Situazione dei rifiuti in Europa

Pubblicato il 27 ottobre 2015

Si è tenuto a Roma il meeting tra le principali capitali Europee sul tema della gestione tecnico-economica dei rifiuti urbani, organizzato da Atia Iswa in collaborazione con Ama Roma.
L’incontro è alla sua seconda edizione e mette a confronto le Capitali di Roma, Parigi, Berlino Vienna, Varsavia, Atene.

Lo studio di comparazione è il frutto di una metodologia sviluppata da Atia Iswa nel corso di due anni. L’indagine ha coinvolto i rappresentati delle capitali, individuati secondo specifici ruoli e competenze tecniche al fine di valutare il sistema di prevenzione e gestione dei rifiuti.

Gli strumenti d’indagine utilizzati hanno consentito di ottenere omogeneità di comparazione.

Il Presidente di Atia Iswa Paola Muraro ha introdotto il tema del Workshop 2015 che, oltre all’aggiornamento dei dati e delle modalità di gestione dei rifiuti urbani, ha posto particolare attenzione ai parametri economici e alla responsabilità estesa del produttore, concetto ispiratore del principio “chi inquina paga”.

Muraro ha evidenziato il ruolo primario di Atia Iswa nel promuovere momenti di confronto, che consentono di valorizzare le buone pratiche europee in un’ottica di scambio e crescita continua e ha ringraziato il Presidente Fortini (Ama) per aver sostenuto e collaborato all’iniziativa.

Fortini ha sottolineato che la strategia dell’economia circolare, fortemente promossa a livello europeo, è in grado di invertire le caratteristiche del modello di sviluppo che spesso negli anni si sono rivelate distruttive in termini di salvaguardia ambientale.

Nadia Ramazzini del Comitato Tecnico di Atia Iswa e coordinatrice del Workshop, ha evidenziato che la raccolta dati di gestione rifiuti delle Capitali ha messo in luce il forte impegno europeo nella prevenzione e nel recupero di materia da rifiuti.

È intervenuta la comunità di Sant’Egidio nella persona di Bruno Izzi, responsabile del servizio rifornimento alimentare, che ha invitato le Istituzioni ad intervenire in maniera concreta con azioni incisive contro lo spreco alimentare e in particolare Atia Iswa in quanto organismo sensibile alla sfida ambientale.

Per la Fao è intervenuta Camelia Bucatariu che, affrontando la tematica ambientale relativa allo spreco alimentare, ha evidenziato come nella classifica della produzione di gas serra da parte dei singoli Stati, lo spreco alimentare sia al terzo posto.

Tra i relatori: Vanya Veras (Segretario Generale di Municipal Waste Europe, Bruxelles), Franziska Howorka (Dipartimento Strategia e pianificazione rifiuti, Vienna), Alessandro Filippi (Direttore Generale di Ama Roma), Jolanta Krzywiec (Direttore del Dipartimento Gestione Rifiuti, Varsavia), Françoise Bonnet, (Responsabile della Segreteria Generale di Acr+, Bruxelles), Aurore Médieu (Project Manager dell’Ordif, Parigi), Michael Resch (Manager della Berliner Stadtreinigung).

Di seguito, nello specifico, i dati relativi a tutte le città analizzate.

A Parigi dal confronto con i dati 2014 emerge un leggero aumento della produzione di rifiuti urbani e la conferma del recupero energetico come opzione prevalente nel trattamento dei rifiuti (70%). Si registra un aumento del 5% della raccolta differenziata che passa quindi dal 13% al 18%, in parte dovuta al recupero dei rifiuti da demolizione. Il bacino di utenza è di 6.707.612 abitanti (periferia compresa), distribuiti su una superficie di 762 km quadrati. A Parigi in un anno si raccolgono complessivamente 2.891.017 tonnellate di rifiuti, con una media pro capite di 430 kg, in linea con la media europea. Solo il 12% dei rifiuti prodotti viene sotterrato in discarica. Il sistema di raccolta è misto: “porta a porta” per indifferenziati, vetro, carta, residui vegetali e ingombranti e cassonetti stradali riservati a vetro, imballaggi e carta. In città sono anche presenti 45 centri di smistamento. Il servizio di raccolta e trattamento rifiuti è esternalizzato dal Comune di Parigi ad aziende private all’85% e costa in media 90 euro ad abitante. La tassa sul servizio rifiuti che finanzia l’intero servizio (incluso lo spazzamento) è pari, in media, a 121 euro l’anno per abitante. Il Comune di Parigi ha un ruolo attivo e diretto nel rivendere sul mercato le materie prime seconde derivanti dalla raccolta differenziata. Parigi punta ad applicare la tariffa puntuale entro il 2025, sta inoltre concentrandosi sulla prevenzione dei rifiuti alimentari e il recupero dell’organico.

