Caldaie a pellet KWB

Le caldaie a pellet KWB assicurano emissioni di CO2 fino a 10 volte inferiori rispetto ai carburanti tradizionali.

Pubblicato il 15 settembre 2015

I pellet di legno sono una fonte energetica che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo. Le stime evidenziano infatti che il consumo di pellet raddoppierà superando i 50 milioni di tonnellate, con una notevole riduzione di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali. Prendendo in esame, per esempio, un’abitazione di 150 m2 è stato calcolato che la sostituzione dei combustibili fossili con il pellet garantisce un risparmio annuo di 50 t di CO2 equivalente. KWB, azienda austriaca che vanta oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di sistemi di riscaldamento a biomassa, ha da sempre l’obiettivo di creare prodotti che consentano di riscaldare in modo ecologico e pulito, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Sono in molti a sostenere che le fonti fossili, in particolare quelle gassose (metano e GPL), siano più rispettose dell’ambiente rispetto al pellet. Le rilevazioni effettuate, però, dimostrano il contrario evidenziando come la sostituzione dei pellet ad altri combustibili fossili garantisca una notevole riduzione in termini di CO2 equivalente.

Con l’ausilio di appositi modelli, è stato calcolato che il pellet generi un’emissione media di circa 30 kg di CO2 equivalente/MWh utile, mentre il gas naturale e il GPL rispettivamente 250 e 270 kg. È facile intuire con dei semplici calcoli come e in che misura le caldaie a pellet consentano di risparmiare sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Per un’abitazione di 150 m2, ad esempio, si arriva a totalizzare, grazie all’utilizzo di caldaie a pellet, un risparmio annuo di 45-50 t di CO2 equivalente, ovvero 900-1.000 tonnellate in 20 anni di vita tecnica dell’impianto di riscaldamento. Considerando che in Italia si consumano circa 3 milioni di tonnellate di pellet all’anno, si andrebbe a risparmiare in questo modo oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

“La sensibilità degli italiani nei confronti dell’ambiente è cresciuta notevolmente. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono di riscaldarsi con pellet, legna e cippato, contribuendo in modo diretto alla lotta contro l’inquinamento ambientale. È importante sapere che il riscaldamento con il combustibile rinnovabile legno è neutro in termini di CO2: nella combustione viene liberata infatti solamente la quantità di CO2 corrispondente a quella che un albero assorbe dall’atmosfera durante la crescita”, sottolinea Andrea Toselli, direttore vendite di KWB Italia. “Le nostre caldaie garantiscono livelli di emissione di CO2 nell’atmosfera fino a 10 volte inferiori rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali, utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili da filiera corta quali legna, pellet e cippato. L’energia che produciamo viene dalla natura ed è proprio nel rispetto della natura stessa che abbiamo pensato la nostra linea di prodotti”.

KWB è da sempre impegnata, infatti, nel progettare sistemi di riscaldamento a biomassa che garantiscano livelli di emissioni di CO2 il più bassi possibile. “Tutte le caldaie KWB godono della certificazione di conformità alla classe 5 della norma EN 303-5, obbligatoria dal 1° ottobre 2014. In Italia, abbiamo già installato oltre 2.000 caldaie a pellet, cippato e legna spaccata, utilizzate per il riscaldamento di ambienti da 100 m2 fino a reti di 15 abitazioni singole. Questo ha garantito una riduzione annua di anidride carbonica di 38 milioni di tonnellate”, conclude Toselli.



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