Strategia Ue su rifiuti ed Economia circolare

Il presidente della Provincia di Avellino Gambacorta sarà relatore sulla gestione dei rifiuti urbani: “Vogliamo obiettivi realistici che riconoscano le differenze tra i territori”.

Pubblicato il 11 dicembre 2015

Il Comitato europeo delle regioni accoglie con favore il pacchetto Economia circolare adottato dalla Commissione europea il 2 dicembre e ha già cominciato a lavorare per migliorarlo soprattutto in relazione alla riduzione dei rifiuti urbani e alla gestione sostenibile degli sprechi alimentari.

Regioni e delle città dell’Ue avevano presentato le loro proposte sull’economia circolare nel febbraio scorso, dando pieno appoggio alle misure proposte dalla Commissione nel 2014, compreso l’obiettivo vincolante di riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani entro il 2030. Il Comitato aveva chiesto obiettivi vincolanti anche in materia di prevenzione dei rifiuti e di riutilizzo. Il nuovo pacchetto presentato dall’esecutivo a dicembre abbassa gli obiettivi per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani dal 70% al 65% e rende meno rigidi gli obiettivi di riutilizzo e riciclaggio per i rifiuti di imballaggio, prorogando i termini. Anche sull’uso delle discariche il nuovo pacchetto rende meno cogenti le disposizioni del 2014 sostenute dai membri del CdR ma introduce un tetto vincolante del 10% per lo smaltimento dei rifiuti in discarica, da rispettare entro il 2030.

Nel corso del suo intervento alla sessione plenaria di dicembre del Comitato delle Regioni, il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha difeso il nuovo pacchetto legislativo dalle accuse di scarsa ambizione: “Al posto di un progetto illusorio ora abbiamo qualcosa di realizzabile”. Sull’obiettivo di riuso e riciclaggio dei rifiuti urbani, Timmermans ha sottolineato che “la proposta tiene conto anche della prevenzione dei rifiuti. Riciclare il 70% dei rifiuti non è meglio per l’ambiente che riciclare il 65% di una quantità inferiore di rifiuti risultante dalle misure di prevenzione”.

Timmermans ha inoltre rammentato la necessità di prendere in considerazione le divergenze tra Stati membri: “Invece di definire obiettivi che alcuni Paesi non saranno mai in grado di raggiungere, proponiamo di coinvolgere sul piano dell’efficienza i Paesi in ritardo, fissando obiettivi realizzabili e programmi che consentiranno loro di colmare il divario”. Un approccio totalmente in linea con quello elaborato dal Presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, relatore del prossimo parere del Comitato in materia: “Si va nella giusta direzione”, ha affermato il Presidente Gambacorta, aggiungendo: “La fissazione degli obiettivi deve tener contro delle differenze tra i territori dell’Ue in modo che i risultati e i miglioramenti possano essere misurati coerentemente e premiati. Il passaggio a un’economia circolare dovrebbe basarsi il più possibile su meccanismi di mercato capaci di produrre benefici per i cittadini, le imprese e l’ambiente. In gioco c’è un’opportunità di crescita stimata nel 3,9% del Pil Ue e 580,000 nuovi posti di lavoro. Insisteremo con tutti i livelli di governance perché uniscano le forze per utilizzare i rifiuti come una risorsa preziosa per realizzare un’economia di mercato sostenibile”.

Il Comitato interverrà anche sugli sprechi alimentari con un parere che segue la risoluzione sull’Alimentazione sostenibile (Resol-VI/004) in cui si auspica un obiettivo di riduzione pari ad almeno il 30% entro il 2025.



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x