Quale contributo può dare l’industria delle materie plastiche alla circular economy? Sostenibilità e crescita economica possono andare di pari passo? È possibile evitare che i rifiuti di plastica finiscano in discarica?
Questi alcuni degli interrogativi posti dalla 12° edizione di IdentiPlast, la conferenza internazionale sul riciclo e il recupero delle materie plastiche tenutosi a Roma, che riunisce 230 persone provenienti dal mondo delle istituzioni nazionali e internazionali, dalle associazioni legate al recupero e riciclo delle plastiche, i produttori, gli accademici e le Ong.
Il Ministro Gian Luca Galletti, nel suo messaggio di benvenuto, ha sottolineato l’importante ruolo rivestito dal riciclo della plastica in un’ottica di circular economy, in cui tutti devono fare la propria parte per sfruttare pienamente le risorse, riconoscerne il valore ed evitare il conferimento in discarica. Il Ministro ha espresso il proprio riconoscimento verso l’iniziativa, realizzata con il patrocinio del suo Ministero.
Daniele Ferrari, Presidente di PlasticsEurope Italia e Amministratore Delegato di Versalis, riallacciandosi a quanto detto dal Ministro, ha ricordato quanto il fine vita delle plastiche sia importante per uno sviluppo sostenibile dell’industria. “Il nostro primo dovere”, ha sottolineato Ferrari, “è avere un dialogo costruttivo con le istituzioni e con i legislatori, così da creare le giuste condizioni per raggiungere obiettivi ambientali e sociali che non compromettano la competitività”, Ferrari ha inoltre ricordato una delle principali iniziative promosse dall’industria delle plastiche a partire dal 2011, “Zero plastics to landfill”: “Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione a supporto della implementazione di un quadro legislativo in materia di rifiuti che valorizzi al meglio il fine vita delle plastiche”.
Roberto De Santis Presidente del Conai, il Consorzio Nazionale degli imballaggi, ha aggiunto: “Ritengo necessario sottolineare, soprattutto per le materie plastiche, l’importanza dell’innovazione di processo e di prodotto e quindi degli investimenti in ricerca e sviluppo. Per questo abbiamo deciso, in accordo con il Cnr, di finanziare progetti di ricerca legati al riciclo delle plastiche. Nelle fasi nascenti dell’economia circolare è la capacità di innovazione tecnologica che determina la velocità dello sviluppo”.
Helmut Maurer, della DG Ambiente della Commissione europea, ha messo a sua volta in evidenza alcuni aspetti chiave dell’ambizioso pacchetto Circular Economy su cui la Commissione sta lavorando e che sarà pronto in autunno: “È il momento di fare qualcosa, di avere dei riferimenti precisi, una legislazione che promuova gli investimenti e crei nuovi posti di lavoro”, ha detto Maurer.
IdentiPlast 2015 è stata organizzata da PlasticsEurope, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Versalis, American Chemistry Council (Acc), Plastic Waste Management Institute, Tokyo (Pwmi), Canadian Plastics Industry Association (Cpia), the European Plastics Recycling and Recovery Organisations (Epro); Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero Imballaggi in Plastica Degli (Corepla) e Consorzio per il Recupero degli Imballaggi (Conai).
Organizzato fin dal 1997, inizialmente a Bruxelles, IdentiPlast nasce dall’idea che la plastica sia troppo preziosa per essere gettata via ed affronta i principali temi legati alla gestione dei rifiuti di plastica dando una panoramica di ciò che accade a livello mondiale.