I problemi energetici e dei mutamenti climatici stanno cambiano le unità di misura

Pubblicato il 22 gennaio 2009

Ogni nostro consumo può essere tradotto in unità carb, una unità direttamente derivata dal consumo di combustibili fossili; qui le cose si fanno più complicate perché l’adozione delle unità carb dipende dal costo energetico di ogni merce o di ogni servizio; anche i servizi richiedono beni materiali e quindi energia. Calcoli non semplici perché talvolta si usa calore, talvolta si usa elettricità e l’elettricità può essere ottenuta bruciando combustibili fossili e, quindi, con emissioni di anidride carbonica, oppure per via idroelettrica senza emissioni di anidride carbonica; nel primo caso il “costo” dell’elettricità è di circa 6 carb per chilowattora.

Le emissioni annue di anidride carbonica in Italia nel 2008 sono state di oltre 500 milioni di tonnellate all’anno, corrispondenti a circa 5.000 miliardi di carb all’anno; questo valore, diviso per la popolazione italiana, corrisponde a poco meno di 100.000 carb all’anno per persona. Stanno circolando, anche nella stampa popolare, delle tabelle che si propongono di indicare quanti carb “costa” l’uso di una lavatrice, di una lampadina, di un’automobile; addirittura fra poco arriveranno in commercio merci o alimenti pubblicizzati come “a basso contenuto di ‘carb’”, o “low-carb”. Ma i numeri corrispondenti vanno letti con attenzione. Insomma sta nascendo la necessità di una nuova cultura sui consumi di energia, sulla valutazione dei “carb”, sulle “impronte ecologiche”, per evitare che l’amore per l’ecologia offra l’occasione per frodi o per pubblicità ingannevoli.



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