EvK2Cnr a Rio+20: lo sviluppo sostenibile passa dalle montagne

Pubblicato il 19 giugno 2012

Le attività di ricerca del Comitato EvK2Cnr sulla montagna figurano tra i temi di grande interesse e rilievo scientifico nell’agenda degli eventi ufficiali di Rio+20, la conferenza sullo sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite che si svolge a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, a vent’anni di distanza dallo storico Vertice della Terra ospitato nella stessa città brasiliana.

La delegazione governativa italiana vede la presenza anche del Comitato EvK2Cnr, i cui studi avanzati in alta quota risultano sempre più determinanti nella scelta delle strategie intergovernative mirate alla riduzione dell’impatto degli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente, essendo le montagne riconosciute quali indicatori principali di tali effetti con conseguenze rilevanti sulla stabilità socio-ambientale a livello globale.

Il Comitato EvK2Cnr a Rio+20 è presente con quattro diversi appuntamenti. Il primo vede EvK2Cnr quale co-organizzatore del side event “Mountain knowledge solutions for sustainable green economy and improved water, food, energy, and environment nexus” inserito nell’agenda Uncsd di Rio+20, legato allo sviluppo delle aree di alta montagna e alla salvaguardia delle risorse naturali e del patrimonio ambientale che sono alla base della disponibilità di acqua, cibo, energia e a difesa della biodiversità.

L’evento, che si svolge in collaborazione con il Centro Internazionale per lo Sviluppo integrato della montagna (Icimod), Governo del Nepal, Istituto Internazionale dell’Acqua di Stoccolma (Siwi), Global Gender and Climate Alliance (Ggca), ospita la presentazione di Share GeoNetwork, effettuata da Maria Teresa Melis dell’Università di Cagliari, portale di dati sul clima e l’ambiente in alta quota destinato a diventare lo strumento di riferimento per la comunità scientifica internazionale e i decisori governativi ai fini dell’attuazione di politiche efficaci in tema di ambiente e cambiamenti climatici a livello globale.

Attraverso i dati validati e pienamente affidabili di Share (Stations at High Altitude for research on Environment), viene riconosciuto il valore assoluto del progetto di monitoraggio del Comitato EvK2Cnr, basato su una rete mondiale di stazioni climatiche e ambientali e svolto in collaborazione con Unep, Wmo e Nasa.

Il Comitato EvK2Cnr, grazie al ruolo di primo piano assunto nella ricerca scientifica d’alta quota e nel monitoraggio climatico ambientale grazie al progetto Share, è protagonista anche di tre eventi in programma nell’ambito del Mountain Pavilion, promosso dalla Mountain Partnership e dal governo del Perù e che coinvolge tutti gli stakeholders della montagna, pubblici e privati e i governi impegnati sul fronte dello sviluppo sostenibile delle regioni montane.

Il primo è “Role of Mountain Ecosystem Services and Biodiversity in implementing green growth strategies and creating sustainable livelihoods”. In tale contesto il Comitato EvK2Cnr presenta uno studio sulla realizzazione di unità abitative nella valle del Khumbu in Nepal, in grado di rispondere alle esigenze della popolazione, in termini di semplicità di realizzazione, replicabilità, uso di materiali locali, compatibilità ambientale e sfruttamento delle energie rinnovabili disponibili; lo studio, condotto nell’ambito del progetto Share da Stefania Proietti dell’Università di Perugia partendo dall’analisi del sito e delle tecniche costruttive locali, vuole promuovere una migliore coibentazione e ventilazione dei lodge nepalesi, incrementando l’uso di energie alternative e di stufe ad alto rendimento, prassi che andrebbero tra l’altro ad abbattere la forte incidenza di ostruzione brachiale sulle popolazioni locali, dovuta all’inquinamento indoor vista l’abitudine delle famiglie di bruciare a fuoco vivo legna, sterco essiccato di animali e residui di coltivazioni.

Inoltre il Comitato EvK2Cnr affianca la Mountain Partnership, di cui è uno dei promotori, nella terza riunione del Global Mountain Forum, che pone l’accento sul contributo fondamentale che gli studi sulla montagna possono apportare allo sviluppo sostenibile, secondo una strategia condivisa di durata quinquennale.

I due appuntamenti al Padiglione della Montagna sono stati preceduti dalla proiezione del film documentario di Stefano Ardito, prodotto da EvK2Cnr intitolato “Dhe must not die! The climate change on the roof of the world” in cui si racconta la storia di un piccolo villaggio del Mustang, Dhe, quota 3.000 m., dove le molte sorgenti dell’area hanno iniziato ad asciugarsi in conseguenza dei cambiamenti climatici. Condizione che ha indotto gli abitanti del villaggio a chiedere di essere considerati “rifugiati ambientali”. Un precedente che induce a riflettere sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e le responsabilità a cui sono chiamati ad assolvere i decisori governativi adottando le misure opportune e conseguenti sulla base degli studi scientifici condotti in alta quota e in particolare nel quadro del progetto di monitoraggio Share.

EvK2Cnr: www.evk2cnr.org
Rio+20: www.uncsd2012.org
 



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