A Modena arrivano i pannelli “mangia smog”

Pubblicato il 15 giugno 2017

Modena è la prima città europea a sperimentare i CityTree, innovativi pannelli che mangiano lo smog filtrandolo e abbattendolo, realizzati dalla start up tedesca Green City Solutions. Il programma è finanziato dalla comunità per il contrasto ai cambiamenti climatici Climate-Kic. L’obiettivo di CityTree è quello di ottenere una riduzione dell’inquinamento atmosferico e diminuire gli effetti dell’isola di calore.

La campagna sperimentale, che fa parte del progetto europeo “CityTree scaler”, durerà fino al 2018 e prevede la misurazione degli effetti, sulla qualità dell’aria e sulla riduzione dei gas serra, prodotti dall’installazione di sei City Trees in strade a “effetto canyon” (lunghe, strette e intensamente trafficate, come viale Verdi) o caratterizzate da alti flussi di traffico dell’area urbana di Modena.

I pannelli sono strutture autoportanti lunghi 3 metri, alti 4 e profondi 60 centimetri che supportano specifiche colture di muschio e piante vascolari che “divorano” polveri sottili (Pm10), biossido di azoto e ozono producendo, secondo i risultati dei test di laboratorio effettuati finora, lo stesso effetto di 275 alberi ma utilizzando meno dell’1 per cento di spazio. Secondo gli sviluppatori questo enorme filtro vegetale è in grado di rimuovere dall’aria circostante 240 tonnellate di CO2.

Le misurazioni saranno effettuate dai ricercatori di Isac-Cnr dell’Area della ricerca Cnr Bologna e Lecce con il coordinamento di Proambiente, consorzio di ricerca di Bologna applicata e sviluppo tecnologico formato da Cnr, università di Ferrara e aziende private che è partner del progetto. Il Comune di Modena si è proposto come partner per la sperimentazione attraverso l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess) di cui è socio fondatore e che è a sua volta affiliata a Climate-Kic.

Climate-Kic, la più grande comunità pubblico-privata a livello europeo nata nel 2010 per diffondere la conoscenza, promuovere l’innovazione nella sfida ai cambiamenti climatici e favorire la creazione di una società “zerocarbon” è stata portata in Italia dal core-partner ASTER, società della Regione Emilia-Romagna per l’innovazione e la ricerca industriale.



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