Berlino spicca come esempio virtuoso di affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti alla propria azienda 100% pubblica. Rispetto al 2014 i dati di produzione rifiuti si mantengono costanti mentre si registra un lieve calo della raccolta differenziata che passa dal 42% (2014) al 39% (2015). Berlino è una della poche Capitali a poter vantare una capacità di trattamento del 100% in impianti presenti nel proprio bacino di riferimento, soddisfacendo pienamente il principio di prossimità. Lo smaltimento in discarica è pari a zero mentre è al 39% il recupero termico dei rifiuti. Il bacino di utenza è di 3.469.849 abitanti, distribuiti su un’area di 891 km quadrati. La produzione annua di rifiuti ammonta a 1.348.000 tonnellate con un’incidenza pro-capite di 388 kg. I costi del servizio sono completamente coperti dalla tariffa puntuale, che viene calcolata da una quota fissa e sulle frequenze degli svuotamenti stabiliti dall’utente. I costi di raccolta e trattamento degli imballaggi non gravano sull’azienda pubblica del Comune di Berlino, ma tale servizio è svolto da aziende private selezionate con procedure di appalto pubblico competitivo. Questo sistema consente di contenere i costi medi del servizio di raccolta e trattamento rifiuti che si attesta a circa 74 euro per abitante (spazzamento strade escluso).

Vienna, nota per l’impianto di trattamento termico dei rifiuti, registra una significativa inversione di marcia rispetto al 2014, infatti, pur mantenendosi costanti i dati di produzione rifiuti si evidenzia un aumento della percentuale dei rifiuti destinati al recupero di materia (+15% rispetto al 2014) a discapito del recupero energetico cha passa quindi dal 75% del 2014 al 60% del 2015. La raccolta differenziata si attesta al 32% mentre solo il 18% dei rifiuti, per lo più scorie da incenerimento e inerti, vengono smaltiti in discarica. L’estensione cittadina è di 415 km quadrati per una popolazione servita di 1.731.236 abitanti. La città produce annualmente 1.078.934 tonnellate di rifiuti (601 kg pro capite). Il sistema di raccolta è misto con raccolta domiciliare e cassonetti stradali, a cui si affiancano strutture fisse dedicate ai rifiuti ingombranti e speciali. Il sistema di tariffazione puntuale è efficacemente attuato e calcolato sulla base del volume dei contenitori e la frequenza di svuotamento (si passa da 4,41 euro per contenitore da 120 litri a 176,40 euro per il cassonetto da 4.400 litri). La raccolta degli imballaggi e dei rifiuti elettronici è interamente a carico dei recuperatori che ne sostengono gli oneri economici garantendo quindi la sostenibilità dell’intero ciclo di raccolta. L’affidamento del servizio è 100% pubblico, Vienna è ampiamente autosufficiente dal punto di vista della capacità impiantistica rispettando quindi il “principio di prossimità”.

A Roma, Ama serve quotidianamente un bacino di utenza di 2.880.000 abitanti, su di un’area di 1.285 km quadrati, a fronte di una produzione annua di rifiuti di 1.738.000 tonnellate (603 kg pro capite a fronte dei 487 kg di media nazionale; incremento dovuto al particolare flusso turistico). I dati di produzione rifiuti si mantengono costanti, ma si registra un sostanziale incremento della raccolta differenziata che passa dal 38% del 2014 al 43% del 2015 e che posiziona la Capitale tra le città che più si impegnano nel recupero di materia da rifiuti nel panorama europeo. Il sistema di raccolta è in via di estensione e prevede due modelli: il “porta a porta” offerto al 30% della popolazione e la raccolta stradale con cassonetti per il restante 70%. In entrambi i casi, comunque, la raccolta differenziata viene effettuata separando le 5 frazioni di rifiuto: organico; contenitori in vetro; carta e cartone; multi-materiale “leggero” (contenitori in plastica e metallo); materiali non riciclabili. L’estensione del porta a porta a 5 nuovi Municipi consentirà di aumentare ancor di più la percentuale dei rifiuti da avviare alla filiera del recupero che Ama intende valorizzare attraverso la realizzazione dell’Ecodistretto: un impianto tecnologico all’avanguardia per il trattamento e recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti dell’intera Capitale. La realizzazione dell’Ecodistretto è il primo passo che permetterà alla città di Roma di rendersi autonoma dal punto di vista impiantistico evitando quindi inutili costi di trasferimento e trattamento rifiuti in altre Regioni che incidono pesantemente sul calcolo della tariffa che si aggira a circa 162 euro per abitante/anno.

A Varsavia la gestione dei rifiuti nei nuovi Stati membri dell’Ue è in fase rapido sviluppo al fine di rispettare la legislazione europea. La Polonia sconta una arretratezza impiantistica e un ricorso massivo alla discarica in cui vengono seppelliti ancora il 63% dei rifiuti prodotti. A Varsavia l’attuazione di una strategia per la gestione dei rifiuti è recente, è solo dal 2013, infatti, che il Comune di Varsavia ha adottato il “Regolamento per il mantenimento della pulizia e l’ordine nella Capitale di Varsavia”. Varsavia è il più grande agglomerato urbano della Polonia, l’estensione cittadina è di 517 km quadrati per una popolazione servita di quasi 2 milioni di abitanti. La città produce annualmente 517.690 tonnellate di rifiuti, un dato decisamente contenuto rispetto alla media europea. La raccolta differenziata si attesta attorno al 20%, i restanti rifiuti vengono prevalentemente trattati in impianti di selezione meccanica o di recupero biogas. L’aspetto energetico è infatti di cruciale importanza, il Comune Varsavia sta infatti promuovendo e sostenendo l’ampliamento dell’impianto di incenerimento cittadino per il recupero dell’energia elettrica e del calore, l’impianto passerà da 90.000 tonnellate a 350.000 tonnellate trattate. L’affidamento del servizio di raccolta e trattamento avviene tramite gara pubblica ogni tre anni e per il triennio 2014-2017 è stato affidato a tre aziende diverse.



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