ELEMENTI – Zolfo, via del Sesto Gruppo, 16
Vi ricordate quando Ulisse deve purificare la stanza in cui sono stati giustiziati gli arroganti pretendenti di sua moglie? Ordina alla fedele Euriclèa di bruciare dello zolfo (theio); mille anni prima di Cristo erano quindi note le proprietà disinfettanti dell’anidride solforosa; lo zolfo necessario era estratto dalle zone vulcaniche; i Romani addirittura lo estraevano industrialmente dalle miniere siciliane utilizzando come mano d’opera gli schiavi o i criminali condannati ai gravosi lavori, “ad metalla”, per cui molti morivano asfissiati dai gas solforosi che si liberavano nei giacimenti sotterranei. I giacimenti siciliani sono stati la principale fonte di zolfo nell’antichità e nel Medioevo fino al Novecento.
Lo zolfo si presenta in masse di colore giallo che fondono a circa 115 °C; ha peso atomico 32 e si trova in natura in tre diversi stati di ossidazione corrispondenti a SH2, SO2, SO3 e ai relativi derivati solfuri, solfiti e solfati. Dopo l’arrivo in Europa della formula cinese della polvere da sparo, in cui lo zolfo entra come ingrediente insieme al carbone e al salnitro, lo zolfo divenne un materiale strategico, ma la grande era moderna dello zolfo comincia alla fine del 1700 con la scoperta che una miscela di zolfo, acido nitrico e acqua si trasforma nel potente acido solforico. Con l’aumento della produzione dell’acido solforico, da pochi chili per volta secondo le formule degli alchimisti, a quintali e tonnellate per volta, è aumentata la richiesta dello zolfo e solo in Sicilia c’erano dei rilevanti giacimenti sotterranei di zolfo. Il mercato “tirava”; i clienti francesi e inglesi erano disposti a pagare bene lo zolfo e i grandi baroni del latifondo agrario si trasformarono in imprenditori minerari.
In Sicilia lo zolfo si trova in giacimenti frammisto a depositi di solfato di calcio e di calcare e veniva recuperato con un rudimentale sistema. Venivano fatti dei mucchi di minerale, le “calcarelle”, coperti di pietre e muniti di un rudimentale camino; si dava fuoco allo zolfo che reagiva con l’ossigeno dell’aria trasformandosi in anidride solforosa: il calore di combustione che si liberava faceva fondere una parte dello zolfo che colava allo stato liquido alla base delle calcarelle e veniva recuperato. Solo la metà dello zolfo presente nel minerale greggio veniva recuperato e venduto; l’altra metà finiva nell’aria sotto forma di un gas inquinante che avvelenava i polmoni dei lavoratori, degli abitanti dei paesi vicini e distruggeva le colture.
Nella seconda metà dell’Ottocento delle miniere siciliane cominciarono ad occuparsi degli imprenditori un po’ più attenti: non certo ai problemi di inquinamento, ma allo spreco di materia prima. Per ottenere più zolfo dal minerale furono inventati dei processi – prima i “calcaroni” poi, alla fine del 1800, i forni Gill – nei quali veniva recuperata una parte del calore di combustione dello zolfo e veniva ridotta la fuga dell’anidride solforosa nell’aria. Queste innovazioni tecniche arrivarono però tardi: alla fine dell’Ottocento furono scoperti in America dei giacimenti di zolfo a poche decine di metri di profondità nel sottosuolo della Louisiana.
Un ingegnere, Herman Frasch (1852-1914), inventò un sistema per sollevare in superficie lo zolfo allo stato fuso, molto puro, e da allora cominciò il declino dell’industria mineraria siciliana. Ma anche l’estrazione dello zolfo nativo col metodo Frasch è finita; oggi lo zolfo si ottiene quasi esclusivamente per ossidazione dell’idrogeno solforato presente nel metano, dai composti solforati che si formano nella raffinazione del petrolio e dalla anidride solforosa che si forma durante l’arrostimento delle piriti di ferro e di altri solfuri metallici con l’astuto sistema inventato nel 1883 dal chimico Alexandre Chance (1844-1917): l’anidride solforosa è ridotta a idrogeno solforato che viene fatto reagire con altra anidride solforosa con formazione di zolfo puro.
Giorgio Nebbia
Contenuti correlati
-
COP27 e Agenda 2030: i grandi del pianeta per lo sviluppo sostenibile
Si è da poco conclusa Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Focus principale dell’incontro è stato l’urgenza di un’azione immediata in materia ambientale, consci del fatto che il delicato contesto geopolitico in Ucraina ha...
-
Misura di interfase: non sempre un compito facile
La separazione tra due fluidi a differente densità è un processo abbastanza frequente nell’industria chimica e petrolchimica, ma anche nel trattamento delle acque reflue, dove in generale un idrocarburo viene separato dall’acqua (o soluzione acquosa) per seguire...
-
L’industria chimica sta uscendo dalla crisi
“Le imprese chimiche in Italia stanno uscendo dalla crisi grazie a specializzazione, innovazione, internazionalizzazione e rafforzamento delle attività più avanzate e di qualità”. Questi i fattori chiave coi quali, secondo Cesare Puccioni, Presidente di Federchimica (Federazione nazionale...
-
A Catia Bastioli il “premio Giulio Natta”
Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, è stata insignita, presso Palazzo Roverella a Ferrara, del “premio Giulio Natta per la chimica”. Istituito nel 2003, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita del Nobel per la chimica...
-
Bioetanolo da biomassa lignocellulosica
La principale novità dell’elaborazione del processo per ottenere dalla biomassa lignocellulosica il bioetanolo sta nell’impiego di un sistema a basso impatto ambientale, che usa solo aria e vapore e consente di allontanare selettivamente gli inibitori della fermentazione...
-
Control Performance Analytics aumenta produttività, efficienza e qualità nell’industria di processo
Control Performance Analytics è il servizio di analisi di dati (data-driven) di Siemens studiato per l’industria di processo. Qui i dati di stato e di processo dei circuiti di regolazione sono prima registrati dal sistema di controllo...
-
Da Cascina a Bruxelles, Liburna Code attira i giganti europei della chimica
Flashpoint, l’azienda di Cascina, in provincia di Pisa, che si è conquistata una posizione di punta in Italia per la consulenza e formazione sulla gestione manageriale delle merci pericolose, sbarca in Europa con una soluzione altamente tecnologica...
-
Federchimica: l’impegno della chimica per l’ambiente compie venti anni
20 anni di impegno costante nel segno della sostenibilità, coronato da continui successi sul fronte ambientale, sociale, economico: questo il quadro che emerge dai dati dell’edizione 2014 del Rapporto Responsible Care, il Programma volontario mondiale che l’industria...
-
Pump Summit: evento al centro di Valve World Expo
Il settore delle armature industriali si dà di nuovo appuntamento dal 2 al 4 dicembre prossimi alla manifestazione e conferenza Valve World Expo sul polo fieristico di Düsseldorf. Questa fiera è l’evento dell’anno per produttori, commercianti e...
-
5° workshop internazionale di Edf Fenice e la Direttiva sulle emissioni industriali
Giovedì 2 ottobre 2014, presso il Centro Incontri della regione Piemonte a Torino, si è svolto “Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative in europa”, il 5° workshop internazionale organizzato da Edf Fenice con il patrocinio...