Cooperazione italiana ed Enea ad Expo 2015

La Cooperazione italiana ed Enea insieme per promuovere l’uso sostenibile di energia e acqua in campo agricolo all’Expo 2015.

Pubblicato il 10 marzo 2015

La Cooperazione italiana allo Sviluppo e l’Enea uniscono le forze per l’uso sostenibile di energia e acqua in campo agricolo, promuovendo e divulgando a Expo 2015 il cosiddetto nexus approach tra cibo, acqua ed energia, il metodo più avanzato per coniugare dimensione economica, sociale ed ambientale nello sviluppo sostenibile.

Al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) si è discusso di questi temi nel seminario “Nexus. Cibo, acqua, energia nello sviluppo sostenibile”, organizzato dall’Enea e dalla Direzione Generale per la Cooperazione italiana allo Sviluppo (Dgcs). Si è trattato di un’anteprima del dibattito sugli stessi argomenti che troverà spazio a Expo 2015, il 21 maggio prossimo a Milano, e al quale interverranno alti rappresentanti della Commissione europea e delle Nazioni Unite.

“Per far sì che vi sia realmente un nesso tra cibo, acqua ed energia, è necessaria una visione integrata e multidisciplinare, propria della mission Enea”, sottolinea Federico Testa, Commissario dell’Enea, “che richiede una forte collaborazione fra istituzioni, come quella che 
stiamo portando avanti con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo”.

“L’Enea”, ha aggiunto Testa, “è impegnata nella promozione e diffusione di tecnologie innovative a vantaggio delle comunità locali alle quali i progetti di cooperazione sono rivolti, con l’obiettivo della sostenibilità a livello globale. Abbiamo al nostro attivo numerosi progetti di questo tipo e contiamo di rafforzare sempre più il nostro impegno in questa direzione”.

Dopo i saluti di benvenuto di Federico Testa e Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo (Maeci), sono intervenuti all’incontro Gabriele Zanini, responsabile dell’Unità Tecnica “Modelli, Metodi e Tecnologie per le Valutazioni Ambientali” dell’Enea, Emanuela Colombo, professore associato presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, Nicola Lamaddalena, direttore del Dipartimento “Gestione delle risorse Acqua e Suolo” presso il Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici nel Mediterraneo,Olivier Dubois, Coordinatore del programma Energia della Fao, ed Enrico Giovannini, professore ordinario di Statistica economica all’Università di Roma “Tor Vergata”, presidente della Commissione Onu “Data revolution for sustainable development” e già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Nel corso dell’incontro, le riflessioni più recenti sui temi dello sviluppo sostenibile hanno permesso di aprire un confronto sulla necessità di adottare nei progetti di cooperazione modelli basati sull’efficienza energetica, su una quota maggiore di fonti rinnovabili e sull’ottimizzazione dell’uso dell’acqua. In questo ambito l’Enea e la Dgcs hanno sottoscritto lo scorso anno un Protocollo d’intesa che rafforza le attività congiunte nel campo della cooperazione allo sviluppo.

Nel documento finale della Conferenza sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite “Rio +20”, sono state identificate come aree prioritarie l’acqua, l’energia e la terra, mentre l’uso efficiente di queste risorse per la produzione del cibo viene riconosciuto come un primo passo nella lotta alla povertà e verso uno sviluppo economico e sociale sostenibile. La crisi dell’acqua rappresenta il primo dei dieci rischi globali elencati nel Rapporto 2015 del World Economic Forum ed è significativo che nella stessa graduatoria rientrino anche lo shock del prezzo dell’energia, il fallimento nell’adattamento ai cambiamenti climatici, la perdita della biodiversità e il collasso degli ecosistemi.

Oggi il 70% del consumo mondiale d’acqua è imputabile alle coltivazioni e all’allevamento di bestiame, mentre quasi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e un miliardo di persone soffre la fame. L’energia utilizzata dalla catena alimentare rappresenta circa il 30% di quella consumata nel mondo, a fronte di due miliardi e mezzo di persone che non hanno accesso alle forme moderne di energia. Queste sfide si intensificheranno in futuro, quando la crescita demografica, lo sviluppo economico e il cambiamento climatico accelereranno la concorrenza per il cibo, l’acqua e l’energia. Infatti, l’Ocse stima che la domanda mondiale di energia e la domanda di acqua aumenteranno rispettivamente dell’80% e del 55% entro il 2050, mentre la Fao prevede, nello stesso periodo, una crescita del 60% della domanda alimentare.



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