5° Conto Energia: “legge punitiva per l’industria fotovoltaica”

Natalizia: i Ministri firmatari non hanno voluto interpretare il fotovoltaico come motore dello sviluppo del Paese bloccando il mercato e causando la ulteriore perdita di migliaia di posti di lavoro

Pubblicato il 12 luglio 2012

Che sia una legge punitiva lo si evince chiaramente sin dalle premesse e dalle considerazioni introduttive. Il riferimento all’occupazione del suolo e all’aumento del costo dell’energia sono stati utilizzati in maniera faziosa per giustificare una legge che di fatto contingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giusto slancio per raggiungere la piena competitività del settore.

“Le intenzioni verbali dei Ministri non si sono tradotte in fatti concreti - dichiara Valerio Natalizia, presidente Gifi-Anie. Con il 5° Conto Energia molte aziende che fino a oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del Sistema Paese, ma anche delle casse dello Stato. Niente di più paradossale se si pensa che questo esecutivo ha la missione di rilanciare l’economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato”.

Come è noto, e confermato da molti studi di Istituti e Università, il mercato fotovoltaico ha generato nel 2011, tra i molti benefici, circa 2 miliardi di euro di tasse a favore dello Stato il quale da quest’anno, alla luce di questa legge, ne dovrà fare a meno.

“L’imposizione del registro, il contingentamento delle risorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi di emanazione del Decreto – continua Natalizia -, hanno come effetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibile a pochi, aumentare la burocrazia e l’incertezza nonché generare un effetto ‘boomerang’ sui costi legati all’incentivazione. L’annuncio prematuro del cambio legislativo ha infatti inevitabilmente generato una corsa all’installazione, testimoniata anche dal contatore del Gse, e quindi l’aumento degli incentivi erogati, che di fatto vanifica quelle che sono le intenzioni del 5° Conto Energia. Il rischio è che la legge entri in vigore quando il limite dei 6 miliardi di euro sarà ampiamente superato”.

“In questo contesto – conclude Natalizia -, urge, onde evitare il collasso dell’industria, risolvere tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell’energia dando la possibilità reale di produrre e vendere l’energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddetti Seu, e delle Reti Interne di Utenza rappresenta l’ultima spiaggia per il salvataggio dell’industria fotovoltaica. Come Gifi-Anie daremo da subito il nostro contributo all’attuazione di meccanismi semplici e efficaci che presenteremo alle Istituzioni nelle prossime settimane nell’ottica di continuare a supportare l’industria nazionale”.

Gifi-Anie: www.gifi-fv.it



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