Il “pronto intervento” per le auto solari: Distrelec supporta l’auto solare della Hochschule di Bochum con una consegna rapida dei componenti

Pubblicato il 28 giugno 2013

Dal 1999 gli studenti della Hochschule di Bochum sviluppano veicoli alimentati esclusivamente con l’energia solare. L’ultimo “bolide solare” nato nel bacino della Ruhr risponde al nome di SolarWorld GT ed è in procinto di fare il giro del mondo.

L’arrivo al traguardo del World Solar Challenge ad Adelaide

L’arrivo al traguardo del World Solar Challenge ad Adelaide

Gli sponsor, come il distributore a catalogo Distrelec, supportano energicamente il progetto dell’Università.

Fare una volta il giro del mondo con l’auto è già di per sé una bella avventura. Ma agli studenti della Hochschule di Bochum questa sfida non bastava: volevano girare intorno al globo soltanto con l’energia del sole ed hanno sviluppato e costruito personalmente l’auto solare necessaria per questa missione. Oltre a molto talento ingegneristico, a un entusiasmo senza limiti e a una buona dose di spirito pionieristico, un tale progetto necessita soprattutto di una cosa: sponsor energici del mondo dell’economia che condividano l’entusiasmo degli studenti e supportino il progetto SolarCar. Il distributore a catalogo Distrelec è uno di loro.

Premi al design: La SolarWorld GT è stata premiata come veicolo più bello del World Solar Challenge 2011

Premi al design: La SolarWorld GT è stata premiata come veicolo più bello del World Solar Challenge 2011

Gli specialisti in elettronica della città di Brema sono sempre pronti ad aiutare i costruttori di auto solari quando a Bochum mancano singoli componenti per i quali è richiesta una consegna ultra rapida, durante la costruzione del veicolo o ai pit stop. A tal fine, Distrelec ha messo a disposizione del team di progetto della Hochschule di Bochum un budget, di cui i costruttori di auto solari possono servirsi secondo necessità scegliendo tra oltre 150.000 articoli del catalogo Distrelec. “Facciamo ricorso al supporto di Distrelec solo quando i tempi sono veramente stretti e mancano singoli componenti che ci servono con la massima urgenza”, afferma Stefan Spychalski, responsabile delle pubbliche relazioni e coinvolto fin dall’inizio nel progetto SolarCar. Distrelec è particolarmente adatta a ricoprire questa funzione di “pronto intervento”, poiché praticamente ogni componente che potrebbe servire è disponibile a catalogo. “Anche se ordiniamo solo un singolo componente, abbiamo la certezza di una consegna il giorno successivo e si può subito procedere al montaggio”, sottolinea Spychalski.

Oltre alla progettazione e alla costruzione del veicolo solare, un altro scopo del progetto SolarCar consiste nell’insegnare agli studenti a pianificare e organizzare progetti complessi. “Problem Based Learning” è il nome di questo approccio didattico che affida completamente nelle mani di 30 studenti la pianificazione, l’organizzazione e la costruzione, con il supporto dell’intero istituto universitario. I futuri ingegneri e dottori in economia, grazie a questo progetto unico a livello mondiale, possono accumulare esperienze interculturali, ampliare le loro competenze tecniche, sociali e di metodo e imparare a gestire autonomamente le situazioni impreviste. “Nella logistica dei ricambi possono verificarsi piccoli inconvenienti. Il modo in cui affrontarli è qualcosa che si deve imparare”, dice Spychalski. A questo proposito, il catalogo Distrelec è un valido alleato per gli studenti della Hochschule di Bochum. Nel campo delle scienze ingegneristiche, durante gli studi universitari e per le tesi di laurea si costruiscono regolarmente modelli, dispositivi sperimentali o prototipi. Già da anni la Hochschule ordina i componenti necessari alla Distrelec di Brema.

La SolarCar alla seconda tappa in Nuova Zelanda

La SolarCar alla seconda tappa in Nuova Zelanda

 

