RMO 237 – Giugno/Luglio – 2021
Occupazione, c’è la domanda ma mancano le competenze
Gli annunci evidenziano buone prospettive occupazionali per i mesi a venire. Nonostante questo, più della metà delle imprese metalmeccaniche indica di incontrare difficoltà nel reperire profili professionali adatti. Secondo un’indagine congiunturale di Federmeccanica, presentata nel giugno scorso, le competenze più difficili da reperire sono quelle tecniche di base/tradizionali (42,0%), seguite da quelle trasversali (31,0%) mentre le competenze tecnologiche avanzate/digitali hanno riguardato il 24,0% degli intervistati. L’indagine mette in evidenza come siano più le imprese che prevedono di aumentare l’occupazione rispetto a quelle che pensano di ridurla, con un saldo positivo di circa l’8%. Però non si trovano le competenze necessarie. Anziché generarsi un circolo virtuoso, il rischio è quello di un’involuzione. In questo senso, diventa necessario attivare investimenti mirati in istruzione e mettere in campo politiche attive efficaci. Prosegue intanto il miglioramento della produzione metalmeccanica, dopo il crollo registrato nel 2020 (-13,5%). Secondo l’indagine di Federmeccanica, nel primo trimestre del 2021 i volumi di produzione sono cresciuti del 15,6% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente e dello 0,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. I risultati registrati nel confronto tendenziale sono in larga misura ascrivibili al mese di marzo che si è confrontato con il primo mese di lockdown (marzo 2020). Dall’indagine emerge anche che la gran parte delle imprese (84%) ha risentito del rincaro dei prezzi dei metalli e dei semilavorati in metallo utilizzati nei processi produttivi e l’incremento dei costi di produzione nel 60% dei casi determinerà sia un aumento dei prezzi di vendita sia una riduzione dei margini di profitto. Il 54% delle imprese ha, inoltre, dichiarato di avere difficoltà di approvvigionamento dei metalli e semilavorati in metallo a causa della loro scarsità sul mercato e in alcuni casi anche per la bassa qualità di parte dell’offerta.
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