Moduli fotovoltaici, come “riciclare” l’energia pulita: i suggerimenti di Erp Italia

Da aprile scorso sono entrate in vigore nuove norme sulla raccolta e il riciclo dei pannelli fotovoltaici esausti. L’aiuto di Erp Italia per orientarsi e rendere l’energia solare pulita e sostenibile.

Pubblicato il 1 ottobre 2014

Senza dubbio la tecnologia dei moduli fotovoltaici sta guadagnando sempre più spazio sui tetti di case e palazzi e, oltre a garantire energia pulita con un risparmio dal 40 al 70% in bolletta, è un investimento a lungo termine che “paga” sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale.

Tuttavia, benché i pannelli fotovoltaici possano funzionare per oltre 20 anni senza particolari cure, ad un certo punto ci si può ritrovare di fronte a dei pannelli giunti a fine vita o da sostituire con altri più moderni. Cosa dobbiamo fare per gestire al meglio i pannelli smantellati?

Da aprile è entrato in vigore il Decreto Legislativo 49/2014, che regola la gestione dei rifiuti derivanti dai moduli fotovoltaici da “rottamare”. Con l’aiuto di Erp Italia, filiale italiana di Erp – European Recycling Platform, il primo e il più importante Sistema Collettivo in Europa per la gestione dei rifiuti “tecnologici”, abbiamo stilato un breve “chi fa cosa” utile per essere in regola.

Innanzitutto niente discariche o scorciatoie fai-da-te. Oltre a essere contro la legge, il conferimento in discarica o, peggio ancora, l’abbandono in luoghi appartati dei moduli fotovoltaici dismessi è uno spreco di risorse immorale, insensato e dannoso. Con un simile gesto, infatti, si scarica sull’ambiente tutto il peso di un rifiuto di cui, invece, si possono recuperare oltre il 90% dei materiali semiconduttori e del vetro, nonché larga parte dei metalli.

Come avviare il riciclo? Per i piccoli impianti fino a 10 kW, possiamo conferire autonomamente i nostri vecchi moduli fotovoltaici presso la più vicina isola ecologica oppure, dove è previsto, contattare la società che gestisce i rifiuti urbani del territorio per concordare il ritiro a domicilio. Per gli impianti di potenza uguale o superiore ai 10 kW, invece, vige la distinzione tra quelli immessi sul mercato prima e dopo il 12 aprile 2014. Nel primo caso, se acquistiamo nuovi moduli, sarà il produttore a farsi carico del ritiro presso il luogo di disinstallazione. Senza l’acquisto dei nuovi moduli, invece, dobbiamo provvedere autonomamente rivolgendoci a operatori autorizzati alla gestione rifiuti. Per gli impianti immessi sul mercato dopo il 12 aprile scorso è sufficiente contattare il produttore affinché organizzi il ritiro.

Quanto costa? I costi del riciclo sono a carico dei produttori. Il compito dei cittadini si esaurisce nella disinstallazione e, eventualmente, nel trasporto dei moduli fotovoltaici fino all’isola ecologica, se l’azienda locale di gestione dei rifiuti non fornisce il servizio di ritiro a domicilio (per i grandi impianti vale la regola di contattare direttamente il produttore.

 

Erp: http://www.erp-recycling.it



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