordinarie – rischia di far letteralmente “collassare” il sistema produttivo nazionale.
L’allarme arriva dalle imprese del settore elettrotecnico ed elettronico – seconda industria manifatturiera d’Europa (con 79 miliardi di fatturato aggregato e oltre 500.00 addetti) – espressione dei comparti più tecnologicamente avanzati del nostro Paese, comparti già in sofferenza da mesi per l’aumento del prezzo di molte delle materie prime utilizzate nelle forniture tecnologiche e nelle infrastrutture (rame, acciaio, ferro, silicio).
“Arrivati a questo punto l’unica soluzione” ha dichiarato il Presidente di Federazione ANIE Filippo Girardi “è quella di fissare un tetto europeo al prezzo del gas. E bene, quindi, la proposta del Presidente Draghi e del Ministro Cingolani che hanno portato il tema alla attenzione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nell’incontro di ieri a Bruxelles”.
“Ci attendiamo” conclude Girardi “che l’Europa consenta ora agli Stati membri di intervenire con l’attuazione “eccezionale e limitata nel tempo” di prezzi regolamentati nell’ambito del quadro giuridico del mercato elettrico/gas. Alle misure straordinarie, di breve periodo, sarà necessario poi affiancare misure di lungo termine e lavorare per definire una vera strategia europea sulla energia che porti a promuovere azioni, nei diversi Paesi, per ridurre il rischio di dipendenza e assicurare la sicurezza energetica. Federazione ANIE è pronta a portare un contributo di idee e proposte”.
È evidente che terminata questa emergenza occorrerà rivolgere particolare attenzione al tema dell’aumento del costo delle materie prime e della loro reperibilità: gli impatti sono importanti sui contratti di appalto in corso di esecuzione e sulle commesse che verranno affidate anche per traguardare gli investimenti previsti nel PNRR.
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