L’informazione è il segreto del risparmio energetico

Pubblicato il 30 settembre 2016

Com’è possibile gestire al meglio qualcosa di cui non si ha precisa misura? E’ questo il primo interrogativo che poniamo a chi si lamenta dei propri consumi eccessivi.  Il problema principale è che, spesso, manca la consapevolezza di come viene effettivamente utilizzata l’energia consumata. Viene da se che quindi, mancando le informazioni, risulta impossibile implementare delle strategie adeguate di risparmio energetico, in quanto il perno su cui ogni altra azione deve essere condotta è una valutazione di come e dove viene utilizzata l’energia.

Fatto ciò si può iniziare a parlare di risparmio energetico: l’efficienza energetica si ottiene però non solo installando dispositivi a supporto, ma anche attraverso un monitoraggio costante dei consumi che permetta di ottimizzare gli stessi.  Il monitoraggio è fondamentale in tal senso e interventi di automazione e monitoraggio degli impianti – che permettano di misurare, controllare e analizzare l’utilizzo dell’energia – offrono risultati concreti misurabili nel tempo.

Gli strumenti di allocazione dei costi consentono di raccogliere, calcolare e rendicontare i costi per edificio e apparecchiatura e promuovere comportamenti mirati al risparmio energetico. Disporre dei giusti strumenti vuol dire disporre di una corretta informazione e quindi avere una panoramica chiara legata a tutti i dati di consumo, quando e dove si desidera; procedere ad una lettura facile e veloce per un conteggio finale frequente e corretto ed utilizzare un’architettura aperta, così che il sistema possa essere ampliato per il condominio con tutti gli strumenti che riguardano la contabilizzazione del calore, la contabilizzazione in centrale, la contabilizzazione dell’acqua, il controllo dei fumi e non solo.

In Germania la sensibilizzazione in materia è a un livello superiore rispetto all’Italia e sono molti di più gli interlocutori informati sui propri effettivi consumi: in Germania il 77% dell’energia casalinga totale viene consumata per il riscaldamento, mentre il restante 23% comprende acqua calda, luce, elettrodomestici ed ulteriori dispositivi. Le tecniche di misura e monitoraggio consentono di essere informati e l’informazione garantisce il massimo ritorno, a lungo termine, sugli investimenti fatti in efficienza energetica. Il solo monitoraggio di tutti i propri consumi insieme alla tempestiva informazione dell’utente fa diminuire il consumo di calore fino al 30% e – altro dato essenziale – la sensibilizzazione del consumatore è il provvedimento che richiede il minore investimento possibile se paragonato ai suoi brevi tempi di ammortamento.

Molti ignorano che uno dei maggiori fattori di risparmio è il comportamento dell’utente: parliamo in media di un risparmio sul conteggio finale in base ai reali costi di riscaldamento pari al 20%.  Ovviamente negli edifici di nuova costruzione, il comportamento dell’utente ha un maggiore effetto sul consumo energetico che in edifici di costruzione meno recente poiché la coibentazione e gli impianti di riscaldamento sono molto più efficaci. Ulteriori effetti di risparmio energetico possono essere riscontrati attraverso la fornitura di informazioni infra-annuali con la conseguente possibilità di risparmiare circa un milione di tonnellate di CO2 all’anno.

Secondo Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia, l’unica soluzione per continuare a sensibilizzare il mercato italiano è quello di mostrare ai consumatori mese per mese in cosa possono migliorare, fornendo loro strumenti grazie ai quali sia più frequente la possibilità di avere informazioni, ad esempio per singoli amministratori o per singoli condomini: già nel primo anno il risparmio sarà quantificabile fino al 30%. Il passo successivo è migliorare l’informazione: se le persone possono avere un’informazione personalizzata con il proprio profilo di consumo, agiranno di conseguenza e beneficeranno di un importante risparmio in termini di costi energetici e di riscaldamento.



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