Ecopneus supera le 500.000 tonnellate di PFU raccolte e avviate a recupero

Pubblicato il 15 gennaio 2014

Oltre 500.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte e avviate a recupero fino a oggi, da cui è stato possibile ottenere campi da gioco, asfalti “silenziosi”, aree gioco per bambini, arredo urbano, energia e tanto altro ancora. Questi i risultati raggiunti da Ecopneus, società senza scopo di lucro principale responsabile della gestione dei PFU in Italia dall’avvio del sistema, il 7 settembre 2011, a oggi.

Da più di due anni, ogni giorno, 645 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso sono raccolte e trattate – tante da formare ogni giorno una fila lunga 40 km dal peso pari a tre Boeing 787 – grazie anche al lavoro delle aziende partner per le operazioni di raccolta e frantumazione. Una rete selezionata sulla base di parametri come qualità del servizio offerto, capacità, efficienza, esperienza e che ha raccolto e recuperato 62,5 milioni di singoli Pneumatici Fuori Uso, più di uno a testa per ogni abitante in Italia (stima basata su peso medio di 8 kg per PFU).

La gestione Ecopneus ha garantito, inoltre, il miglior impiego possibile del contributo ambientale, la risorsa economica richiesta all’acquisto di un pneumatico nuovo che serve esclusivamente a finanziare le operazioni di raccolta e recupero dei PFU e a coprire le spese di funzionamento del sistema: dall’avvio del sistema è stato ridotto mediamente del 17%.

Le oltre 500.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso recuperate grazie al sistema strutturato e coordinato da Ecopneus potrebbero fornire gomma per realizzare (in alternativa tra loro): 50 km2 di isolanti acustici; 2.700 campi da calcio; 12.700 km di strade con manto “gommato”; 15.000 km di anti vibranti ferrotranviari; in aggiunta a 90.000 tonnellate di acciaio; oppure 500.000 tonnellate di PFU potrebbero fornire energia pari a 4.445 GWh.

Il PFU, infatti, ha lo stesso potere calorifico del pet-coke o di un carbone di ottima qualità, il che lo rende un combustibile molto apprezzato in impianti industriali altamente energivori grazie alle minori emissioni rispetto i combustibili fossili comunemente utilizzati. In Italia attualmente il 63 % della gomma da PFU viene avviata a questo tipo di recupero, mentre la restante quota al recupero di materia.

Diversi sono gli usi della gomma da PFU.

Il polverino di gomma che si ricava dalla frantumazione dei PFU viene utilizzato in tutto il mondo per la produzione di asfalti modificati: l’aggiunta di gomma all’asfalto permette la realizzazione di pavimentazioni caratterizzate da elevata silenziosità, maggiore durata, miglior drenaggio dell’acqua ed aderenza in frenata.

Una volta ridotta in granuli la gomma dei Pneumatici Fuori Uso può essere utilizzata come materiale da intaso per campi in erba artificiale, piste da atletica, pavimentazioni antitrauma e superfici equestri. Le proprietà drenanti del materiale, unite alla capacità elastica di assorbire gli urti rendono il granulo di PFU particolarmente adatto a tali impieghi.

La gomma dei PFU, una volta ridotta in granuli, viene comunemente utilizzata per produrre pannelli insonorizzanti, tappetini anti‑calpestio, membrane impermeabilizzanti, materiali anti-vibranti e anti‑sismici particolarmente apprezzati per le proprietà elastiche del materiale di cui sono fatte e per garantire protezione anti‑infortunistica.

Cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie sono solo alcuni esempi dell’uso della gomma da PFU (granulo di gomma, legato con resine poliuretaniche o in combinazione con altri polimeri termoplastici) nel settore dell’arredo urbano. La capacità di resistere agli urti senza deformarsi la rende particolarmente apprezzata in questo settore, senza tralasciare la possibilità di utilizzarla come protezione e rivestimento di normali elementi dell’arredo urbano a rischio impatto come fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico.

 

Ecopneus: http://www.ecopneus.it



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