Telelavoro: i benefici ambientali
Celebrata ogni anno a partire dal 5 giugno 1972, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è un giorno importante in cui le Nazioni Unite chiedono azioni globali per salvare l’ambiente e, naturalmente, il nostro pianeta. Il tema di quest’anno è stato “Sette miliardi di sogni. Un pianeta. Consumare con cura”. Questo tema punta su come il benessere dell’umanità, dell’ambiente e delle economie dipenda in ultima analisi da una gestione responsabile delle risorse naturali del pianeta. Quest’anno, le Nazioni Unite sottolineano, inoltre, come le aziende possono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente mediante l’attuazione di misure più efficaci per la gestione dell’ufficio, per spostarsi in modo responsabile e per lo smaltimento dei rifiuti. Ciò richiama l’attenzione sulla necessità per le aziende di introdurre soluzioni quali il telelavoro.
Non si può negare che il telelavoro aumenti anche la produttività nelle aziende che lo attuano. Recenti studi hanno infatti dimostrato che un dipendente con un sano equilibrio tra lavoro e vita privata ha un più alto livello di soddisfazione sul lavoro ed è di conseguenza una risorsa maggiormente produttiva per l’azienda. Un altro indiscutibile vantaggio del telelavoro è il risparmio di denaro per le aziende attraverso la riduzione dei costi e l’incremento dell’efficienza grazie al tempo risparmiato. Lo smart working offre anche notevoli vantaggi ecologici che derivano dalla riduzione delle ore di pendolarismo, con la conseguente diminuzione delle emissioni di CO2. Grazie al telelavoro, è inoltre possibile ridurre il numero dei viaggi di lavoro e quindi abbassare l’inquinamento, tagliare la spesa energetica e diminuire lo spreco di carta.
L’Italia è maglia nera in Europa per la concentrazione di ozono: sono addirittura 3.400 ogni anno i morti per inquinamento dell’aria dovuto a questo gas. Questi dati sono stati diffusi nell’ultimo rapporto Air Quality 2014 dell’Agenzia europea dell’ambiente, che ha raccolto per dieci anni i dati provenienti dalle stazioni di monitoraggio in 33 Paesi europei. La principale fonte di inquinamento in Italia sono risultate le auto e le industrie.
Grazie ad iniziative quali il telelavoro, è possibile ridurre la quantità delle ore di pendolarismo e di quelle dedicate a sostenere spostamenti aerei per ragioni lavorative. Meno pendolari significa anche minor congestione del traffico e un minor numero di incidenti, meno fattori inquinanti e una migliore qualità dell’aria. Grazie ad alcuni sicuri software di condivisione del desktop da remoto, la collaborazione online è possibile con qualsiasi dispositivo abilitato. Da qualsiasi luogo i dipendenti possono raggiungere e accedere ai propri desktop in ufficio, condividere file, creare e salvare documenti come se fossero seduti davanti ai loro computer in ufficio. Anziché viaggiare da e verso l’ufficio, i lavoratori possono partecipare a teleconferenze, corsi di formazione online e meeting online. Il risultato è una minore emissione di carbonio. Il telelavoro riduce l’impatto delle emissioni nocive garantendo in tal modo una maggiore stabilità ambientale.
Secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Milano in collaborazione con Enel Foundation, l’introduzione di efficienti misure energetiche porterebbe un risparmio annuo a regime di emissioni di CO2, calcolato sulla base della riduzione dei consumi finali di energia, di 72 milioni di tonnellate a fronte di un volume di affari complessivo di 512 miliardi di euro.
Già da tempo è stato riscontrato che il tasso di consumo per le apparecchiature dell’ufficio è doppio rispetto a quello della strumentazione per l’home office. I dipendenti possono quindi lavorare in un luogo già esistente che è il loro ambiente domestico, e questo si traduce in minor spazio a carico delle aziende. In altre parole, se i dipendenti lavorano da casa, le imprese possono risparmiare i soldi spesi per gli uffici e ridurre di conseguenza il loro consumo energetico. Le aziende non avranno, così, bisogno di riscaldare, raffreddare o mantenere uffici con costi a volte ingenti. In tal modo aumenta anche l’impegno aziendale nei confronti della responsabilità sociale. Anche i dipendenti, dal canto loro, possono fare molto per l’ambiente.
Secondo l’ultimo studio del Politecnico di Milano dedicato allo smart working, la produttività dei lavoratori crescerebbe del 20%-30% mentre i costi di gestione dello spazio fisico scenderebbero del 20-30% con un risparmio globale complessivo di 37 miliardi di euro.
I telelavoratori usano prevalentemente meno carta optando, invece, per strumenti digitali come i PDF e altri documenti elettronici. Utilizzare meno carta significa necessitare di meno spazio fisico di archiviazione riducendo anche la necessità delle aziende di costruire e mantenere gli uffici o altri luoghi di stoccaggio. Le nuove tecnologie cloud sono un grande aiuto per i telelavoratori, consentendo loro di ridurre la richiesta di spazio per l’archiviazione.
Secondo il Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) si è registrato un aumento globale del consumo di energia nel settore dei trasporti e dei servizi – e questo è dovuto in gran parte all’aumento dei viaggi e del trasporto merci. Il 2050, l’anno in cui la popolazione della terra dovrebbe raggiungere i 9,6 miliardi, si sta avvicinando. Secondo l’Unep, se noi, abitanti di questo pianeta, continueremo a mantenere questi standard di consumo e di produzione, avremo bisogno di tre pianeti per sostenere il nostro stile di vita e di consumo.
Attraverso il telelavoro, le aziende e i dipendenti hanno una possibilità per contribuire a salvare il pianeta.
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