Ingegneri energetici: le competenze universitarie incontrano le richieste delle aziende?
Un’indagine, quantitativa e qualitativa, misura la preparazione degli ingegneri energetici del Politecnico di Milano, valutandone le competenze acquisite in relazione all’inserimento lavorativo nel settore, in continua espansione, dell’energia
Risultano essere occupati professionalmente in gran parte con un contratto a tempo indeterminato. Nel giro di 2 mesi e mezzo dal conseguimento della laurea riescono a trovare un impiego. Vivono e lavorano soprattutto in Italia nel settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata per aziende private. Hanno, nella maggior parte dei casi, conseguito la laurea specialistica magistrale e conoscono almeno una lingua straniera. Le loro conoscenze universitarie e le abilità specifiche sono più sviluppate delle competenze relazionali e gestionali. Non trovano particolari difficoltà ad inserirsi in un ambiente di lavoro e ritengono che i corsi universitari seguiti siano stati utili per il tipo di lavoro in cui sono impiegati e, quindi, li consiglierebbero ai loro amici.
È questo il profilo che emerge da un’indagine realizzata da Fondazione Politecnico di Milano, Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e Assolombarda, su un campione di circa 200 tra ingegneri e studenti in corsi di ingegneria energetica, di cui il 54% laureati e lavoratori, l’11% studenti laureandi che stanno maturando o hanno già maturato esperienze professionali e il 35% studenti senza alcuna esperienza lavorativa. Tra chi possiede il titolo di laurea, quasi il 90% ha conseguito al Politecnico di Milano quello in ingegneria energetica, una minoranza, invece, in ingegneria nucleare e in ingegneria meccanica.
Il corso di laurea in ingegneria energetica è nato, per primo, al Politecnico di Milano nel 2000. La ricerca è stata condotta tra i laureati, dai primi ad avere conseguito il titolo nel 2003 ad oggi. L’indagine mette a confronto le aspettative e le attese dei giovani con le esigenze delle imprese. Sono valutate la competenza e le conoscenze acquisite nel percorso di studio in relazione all’inserimento nella realtà produttiva in un settore, come quello dell’energia, di grande attualità e in continuo divenire dal punto di vista tecnico e culturale.
In particolare, oltre a fotografare lo scenario e lo spettro delle possibili occupazioni per un ingegnere energetico, è stata riservata una forte attenzione all’analisi dell’efficacia del percorso formativo. Il cuore della ricerca è rappresentato dai dati relativi a condizione occupazionale, formazione ed esperienza di laureati occupati o studenti che hanno maturato esperienze lavorative. Tra chi ha già fatto il suo ingresso nel mercato del lavoro: il 61,1% ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato; il 12,1% ha un contratto a tempo determinato; il 7,4% ha un contratto di stage post-laurea; il 5,6% ha intrapreso la professione del libero professionista; il 4,6% è occupato con un contratto di apprendistato; il 6,5% è in cerca di una prima occupazione; l’1,9% è disoccupato e in cerca di un nuovo lavoro.
L’86,4% lavora in Italia e nel 91% dei casi le aziende appartengono al settore privato. L’ultima retribuzione netta mensile percepita: dal 32,1% degli ingegneri considerati dall’indagine è compresa in un range che va da 1.500 a 2.000 euro; seguito da un altrettanto 32,1% di ingegneri il cui ultimo stipendio va dai 1.000 ai 1.500 euro; dal 21,7% che ha una retribuzione che si attesta attorno ai 1.000 euro; dall’8,5% che ha una retribuzione compresa tra i 2.000 e i 2.500 euro; dal 3,8% degli ingegneri con oltre 3.000 euro netti al mese; e infine dall’1,9% con uno stipendio compreso tra i 2.500 ed i 3.000 euro netti mensili.
Il 94,5% del campione ritiene che i corsi universitari seguiti siano stati utili per il lavoro che attualmente sta svolgendo e il 94,2% consiglierebbe ai propri amici di iscriversi agli stessi corsi universitari. Il 90,4% è soddisfatto della sua attuale posizione lavorativa, il 77% ritiene comunque utili ulteriori momenti di formazione.
Politecnico di Milano: www.polimi.it
Assolombarda: www.assolombarda.it
Fondazione Politecnico di Milano: www.fondazionepolitecnico.it
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