RMO 212 – Maggio – 2018
Asean, nuova frontiera della meccanica italiana
La meccanica italiana scommette sul Sud-Est asiatico. Tra i fornitori di macchine utensili nei cosidetti Asean, infatti, dopo i Paesi asiatici grazie evidentemente alla loro vicinanza geografica e culturale, l’Italia si presenta come secondo partner a un’incollatura dalla Germania. L’industria manifatturiera di quell’area asiatica sta vivendo attualmente un imponente processo di crescita economica e di progresso sociale. Ecco quindi che per i costruttori italiani di macchine utensili si possono aprire scenari interessanti, potendo così diventare non solo fornitori di soluzioni e tecnologia per gli utilizzatori locali, che già da anni acquistano tecnologia italiana, ma anche affiancare i costruttori di quest’area interessati da un’offerta di altissimo livello qualitativo capace di essere complementare alla loro produzione. Un modello questo che, definito qualche mese fa per il mercato cinese, i costruttori di macchine utensili italiani intendono riproporre in questi Paesi, caratterizzati da tassi di sviluppo più dinamici. L’export dell’industria meccanica italiana verso i Paesi Asean macina già numeri positivi. I dati sono stati elaborati dall’Ufficio Studi Anima in occasione del summit a Singapore promosso lo scorso aprile da The European House Ambrosetti. Il totale degli scambi commerciali, infatti, si attesta a circa 780 milioni di euro. Alla fine dello scorso anno si è registrato un leggero calo delle esportazioni (-2,8%) verso i Paesi del Sud-Est asiatico. Gli scambi commerciali con l’Indonesia sono cresciuti del 35,9% e con le Filippine del 38,6%, mentre Thailandia e Singapore hanno ridotto gli ordini rispettivamente del 41% e del 31,3%.
Luca Rossi