SMART METERING
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n.9 marzo 2013
per monitorare i carichi
sulla rete interna e operare
azioni di efficientamento
delle attrezzature e
rimodulazione dei carichi.
I più virtuosi hanno sistemi
di metering dei consumi
elettrici a bordo macchina
che sono interfacciati con il
software di programmazione
della produzione e riescono
ad effettuare il cosiddetto
‘peak shaving’ ovvero
a tagliare le punte di
richiesta di energia solo
attraverso una migliore
programmazione della
sequenza di produzione.
Il secondo mercato, in
termini di complessità
dei sistemi, è quello del
terziario e del commerciale,
ovvero quegli edifici
energivori che sono
usati per uffici, centri
commerciali, alberghi e
altre strutture ad elevato
consumo elettrico. Qui gli
interventi sulla modulazione
dei carichi sono meno
importanti, invece è più
facile intervenire sui
consumi associati alle
diverse utenze andando
ad efficientare le singole
apparecchiature. Ad
esempio sulle luci e sul
sistema di distribuzione
del calore possono essere
individuati sistemi e
modalità di utilizzo migliori
di quelle installate. La
convenienza degli interventi
è calcolabile facilmente
avendo dati puntuali di
consumo e possibilità di
incentivo con il meccanismo
dei titoli di efficienza
energetica (certificati
bianchi).
Infine c’è la parte in cui si
giocano i grandi numeri
del mercato, ovvero
i consumatori finali,
residenziali: le famiglie con
il loro contatore sotto i 10
kW di potenza impegnabile.
Si tratta di un mercato vasto
ma con piccoli numeri, in
cui il valore aggiunto di
un sistema di misura dei
consumi è poco percepito
e, a conti fatti, poco
percepibile. Qui occorre
un intervento mirato del
legislatore e del regolatore
per far diventare appetibile
ciò che economicamente
non lo è per i piccoli
vantaggi, spesso
difficilmente misurabili che
possono essere attuati
con un sistema di misura
e controllo dei dispositivi
di consumo in ambito
residenziale.
Le chiavi giocate a questo
scopo sono diverse: dal
design tecnologico proposto
da alcuni per lampadine
a LED controllabili via wi-
fi con uno smartphone a
creare ambientazioni di luce
differente, a chi propone
sistemi di domotica spinta in
grado di comandare anche
gli elettrodomestici stando
comodamente a chilometri
di distanza.
Gli approcci più interessanti
fatti finora sono negli Stati
Uniti, in particolare in
California. Lì i consumatori
finali sono stati coinvolti
utilizzando il distributore
di energia elettrica locale
mediante processi di
gaming per il risparmio
energetico: un applicativo
per smartphone dice se
nelle vicinanze c’è un
altro utente più virtuoso e
incentiva a fare meglio: il
consumatore che risparmia
di più ottiene dei punti
premio utilizzabili in vario
modo.
Un secondo metodo è
stato quello di sfruttare
la possibilità di rilevare i
dati di consumo per dei
servizi collegati in termini di
consulenza, applicativi: è la
strategia di ‘Green Button’
(
,
un dispositivo che permette
di condividere i dati di
consumo senza passare dal
contatore del distributore.
L’utente può permettere
ad altri di ‘vedere’ i suoi
consumi e avere dei servizi.
Negli Stati Uniti sono già
molti i distributori che hanno
adottato il green button
per i propri utenti e molte
le start up nate per servizi
innovativi ad esso legati.
Anni luce dalla situazione
nostrana dove sarebbe
utile avere una strategia a
livello europeo o, almeno,
nazionale per l’utilizzo
di questi dati anche a
vantaggio degli utenti finali.
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