Dräger celebra 130 anni di attività con la fusione delle divisioni Safety e Medical

Pubblicato il 3 ottobre 2019

Dräger ha presentato le sue soluzioni tecnologiche e sostenibili in occasione del 130esimo anniversario dalla fondazione e a seguito della fusione tra le divisioni Safety e Medical: un’unità di terapia intensiva, un impianto industriale, un intervento  antincendio, una pattuglia della polizia stradale.

Ogni anno 15 milioni di bambini nascono prima della 38esima settimana di gravidanza. Grazie anche alla tecnologia dei prodotti Dräger – come incubatrici di ultimissima generazione e ventilatori ultrasofisticati che permettono di erogare pochi millilitri di volume d’ossigeno –  oltre il 90% dei nati prematuri oggi può sopravvivere. I Vigili del Fuoco, che con il loro coraggio e la loro professionalità salvano la vita a milioni di persone e per farlo hanno bisogno di attrezzature affidabili. E anche in questo caso, il ruolo di Dräger è fondamentale: oggi, nel mondo, si utilizzano oltre 600 mila respiratori ad aria compressa e più di 50 mila elmetti; l’addestramento viene effettuato in 850 unità mobili Dräger per la simulazione di incendi in abitazioni, edifici industriali e aerei. Nelle industrie del petrolio, del gas, mineraria oppure chimica, le sfide da affrontare sono molteplici. La protezione dei lavoratori e delle risorse ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni e questo è dovuto in gran parte all’evoluzione tecnologica Dräger.

A partire dalla prima invenzione, la valvola di riduzione dell’anidride carbonica “Lubeca” brevettata da Heinrich Dräger nel 1889, la protezione delle vie respiratorie è sempre stata la mission aziendale e con il passare del tempo si sono delineati i due settori di specializzazione che hanno dato vita a due divisioni: il medicale (si deve a Dräger l’invenzione della prima macchina per anestesia all’inizio del XX secolo) e quello industriale-minerario (i soccorritori negli incidenti minerari vengono ancora oggi chiamati Drägerman).

Fin dalla sua quotazione in borsa, Dräger ha intrapreso a livello globale un processo di integrazione fra le due divisioni che ha progressivamente coinvolto molte filiali nel mondo.

“Oggi siamo lieti di annunciare di aver concluso anche presso la sede italiana il percorso di fusione per incorporazione iniziato nel 2013”, ha dichiarato Massimiliano Tarallo, amministratore delegato di Dräger Italia, “e possiamo anche noi presentarci come una ‘One Dräger, one voice’. Questa operazione ci consente, dal punto di vista organizzativo, di ottimizzare tutte le funzioni aziendali (dal commerciale alla gestione finanziaria, dalla logistica alla comunicazione corporate) e dal punto di vista operativo di essere ancora più efficienti e dinamici, valorizzando le sinergie tra le due divisioni e rendendo ancora più efficaci i servizi resi alla clientela, in particolar modo nel service, fiore all’occhiello della nostra attività”.

“Tutti i nostri processi aziendali, ha proseguito Massimiliano Tarallo, si basano sul principio della sostenibilità: nei nostri impianti, riduciamo al minimo la produzione di rifiuti e acque reflue, ottimizzando il consumo di energia primaria. Puntiamo su sistemi di imballaggio ecologici e che richiedono poco materiale, come quelli riutilizzabili o realizzati con materiali riciclati”.

“Una pianificazione ottimizzata della logistica e delle spedizioni, ha aggiunto, ci consente di consumare meno carburante  per il trasporto, la vendita e l’assistenza: a richiesta, offriamo ai clienti la possibilità di smaltire i prodotti usati e consumati e reintroduciamo nel processo di riciclaggio i componenti riutilizzabili”.

“Il nostro obiettivo, ha concluso Tarallo, è anche quello di ridurre le nostre emissioni dirette e indirette di CO2. A questo proposito registriamo e riportiamo su base regolare le nostre emissioni complessive di CO2 a livello mondiale e cerchiamo soluzioni migliorative per ridurle ulteriormente. Per raggiungere questo target, abbiamo avviato un progetto a lungo termine denominato Projekt 20+ tramite il quale vogliamo ridurre del 20% il consumo energetico a livello mondiale, partendo dai nostri 10 siti più grandi”.



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