Medicale, la trigenerazione rende più efficiente uno stabilimento LivaNova

Pubblicato il 16 dicembre 2019

Le soluzioni altamente tecnologiche in ambito energetico sviluppate da AB rispondono efficacemente alla domanda crescente da parte di grandi aziende e multinazionali che desiderano investire in ecosostenibilità e nell’ottimizzazione delle performance energetiche. Così è accaduto per LivaNova, una multinazionale statunitense quotata alla borsa di New York che opera nel settore dei medical device realizzando soluzioni cardiovascolari e neuromodulazioni.

In particolare, il campus di Mirandola (Modena) si occupa di sviluppare e produrre sistemi per l’ossigenazione del sangue da utilizzare durante le operazioni chirurgiche. Con i suoi circa 100.000 m2 di superficie – di cui 6.000 dedicati alla camera bianca – quello di Mirandola è il più grande stabilimento produttivo dell’azienda. Le operazioni che si svolgono al suo interno sono altamente verticalizzate ed energivore poiché compiute a partire dalle materie plastiche per arrivare, attraverso vari processi, al prodotto finito e alla sua sterilizzazione.

Nello stabilimento di Mirandola i consumi e i fabbisogni energetici sono molteplici, tanto quanto i processi produttivi operati, con un picco di elettricità di 4 MW, al quale si aggiunge l’utilizzo di altri tipi di energia come quella termica (caldo e freddo) e il vapore.

La volontà dell’azienda di razionalizzare i consumi di energia e di ridimensionare l’impatto ambientale, unita alla necessità di impiegare energia in una triplice forma, l’hanno spinta quindi a optare per una soluzione tecnologicamente avanzata. LivaNova ha così deciso di installare un impianto di trigenerazione affidandosi ad AB, realizzando un sistema per la produzione integrata di energia elettrica, termica e frigorifera. L’impianto di AB sfrutta l’energia termica dissipata dalla produzione primaria di energia elettrica per generare a sua volta energia calda e fredda. Si tratta, dunque, di un sistema che porta notevoli vantaggi, in particolare: un miglioramento dell’efficienza complessiva dell’impianto; una riduzione del consumo di combustibile poiché dalla medesima fonte permette di produrre tre diverse forme di energia; una diminuzione significativa dell’impatto ambientale poiché il minor impiego di combustibile e il riutilizzo di energia termica, altrimenti dissipata, significano un abbassamento delle emissioni di CO2; un conseguente risparmio economico.

Per quanto riguarda lo stabilimento LivaNova di Mirandola, il bilanciamento dei consumi ha portato a un impianto Ecomax della taglia di 2 MW elettrici e il recupero di energia ottenuto attraverso la trigenerazione è in grado di sostenere il fabbisogno elettrico anche con la produzione di acqua fredda e acqua calda per gli impianti di raffreddamento, e di vapore per le operazioni di umidificazione e sterilizzazione. Attivato nel dicembre 2018 e operativo a pieno regime da gennaio 2019, l’impianto riesce a erogare e sostenere parte dell’energia necessaria per lo stabilimento, garantendo un’efficienza energetica dell’86%.

«Stiamo portando a casa i risultati che ci eravamo prefissati. Il ritorno dell’investimento previsto è di circa 3 anni e dal punto di vista ambientale riusciamo a risparmiare all’ambiente circa 4.000 tonnellate di CO2, che equivalgono circa all’utilizzo medio di 2.000 vetture di piccola taglia in percorso urbano» ha affermato Luca Scalmana, Operations Director di LivaNova, quantificando il risparmio in termini di inquinamento ambientale, ottenuto grazie all’impianto di trigenerazione AB.



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