I risultati del recupero di pneumatici fuori uso

Con oltre 72.000 tonnellate gestite nel 2011 Ecopneus raggiunge l’obiettivo di legge, con una rete organizzata e coordinata su tutto il territorio nazionale, di cui fanno parte aziende selezionate.

Pubblicato il 15 febbraio 2012

Oltre 72.000 mila tonnellate raccolte e trattate dal 7 settembre al 31 dicembre 2011: grazie a una rete di partner efficiente e capillare Ecopneus ha superato l’obiettivo di gestione di Pneumatici Fuori Uso (PFU) per il 2011, così come richiesto dal Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 N. 82. Tale risultato è stato possibile grazie agli sforzi organizzativi della società consortile, a un sistema informatico di gestione innovativo, a una rete di operatori di cui fanno parte aziende scelte sulla base di parametri quali qualità del servizio offerto, capacità, efficienza ed esperienza.

Un impegno notevole, testimoniato anche dai numeri: oltre 20.000 punti di generazione di PFU serviti; 31.000 richieste di prelievo; 21.500 missioni di automezzi effettuate; 90 imprese di raccolta, di cui 16 main contractor; 70 impianti di frantumazione e valorizzazione.

Il materiale raccolto è stato avviato a frantumazione e quindi a recupero sia di materia, sia di energia: di ogni passaggio Ecopneus è in grado di assicurare il completo monitoraggio, grazie a un sistema informatico che in tempo reale garantisce la completa tracciabilità di questi rifiuti fino all’invio agli impianti di recupero. Mission della società è aumentare nel tempo significativamente la quota di recupero di materia, riducendo l’incidenza, sul totale, del recupero energetico.

“Il risultato che abbiamo raggiunto in pochissimi mesi – ha dichiarato Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus -, dimostra che esiste una parte di Italia che lavora bene e con impegno, che ha a cuore la tutela ambientale del nostro Paese e la salvaguardia della salute di ognuno di noi”.

Ogni anno in Italia, infatti, arrivano a fine vita oltre 380.000 tonnellate di pneumatici: fino a oggi circa il 20% di questi PFU veniva raccolto e avviato a impianti per il recupero del materiale, oltre il 50% finalizzato a recupero energetico e oltre il 25% si immetteva in circuiti non controllati, facendo sì che se ne perdessero le tracce.

Grazie al sistema delineato dal DM 82/11 - attuativo dall’art. 228 DLgs. n.152/06 – si è organizzata anche nel nostro Paese una gestione corretta dei PFU, che, se abbandonati, possono rappresentare un danno per l’ambiente e il paesaggio e un grave rischio per le popolazioni, in caso di incendio.

Ecopneus, società senza fine di lucro costituita dai principali produttori e importatori di pneumatici operanti in Italia, è parte integrante del sistema: con i risultati raggiunti nel 2011 si accredita come il responsabile di maggior peso in un settore dalle elevate potenzialità industriali, che potrà ora beneficiare del corretto sistema di raccolta e invio a recupero voluto dal Legislatore Italiano.

Ecopneus: www.ecopneus.it
Contributo pneumatici: www.contributopneumatici.it



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