Due sedili, due portiere, una volta il giro del mondo

L’attuale veicolo solare della Hochschule di Bochum porta il nome di SolarWorld GT. Dispone di un’omologazione per la circolazione stradale, due posti a sedere, due portiere e quattro ruote ed è una “specie rara” tra le auto solari. Mentre la maggior parte dei veicoli a propulsione esclusivamente solare continua ad avere l’aspetto di un tavolo da ping-pong cosparso di celle solari e appoggiato su ruote, il modello di Bochum è molto più simile a una normalissima auto. La SolarWorld GT vuole essere il messaggero del futuro di una mobilità a propulsione elettrica ed è volutamente progettato per resistere a forti sollecitazioni e percorsi lunghi. Con un peso a vuoto di 260 kg, il “bolide della luce” può raggiungere una velocità massima di circa 120 km/h e percorrere fino a 275 km con la sola propulsione a batteria. Se si converte il fabbisogno energetico della SolarWorld GT in benzina Super, il suo consumo a una velocità di 50 km/h corrisponde a circa 0,2 l per 100 km. “Con la SolarWorld GT vogliamo dimostrare che le auto solari possono dare impulsi per lo sviluppo di una mobilità elettrica adatta all’uso quotidiano”, dice Stefan Spychalski. Alla fine degli anni Novanta, anche a Bochum si era partiti con i “tavoli da ping-pong su ruote”. Questa volta, però, le direttive di design erano chiare: “due portiere, due sedili, una volta il giro del mondo”.

Gli studenti di Bochum si sono prefissati di percorrere 34.000 km e attraversare due volte l’Equatore. Per un giro del mondo ufficiale è necessario percorrere almeno 28.500 km sulla terraferma. Se il giro del mondo riuscisse, allo stesso tempo SolarWorld GT batterebbe anche altri record mondiali, tra cui il percorso più lungo compiuto in un veicolo solare. SolarWorld GT ha già percorso senza problemi un buon terzo di questa strada.

La SolarCar alla 3a tappa negli USA sulla strada per l’Arizona

La SolarCar alla terza tappa negli USA sulla strada per l’Arizona

 

Il segnale di partenza “Down Under”

Il segnale di partenza della prima tappa del giro del mondo c’è stato il 16 ottobre 2011 al World Solar Challenge in Australia. Il World Solar Challenge è una corsa di 3.000 km attraverso il continente australiano che parte da Darwin (a nord) e termina ad Adelaide (a sud). Il team della Hochschule di Bochum partecipa a questa sfida biennale dal 2003. Tra le 42 squadre provenienti da 21 Paesi, la SolarWorld GT si è posizionata nella parte centrale della classifica soddisfacendo le aspettative; il vincitore è stato un veicolo solare giapponese con il consueto ed efficiente look da tavolo da ping-pong. Per la terza volta consecutiva, il team di Bochum ha sbaragliato la concorrenza assicurandosi il premio per il migliore design.

La seconda tappa del giro del mondo si è svolta su una distanza di 2.000 km da nord a sud attraverso la Nuova Zelanda. La corsa è partita da Auckland, sull’Isola del Nord, mentre il traguardo di Invercagill, all’estremità meridionale dell’Isola del Sud, è stato raggiunto dal team all’inizio di dicembre 2011. Da lì l’auto solare è stata riportata ad Auckland, caricata nel suo container e poi trasportata negli USA.

Nel suo viaggio negli USA il team SolarCar ha attraversato anche l’Arizona

Nel suo viaggio negli USA il team SolarCar ha attraversato anche l’Arizona

 

7.000 km attraverso gli USA

Qui ad attendere la SolarWorld GT c’era la terza e finora più lunga tappa (quasi 7.000 km): l’attraversamento degli Stati Uniti da Ovest a Est. L’itinerario partiva dalla California e terminava in Florida, passando per l’Arizona, il Texas e la Louisiana. Da Miami, infine, il viaggio è proseguito fino a Charleston, nello Stato del South Carolina. Negli USA la squadra composta da nove persone ha viaggiato con un totale di tre veicoli: un’auto davanti al veicolo solare e un’altra dietro; quest’ultima trainava il rimorchio in cui si trovavano i bagagli dell’intero gruppo e le parti di ricambio per l’auto solare. Durante la notte, il rimorchio fungeva anche da garage per quest’ultima. Le strade, talvolta in pessime condizioni, hanno rappresentato un vero e proprio test di resistenza per pneumatici, motore, sterzo e cablaggi dell’auto solare. A ciò si sono aggiunte le condizioni atmosferiche, che hanno messo alla prova le persone e i materiali: caldo intenso e sole in California, temporali e piogge in Louisiana, freddo e neve nel New Mexico: il Nordamerica ha scagliato tutte le frecce del suo arco. Il 22 marzo 2012 finalmente era fatta: la SolarWorld GT è stata nuovamente trasportata nel suo container e, dopo aver attraversato gli USA in nave senza problemi è ripartita per l’Europa.

Anche un’auto solare può forare una gomma sotto la pioggia...

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Distrelec: www.distrelec.it

Hochschule di Bochum: www.hochschule-bochum.de



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