Incidente nucleare nella centrale di Fukushima in Giappone: la prevenzione dell’Ispra

I rilasci di radioattività in aria non possono produrre contaminazione dell'aria nell'immediato in Europa. L'attivazione in Italia della rete nazionale di sorveglianza della radioattività è una misura cautelativa

Pubblicato il 16 marzo 2011

Sulla base degli ultimi eventi alla centrale nucleare giapponese di Fukushima, sabato 12 marzo la rete italiana delle Agenzie Regionali è stata preallertata da Ispra, con la richiesta di intensificare le misure sul particolato atmosferico.


L’attivazione della rete è contemplata nel Piano Nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche, che prevede l’invio dei dati al CEVaD (Centro di Elaborazione e Valutazione Dati), l’Organo tecnico della Protezione Civile che effettua le valutazioni sulle misure protettive da intraprendere per tutelare la popolazione.

In particolare alle Agenzie Regionali è richiesto di inviare i risultati delle misure sul particolato atmosferico, che, in caso di emergenza, sono le più sensibili per rilevare una eventuale contaminazione anche piccola in aria.

A seguito dell’evoluzione della situazione delle centrali giapponesi del sito di Fukushima, in data 15 marzo Ispra ha confermato la necessità di effettuare misure di particolato atmosferico con cadenza giornaliera. Contemporaneamente Ispra ha richiesto di aumentare la frequenza con cui si effettuano le misure di deposizione al suolo da mensile a settimanale, a partire dal prossimo lunedì 21 marzo. I risultati di entrambe le misure saranno inseriti nel database nazionale.

In Toscana, Arpat fornisce i dati relativi alle misure di Cs-137 nel particolato atmosferico (misurato a Firenze come punto della rete nazionale) e di dose da radiazione gamma in aria (misurata in continuo in 8 stazioni della rete regionale). Tutti i dati rilevati fino ad oggi sono nella norma.

Tutti i risultati del monitoraggio della radioattività ambientale in Toscana sono trasmessi annualmente a Ispra e pubblicati con la medesima frequenza sul Burt (“Controllo della radioattività ambientale. Relazione ai sensi dell’art. 15, comma 3, della LR n.32/2003 – Anno 2009”, Burt n. 3 del 19/01/2011). I dati trasmessi sono inseriti in una banca dati nazionale che costituisce un riferimento aggiornato dello stato della radioattività ambientale. In situazioni diverse dal normale monitoraggio della radioattività ambientale, può essere richiesta da Ispra una trasmissione immediata dei risultati.

Va comunque considerato che i rilasci di radioattività in aria, non potrebbero in ogni caso produrre contaminazione dell’aria nell’immediato in Europa. 


L’attivazione in Italia della rete nazionale di sorveglianza della radioattività è da considerarsi dunque una misura cautelativa, finalizzata ad alzare il livello di attenzione sulle misure che sono effettuate anche in situazione normale, in alcuni casi con frequenze più diradate o su matrici diverse.

Un’attivazione anticipata rispetto a un’eventuale fase emergenziale garantisce infatti che, anche in momenti di maggiore criticità, tutto il sistema (dal campionamento all’esecuzione delle analisi, all’inserimento dei risultati nella banca dati nazionale) risponda correttamente.

Ispra: www.isprambiente.gov.it
Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica: www.iaea.org



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