ABB: nuovo relè per impianti di generazione diffusa
Tra i principali vantaggi del relè CM-UFD.M22 il design compatto e modulare e l’alimentazione ausiliaria
ABB presenta il nuovo relè di protezione d’interfaccia CM-UFD.M22 (SPI) conforme alla norma CEI 0-21, edizione giugno 2012 e successive varianti, che ha recepito l’allegato A70 Terna. Adatto a tutti gli impianti di produzione di energia elettrica (Generazione Diffusa) connessi in bassa tensione di qualsiasi potenza e media tensione con potenze fino a 30kW, è obbligatorio per impianti di produzione con potenze maggiori di 6kW o con più di tre generatori (per esempio tre inverter).
Il relè CM-UFD.M22 presenta importanti vantaggi in un unico dispositivo, tra i principali: design compatto e modulare (installabile su guida DIN), alimentazione ausiliaria continua con tecnologia switching (24-240 Vc.a./Vc.c.) per favorire l’integrazione delle modalità di backup esterno di 5s (Lvfrt) mediante buffer di carica a ultracondensatori o UPS, uscita aggiuntiva ritardabile per comandare un secondo dispositivo d’interfaccia (DDI) o il motore di un interruttore con bobina di minima. Inoltre, elevata precisione di misura, derivata di frequenza selezionabile, monitoraggio del conduttore di neutro, tensione nominale selezionabile, impostazione delle soglie con valori assoluti e memorizzazione non volatile degli ultimi 99 eventi (causa dell’errore e cronologia).
Dispone inoltre di una nuova funzione di autotest con feedback attivo ed è predisposto per la gestione dei segnali IEC/EN 61850 mediante convertitore esterno, adatto per sviluppi futuri come ad esempio le smart grid. Il dispositivo è certificato da un laboratorio accreditato. Il nuovo relè, utilizzabile per circuiti monofase e trifase con e senza neutro, controlla i parametri critici (tensione, frequenza) ciascuno con quattro soglie modificabili e tempi d’intervento indipendenti e impostabili; i valori preimpostati fanno riferimento alla tabella 8 della norma CEI 0-21.
Il CM-UFD.M22 ha il compito di monitorare la tensione e la frequenza della rete del distributore separando la rete dall’impianto di produzione mediante il DDI ogni qual volta le misure effettuate siano oltre le soglie impostate. Le nuove funzionalità richieste agli SPI sono volte a migliorare la stabilità della rete stessa e al contempo assicurano la disconnessione dell’impianto in caso di guasto o di apertura della rete a monte, poiché la permanenza in rete potrebbe aggravare le cause del guasto o mettere in pericolo gli operatori del distributore.
Antonella Rampichini
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