RMO 227 – Aprile – 2020
Le tecnologie 4.0 combattono l’epidemia
Le tecnologie del paradigma di Industria 4.0 hanno svolto un ruolo chiave nella lotta
all’epidemia in Cina. Ancora di più in Corea del Sud. E lo stanno svolgendo anche in
Europa e negli USA. Ma il loro protagonismo sarà ancora più accentuato nel futuro.
Negli ospedali di Wuhan, in Cina, per evitare contagi tra pazienti e personale sanitario
sono utilizzati bracci robotici dotati di ruote e di telecamere in grado di effettuare le
attività generalmente svolte dai medici. Il personale medico non è costretto a trovarsi
accanto al paziente, diminuendo il pericolo di contagio. I robot sono usati anche per
comunicare con persone in isolamento, acquisire informazioni, misurare la temperatura, consegnare medicinali, lavare i pavimenti e disinfettare i locali emettendo luce
ultravioletta che uccide virus e batteri, compreso il Coronavirus. Sono utilizzati anche
veicoli a guida autonoma per recapitare materiali sanitari, evoluti droni per controllare
e sanificare le aree pubbliche con spray disinfettanti, nonché Big Data Analytics per
monitorare e prevedere la diffusione dell’epidemia.
In Corea hanno tracciato tramite le SIM degli smartphone le posizioni degli infetti e
utilizzato potenti programmi di analisi dotati di intelligenza artificiale per ricostruire i
luoghi in cui sono stati e gli altri utenti di smartphone con cui sono stati in contatto.
Anche in Italia è iniziata una sperimentazione in alcuni piccoli comuni. Potenti sistemi
di sorveglianza dotati di telecamere, sensori termici e software per il riconoscimento
facciale sono in grado di individuare assembramenti e persone che non indossano le
mascherine, che hanno temperature febbrili, e risalire alla loro identità. Molti ospedali cinesi utilizzano software basati su Intelligenza Artificiale per individuare i sintomi
delle infezioni causate da Covid-19 analizzando immagini e video dei pazienti, mentre
alcune società farmaceutiche utilizzano piattaforme di ricerca di medicinali dotate di
Intelligenza Artificiale.
Luca Rossi