Verso un’economia circolare: l’UE invita a presentare nuove idee

Pubblicato il 1 giugno 2015

La Commissione europea ha avviato una Consultazione pubblica per raccogliere pareri sulla strategia da adottare per impostare in modo nuovo e ambizioso la transizione verso l’economia circolare. I contributi dei portatori d’interesse serviranno per preparare il nuovo piano d’azione, che dovrà essere presentato entro la fine del 2015.

Le nuove proposte sono elaborate da un gruppo guidato dal primo Vicepresidente Frans Timmermans, responsabile per la Qualità della legislazione, le relazioni interistituzionali, lo Stato di diritto e la Carta dei diritti fondamentali, Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, e Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI.

Le strategie che porteranno l’Europa a sviluppare un’economia circolare competitiva non dovranno limitarsi solo ai rifiuti, ma contemplare l’intero ciclo di vita dei prodotti, tenendo conto della situazione di ciascuno Stato membro; oltre ad azioni sul fronte dei rifiuti dovranno quindi prevedere interventi in materia di progettazione intelligente dei prodotti, riutilizzo e riparazione dei prodotti, riciclaggio, consumo sostenibile, livelli di riciclaggio, uso intelligente delle materie prime, rafforzamento dei mercati delle materie prime secondarie e misure settoriali specifiche.

La transizione verso un’economia più circolare è in grado di promuovere la competitività e l’innovazione, stimolando il nascere di nuovi modelli imprenditoriali e l’adozione di nuove tecnologie, nonché favorendo la modernizzazione delle politiche sociali, con conseguenti effetti positivi nel lungo termine per l’economia europea nel suo insieme, che diverrà più sostenibile e più competitiva. Lo scopo che si prefigge la Commissione è quello di creare condizioni propizie all’aumento dei posti di lavoro, senza usare né sprecare quantità di risorse come facciamo oggi, in modo da ridurre la pressione sulle materie prime e sull’ambiente.

I cittadini, le autorità pubbliche, le imprese e tutti gli altri soggetti governativi e non governativi interessati sono invitati a rispondere alle domande riguardanti i vari segmenti del ciclo economico e il loro ruolo nella transizione verso un’economia circolare. Un’altra consultazione pubblica sulle distorsioni del mercato dei rifiuti è già in corso ed è aperta a tutti i portatori d’interesse

Il 25 giugno 2015 la Commissione terrà a Bruxelles una conferenza dei portatori di interesse, i cui esiti confluiranno nel processo di consultazione. La conferenza è aperta a tutti coloro che desiderano contribuire a dare forma alla politica europea in questo settore.

La concorrenza per le risorse del pianeta è in aumento. Poiché le risorse, in particolare le materie prime essenziali, sono concentrate al di fuori dell’Unione europea, l’industria e la società europee dipendono dalle importazioni e sono sempre più vulnerabili all’aumento dei prezzi, alla volatilità dei mercati e alla situazione politica dei paesi fornitori. Al tempo stesso in tutto il mondo le risorse naturali vengono spesso utilizzate in maniera non sostenibile, il che provoca ulteriori pressioni sulle materie prime, degrada l’ambiente e mette a repentaglio gli ecosistemi. Questa tendenza rischia di accentuarsi con l’evoluzione della popolazione mondiale e dei modelli di crescita economica.

A differenza del modello economico improntato al “prendi, produci e getta”, nei sistemi a economia circolare i materiali e l’energia utilizzati per fabbricare i prodotti mantengono il loro valore il più a lungo possibile, i rifiuti sono ridotti al minimo e si utilizzano quante meno risorse possibili. La transizione verso un’economia più circolare in Europa oltre a promuovere la competitività, favorire la crescita e l’occupazione e proteggere l’ambiente, ci offrirà prodotti innovativi e più duraturi grazie ai quali risparmieremo soldi e miglioreremo la nostra qualità di vita. La dimensione economica è strettamente legata a quella ambientale e sociale.

Un’economia circolare mira a mantenere per un tempo ottimale il valore dei materiali e dell’energia utilizzati nei prodotti nella catena del valore, riducendo così al minimo i rifiuti e l’uso delle risorse. Impedendo che si verifichino perdite di valore nei flussi delle materie, questo tipo di economia crea opportunità economiche e vantaggi competitivi su base sostenibile.

Per poter realizzare il passaggio a un’economia circolare occorre intervenire in tutte le fasi della catena del valore: dall’estrazione delle materie prime alla progettazione dei materiali e dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione e al consumo dei beni, dai regimi di riparazione, rifabbricazione e riutilizzo alla gestione e al riciclaggio dei rifiuti.

Il futuro pacchetto di misure dovrà adottare un approccio coerente che tenga pienamente conto delle interazioni e dell’interdipendenza delle attività lungo la catena del valore. Esso consterà di una proposta legislativa riveduta in materia di rifiuti e una comunicazione che delinea un piano d’azione sull’economia circolare.



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