L’energia nascosta nei rifiuti

Pubblicato il 10 dicembre 2013

L’Unione europea ha fissato nella direttiva sulle discariche del 1999 l’obiettivo di ridurre al minimo il deposito di rifiuti. L’Europa diventa così, insieme all’Asia orientale, il principale acquirente di soluzioni per la valorizzazione energetica dei rifiuti (“waste-to-energy”). Secondo uno studio recente della società di ricerche di mercato Frost & Sullivan, il mercato europeo dei termovalorizzatori ha raggiunto nel 2012 un giro d’affari di 4,22 miliardi di dollari. Entro il 2016 il valore arriverà a 4,94 miliardi. Questo uno dei temi che saranno trattati a Ifat 2014, dal 5 al 9 maggio a Monaco di Baviera.

Per la costruzione di nuovi termovalorizzatori, la Gran Bretagna e la Polonia sono i mercati più interessanti e attivi per i prossimi anni. Dalle nazioni pioniere nella termovalorizzazione, come Germania, Francia e Scandinavia, invece, gli analisti di Frost & Sullivan si attendono nuovi impulsi alla modernizzazione di impianti che hanno già qualche decina d’anni di attività alle spalle.

Al di fuori dell’Europa, è soprattutto la Cina ad affidarsi alla termovalorizzazione dei rifiuti. La società di consulenza Ecoprog, specializzata in questioni energetiche e ambientali, calcola che la Repubblica Popolare Cinese metterà in funzione nei prossimi cinque anni circa 125 impianti all’anno con capacità di 40 milioni di tonnellate annue.

Oltre alla combustione, un’altra soluzione per ricavare energia dalla spazzatura è la gassificazione. In questo settore, la trasformazione del metano in gas naturale di alta qualità apre nuove prospettive. Ad esempio, il gas ricavato da rifiuti organici in impianti per la produzione di biogas può essere immesso nella rete di distribuzione del metano, con benefici logistici ed economici. Il cerchio viene chiuso da grandi aziende di smaltimento, come se ne trovano negli Stati Uniti, che trasformano i gas delle discariche in carburante per i camion della nettezza urbana.

L’energia si nasconde non solo nei rifiuti solidi, ma anche nelle acque reflue. Lo scorso anno, in Germania, sono stati ricavati oltre 1.200 gigawattora di corrente da gas di scarico, pari al fabbisogno di circa 360.000 abitazioni. E ci sono ancora ampi margini di miglioramento: su oltre 10.000 impianti di depurazione attivi in Germania, solo 1.200 attualmente estraggono gas dal trattamento dei fanghi.

Anche dal processo di chiarificazione è possibile estrarre energia dalle acque di scarico. Sotto i nostri piedi scorre un flusso caldo incessante: le acque reflue delle utenze domestiche, artigianali e industriali viaggiano lungo i canali a temperature comprese fra 12 e 20 gradi. Condotta attraverso speciali scambiatori di calore, questa energia potenziale può essere sfruttata, mediante pompe di calore, per il riscaldamento o il raffrescamento di edifici. Secondo la Themenallianz Abwasserwärmenutzung, un’associazione di imprese, società di servizi e istituti di ricerca per la termovalorizzazione delle acque reflue, sarebbe possibile riscaldare circa il 6% di tutti gli edifici della Germania con il calore ricavato dalle acque di scarico. Secondo i dati in possesso dell’associazione, attualmente in Germania sono in attività circa 35 impianti di questo tipo.

Anche l’aria è nel mirino degli sviluppatori di tecnologie ambientali: con intelligenti combinazioni di processi è possibile recuperare i flussi di aria di scarico nell’industria per risparmiare combustibili fossili. Fra le novità più recenti si segnala la possibilità di concentrare e trattare i vapori dei solventi in modo tale che possano essere bruciati in caldaie a vapore o centrali termoelettriche a blocco, come nel caso del gas naturale.

Un elenco provvisorio degli espositori è già disponibile in una sezione dedicata del sito della fiera. Da dicembre le aziende espositrici saranno presentate in dettaglio nella banca dati degli espositori. Le aziende dei settori citati in questo comunicato stampa appartengono alle categorie merceologiche “Recupero di calore da acque reflue”, “Produzione di energia da materiale di rifiuto” e “Depurazione dei gas di scarico e di aria viziata/Depurazione dell’aria”.

 

Ifat: http://www.ifat.de

Frost & Sullivan: http://www.frost.com



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