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108

AUTOMAZIONE OGGI 381

SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA

S

SI

esperienze

corde sui rischi legati al malfunzionamento del controllo:

“Trasformatori e convertitori di potenza sono il cuore di

questo tipo di sistema perché se c’è un fermo macchina

il danno economico è notevole”. “Il PLC è responsabile di

tutta la parte di controllo e

protezione della macchina.

Ad esempio l’intero circuito di

raffreddamento è gestito tra-

mite il PLC. Le nostre macchine

sono raffreddate da acqua de-

ionizzata e acqua industriale

che circolano all’interno di uno

scambiatore industriale di ca-

lore. Attraverso canali analo-

gici acquisiamo le temperature

rilevate dalle numerose sonde

installate a bordo delle mac-

chine. Poi acquisiamo la mi-

sura di conduttività dell’acqua

deionizzata attraverso un’u-

scita analogica 4-20 mA, molto

importante per la sicurezza del

nostro circuito”. “Un sensore

PT 100 montato sulla parte alta

del quadro, che è la parte più

calda, ci consente di monitorare se la macchina sta andando

in sovraccarico o meno e se il circuito di raffreddamento sta

lavorando nella maniera appropriata. Abbiamo inoltre da ac-

quisire le temperature dai sezionatori attraverso schede elet-

troniche che si interfacciano con il PLC attraverso il semplice

ma affidabile protocollo Modbus. Tale protocollo viene anche

utilizzato per comunicare con i sistemi di controllo superiori

esterni per la scrittura dei riferimenti di corrente, di tensione

e l’acquisizione di tutte le misure di regolazione delle nostre

macchine, oltre al feedback di corrente e di tensione”. “Il PLC,

i regolatori digitali e l’analizzatore di rete corrono su proto-

collo Modbus e si interfacciano con un pannello operatore

GT16 della serie GOT1000, dove tutte le informazioni del

sistema vengono acquisite e visualizzate” continua Stucchi.

“In termini di programmazione, avevamo la necessità di un

tool semplice, ma allo stesso tempo potente per tutte le fasi

del progetto, dallo sviluppo fino al monitoring. Abbiamo

trovato il software di programmazione di Mitsubishi Electric

facile e intuitivo e ci ha consentito una rapida messa in ser-

vizio dell’impianto riducendo i

tempi di debugging”.

“Per venire incontro alle strin-

genti esigenze dell’applica-

zione del cliente, abbiamo

subito pensato di avvalerci

delle prestazioni della nostra

piattaforma di punta: iQ-Plat-

form. Grazie alla possibilità di

configurazione ridondata e

al supporto di I/O in una rete

in fibra ottica in architettura

a doppio anello è stato possi-

bile fornire al cliente la solu-

zione a massima disponibilità

richiesta. Da un punto di vista

dei costi, l’utilizzo di moduli

standard, utilizzabili anche in

sistemi per i quali le richieste

di ridondanza non sono così

stringenti, consente di ridurre

il numero delle parti di ricambio riducendo così il TCO del

sistema complessivo” conclude Antonio Gallo Toro, product

manager di Mitsubishi Electric.

A.O.: I raddrizzatori vengono utilizzati anche

nelle sottostazioni?

“Naturalmente sì, anche se sono di potenza completamente

diversa. Nelle applicazioni che abbiamo recentemente rea-

lizzato per Corea e Russia si parla di decine di MW, mentre

nelle sottostazioni siamo nell’ordine di qualche MW. Si tratta

poi di raddrizzatori non controllati dove non vi è la necessità

della tecnologia PLC per la gestione delle logiche di allarme,

di funzionamento e di raffreddamento” conclude Stucchi.

Mitsubishi Electric -

it3a.mitsubishielectric.com

Il PLC, i regolatori digitali e l’analizzatore di rete corrono

su protocollo Modbus e si interfacciano con un pannello

operatore GT16 della serie GOT1000, dove tutte le

informazioni del sistema vengono acquisite e visualizzate

La richiesta di ridondanza nasce dal fatto che

l’impianto di raddrizzamento è il cuore dell’impianto industriale