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RMO 245 – Giugno-Luglio 2022

Carenza di personale, problema anche culturale

L’ottimo andamento del mercato riscontrato nello scorso anno in tutti i settori del manifatturiero italiano ha riportato al centro del dibattito il tema della formazione e dell’introduzione in azienda di nuove figure qualificate. È un argomento che negli ultimi anni è stato molto dibattuto anche alla luce della necessità di introdurre nelle aziende nuove figure professionali che rispondessero di skill tecnologici in ambito del paradigma 4.0 da un lato e della riqualificazione del personale presente in azienda dall’altro lato. Molte imprese, in questi anni, hanno creato al loro interno delle vere e proprie Accademy, diverse Università hanno istituito dei corsi di laurea calibrati su queste esigenze, sono stati creati dei percorsi formativi tra scuole superiori e luoghi di lavoro. Il modello che per anni abbiamo preso a riferimento è quello tedesco, consapevoli però che le dimensioni strutturali delle nostre aziende spesso non permettono quella formazione duale in apprendistato in azienda che da sempre caratterizza il competitor teutonico. Oggi, però, anche dalla Germania arriva un report che ci indica come anche lì stia emergendo una difficoltà nell’arruolamento di personale qualificato. Le imprese tedesche lamentano anche un decadimento del livello di qualità nei percorsi di apprendistato con le conseguenze negative sulla formazione delle competenze dei giovani. Allo stesso tempo indicano come nei prossimi anni avranno la necessità di aumentare del 5% circa la forza lavoro in modo permanente, addirittura per molte di esse questa necessità è nei prossimi sei mesi. In questo, il grido della difficoltà di reperire personale qualificato accomuna Italia e Germania. Segno da un lato che il mercato ha ripreso a correre, che qualche forma di turnover sia a compimento, ma dall’altro lato che forse ci sia anche una carenza di approccio culturale. Anche da parte dei giovani nelle scelte dei percorsi didattici. Ma, occorre dircelo, anche la necessità del mondo della meccanica di dare spazio in azienda, anche in ruoli apicali, alle competenze femminili.

l.rossi@lswr.it
@lurossi_71