Plastica e nanocompositi
Sono stati resi pubblici da “Brescia Ricerche”, testata scientifica edita da Inn.Tec. (Consorzio per l’innovazione scientifica), i risultati di un’importante ricerca sull’utilizzo delle nanoparticelle nell’industria plastica, svolta da Rifra Masterbatches, azienda attiva nel settore delle materie plastiche e degli elastomeri, il Dipartimento di chimica dell’Università di Brescia e CSMT (Centro servizi multisettoriale e tecnologico), commissionata dalla stessa Rifra e da altre aziende del settore.
La ricerca, intitolata “Sviluppo e produzione di nanocomponenti a base polimerica con profili di proprietà flessibili e mirate a specifiche applicazioni”, ha avuto quale obiettivo la verifica della possibilità di utilizzare le nanoparticelle nella realizzazione di particolari d’arredamento ed elettrici in plastica per uso civile, di manufatti in plastica autoestinguente haloge-free (senza chimica del bromo) e di film (pellicole) in polimero in grado di proteggere il contenuto (alimenti o altro).
I risultati sono stati estremamente confortanti, dimostrando non solo tutte le ipotesi di partenza, ma anche che le nanoparticelle possono fornire un effetto ‘barriera’ protettivo o selettivo al passaggio di alcune molecole inquinanti e ottenere proprietà fisico meccaniche in manufatti di poliammide senza l’impiego della fibra vetro o con un impiego sensibilmente inferiore alle odierne metodologie impiegate. Le ottime prestazioni raggiunte grazie alla ricerca, durata due anni, hanno consentito di ottenere nuove caratteristiche rispetto all’impiego di polimeri di base. Questo, grazie ad alcune proprietà dei nanocompositi, in particolare alla dimensione delle particelle dell’ordine di grandezza di pochi nanometri (un milionesimo di mm). L’impiego dei nanocompositi è efficace soprattutto nella realizzazione di compositi ad alte prestazioni, quando è necessaria una buona dispersione del riempitivo e le proprietà del riempitivo in nanoscala sono sostanzialmente diverse e migliori di quelle della matrice.
Numerose le possibilità pratiche d’impiego individuate dalla ricerca: oggetti in plastica in grado di resistere al graffio e respingere la polvere grazie a proprietà antistatiche intrinseche; pellicole capaci di evitare la fotodegradazione e di abbattere l’impatto ambientale su spessori di gran lunga inferiori a quelli in uso tradizionale; eliminazione dell’utilizzo della fibra di vetro in molti manufatti in poliammide. Il tutto con un’importante riduzione delle sostanze chimiche utilizzate, quindi con effetti positivi per l’ambiente.
Rifra: www.rifra.it
Contenuti correlati
-
Prototipazione rapida e sostenibilità: così cambia lo stampaggio a iniezione nel medicale
Il settore dello stampaggio a iniezione di materie plastiche sta vivendo un’epoca di trasformazione tecnologica senza precedenti, che lo sta rendendo protagonista in diversi ambiti produttivi, con un impatto particolarmente evidente nel settore medicale. Grazie a processi...
-
Plastica nera, tutti i rischi per la salute
Un recente studio di Toxic-Free Future, al centro dell’attenzione pubblica, svela i rischi nascosti della plastica nera: il parere degli esperti di TÜV Italia sugli effetti per la salute e l’ambiente. Lo studio, condotto da Megan Liu...
-
Pallet in plastica Relicyc per la massima igiene e durata nel settore farmaceutico
Massimo livello di igiene, durata nel tempo, facilità di pulizia, resistenza ad agenti esterni come l’acqua, l’umidità e gli sbalzi di temperatura sono qualità imprescindibili quando si tratta di industria farmaceutica, un settore che – ancor prima...
-
Sensori e connettività per dare nuova vita alla plastica
Utilizzando i sensori e la tecnologia di ifm, il Gruppo austriaco Erema è in grado di riciclare la plastica con la massima efficienza e con un uso attento delle risorse, gestendo i dati in modo efficace e...
-
Economia circolare, un progetto per il recupero dei tubi in polietilene
Oltre 296 km di nuovi tubi passacavi ottenuti dal riciclo di quasi 119 tonnellate di tubi e beni in polietilene. Questi i risultati del progetto di economia circolare “Da tubo a tubo”, volto al recupero e riutilizzo...
-
Componenti in bioplastica di Phoenix Contact per un’industria elettronica più sostenibile
Phoenix Contact punta a prodotti progressivamente sempre più sostenibili. Esistono già soluzioni nelle categorie di prodotto dei morsetti per circuiti stampati, dei connettori e delle custodie per l’elettronica che hanno migliorato significativamente l’impronta di carbonio grazie all’ottimizzazione...
-
Partnership Simplifhy – Itsgreen per realizzare un laboratorio a idrogeno per la ricerca
Simplifhy e la Fondazione Itsgreen hanno firmato un accordo per l’istituzione di un avanzato laboratorio a idrogeno. Il laboratorio, situato nella sede di Itsgreen a Vimercate (MB), offre agli studenti dell’istituto un’opportunità unica per immergersi nella ricerca,...
-
Robot amici dell’ambiente: Fanuc è nella Climate A List di CDP
Fanuc è stata riconosciuta come eccellenza nella sostenibilità aziendale e lotta al cambiamento climatico dall’organizzazione internazionale no-profit CDP, assicurandosi per la prima volta il posto nella sua esclusiva “A List” annuale. CDP (Carbon Disclosure Project) monitora regolarmente...
-
Riciclo e tracciabilità della plastica: il caso Relicyc alla Settimana della Sostenibilità
Relicyc è tra i protagonisti della Settimana della Sostenibilità 2024, l’evento organizzato da Confindustria Veneto Est dal 19 al 22 marzo per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile tra le imprese del territorio. Primaria realtà nel settore...
-
Dirigibili elettrici per il monitoraggio dell’ambiente con Dassault Systèmes
Grazie al programma SolidWorks for Startups di Dassault Systèmes, la startup FloFleet punta a rivoluzionare il settore del monitoraggio aereo e della prospezione del sottosuolo con la creazione di dirigibili elettrici a guida autonoma progettati come alternativa...