Adottati piani di gestione dei rifiuti: la Commissione chiude il procedimento sul Lazio

Pubblicato il 25 giugno 2012

Con una sentenza pronunciata a seguito del ricorso della Commissione (causa C-82/06), nel giugno 2007 la Corte di giustizia europea aveva condannato l’Italia per l’assenza dei piani di gestione dei rifiuti di alcune regioni e province, compresa la Regione Lazio. Tali piani sono obbligatori a norma della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi. L’Italia aveva adottato piani di gestione dei rifiuti conformi a tali direttive per tutte le zone interessate (le regioni Friuli Venezia Giulia e Puglia e le province di Bolzano e Rimini), eccezion fatta per il Lazio. Le autorità italiane avevano comunicato varie volte alla Commissione di avere preso provvedimenti per l’adozione del piano del Lazio, ma la Commissione restava preoccupata per la lentezza di tale processo.

Poiché la sentenza non era stata ancora rispettata, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora in data 8 maggio 2008, avvertendo l’Italia che un secondo ricorso avrebbe potuto determinare l’irrogazione di sanzioni pecuniarie. Il 16 marzo 2012 l’Italia ha infine trasmesso alla Commissione il piano di gestione dei rifiuti per il Lazio adottato il 18 gennaio 2012. In base alla valutazione del piano eseguita dalla Commissione, quest’ultimo è conforme alla legislazione dell’UE.

Sebbene si tratti di un primo passo importante, la Commissione si aspetta che le autorità garantiscano l’effettiva attuazione del piano. Nel suo complesso, la gestione dei rifiuti nel Lazio continua a destare preoccupazione, tra l’altro perché deve ancora essere creata una capacità sufficiente per l’adeguato trattamento dei rifiuti prima della messa in discarica; occorre ad esempio trovare rapidamente una soluzione per l’annunciata chiusura della discarica di Malagrotta nelle vicinanze di Roma, che attualmente opera in violazione della normativa dell’Unione (cfr. IP/12/538), pur tenendo conto delle preoccupazioni dei cittadini espresse in numerose denunce rispetto alla nuova posizione della discarica.

Per saperne di più: ec.europa.eu/environment/waste/index.htm



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