Raee: raccolte 11.000 tonnellate nel 2013, -21% in due anni

Il 40% dei Raee raccolti contiene componenti pericolosi, gli impianti trattano 79.000 tonnellate. Tra le novità della normativa, un apparecchio si potrà rendere alla grande distribuzione per l’avvio al recupero anche se non si compra nulla in cambio.

Pubblicato il 24 marzo 2014

Elettrodomestici, computer, cellulari: a Milano e provincia sono oltre 11.500 le tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici raccolti. Una quantità in diminuzione rispetto alle dichiarazioni del 2012 (-13%) e del 2011 (-21%), si torna ai livelli delle dichiarazioni del 2009 relative alla raccolta del 2008 (+9,4% rispetto ad allora). Il 40% del totale riguarda apparecchiature contenenti componenti pericolosi. Il Comune di Milano, con più di 3.000 tonnellate, ha raccolto il 30% dei rifiuti elettrici totali.

Per quanto riguarda le quantità di rifiuti trattati dagli impianti presenti in provincia di Milano nel 2011 (ultimi dati disponibili) hanno superato le 79.000 tonnellate, di queste il 99,2% è stato sottoposto a trattamenti di recupero, per il 46% circa si è trattato di batterie al piombo. Tutto ciò emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dichiarazioni Mud del 2013 e 2012 con dati al 2012 e 2011.

“Il recepimento della Direttiva Raee 2 criticità e nuove opportunità” è il tema del convegno recentemente tenutosi e promosso dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con le associazioni Confcommercio Aires (retailer elettrodomestici specializzati) e Andec (Associazione nazionale importatori e produttori di elettronica civile). Un dibattito sulle criticità ma anche le opportunità per i produttori, la distribuzione, gli operatori del settore, le municipalità e i consumatori.

Le principali novità nel settore e l’obbligo di raccolta differenziata e recupero, che sarà esteso a tutti gli apparecchi elettrici e elettronici, non solo per quelli appartenenti alle odierne 10 categorie previste. Verrà rivisto il sistema organizzativo delle imprese per affrontare gli obblighi della raccolta differenziata: dovranno infatti organizzarsi obbligatoriamente con sistemi consortili riconosciuti e non per esempio come Srl. Confermato il ruolo delle Camera di Commercio che tiene il registro dei produttori e importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche con compiti di monitoraggio sul sistema di raccolta e smaltimento e sui nuovi soggetti che si affacciano sul mercato. Per la grande distribuzione specializzata confermato l’obbligo di ritirare comunque dal cliente il vecchio elettrodomestico o apparecchiatura elettrica o elettronica anche se non si compra niente di nuovo in cambio: per esempio un consumatore potrà lasciare il suo vecchio cellulare comprando qualcos’altro o anche niente e il grande magazzino sarà comunque obbligato a ritirarlo e avviarlo al recupero.

“Nella nostra società avanzata gestire al meglio i rifiuti elettrici ed elettronici sta diventando un tema sempre più rilevante”, ha dichiarato Dario Bossi, consigliere della Camera di commercio di Milano. “E, proprio per questo, è importante operare in un mercato trasparente con regole certe che tutelino l’ambiente, i consumatori e le imprese, in linea con le direttive europee ma anche in costante monitoraggio delle esigenze specifiche del territorio. E la Camera di commercio, anche attraverso la tenuta del registro dei produttori e importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, agisce in tal senso”.

 

Camera di Commercio di Milano: http://www.mi.camcom.it



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