LE2C, primo cluster italiano ad ottenere Gold label

Il Cluster Tecnologico Lombardo per l’Energia e l’Ambiente si aggiudica la medaglia d’oro dei cluster europei.

Pubblicato il 1 ottobre 2015

Il Lombardy Energy Cleantech Cluster – il Cluster tecnologico lombardo per l’Energia e l’Ambiente che riunisce 108 imprese, 5 enti della pubblica amministrazione, 8 Università e centri di ricerca, 4 istituti bancari, 15 associazioni industriali e enti no profit – è il primo cluster italiano ad ottenere il prestigioso riconoscimento europeo della Gold Label.

La Gold Label rappresenta il più alto livello del sistema di certificazione Esca (European Secretariat for Cluster Analysis), sistema adottato dalla Commissione Europea per classificare i cluster comunitari, conoscerli e inserirli in un percorso di crescita. Il riconoscimento, in sostanza, consente di partire in pole position, rispetto ad altri competitor, sui mercati come nell’assegnazione di bandi europei. Un vantaggio non da poco per le imprese che ne fanno parte, in particolare per le Pmi.

“Quello della Gold label è il giusto riconoscimento per il Lombardy Energy Cleantech Cluster, realtà del quale sono onorato di essere stato il presidente per sei anni”, dichiara Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia e presidente di LE2C dal 2009 all’aprile 2015, “cluster impegnato in grandi sfide e in una crescita esponenziale, sia in termini di grandezza sia di fatturato dei soci. Ancora una volta la Lombardia, anche grazie al lavoro in sinergia di tutti gli attori, si conferma tra le regioni più avanzate d’Europa”.

“In Europa, infatti, il percorso di crescita economica si intreccia con l’ascesa di questo nuovo modello di sviluppo: il 38% dei posti di lavoro europei”, sottolinea Ribolla, “sono rappresentati da cluster regionali e il 33,3% delle imprese appartenenti ai cluster hanno mostrato una crescita occupazionale superiore al 10%. Confindustria Lombardia, nel ruolo di partner di riferimento dei cluster lombardi, lavorerà affinché anche gli altri cluster raggiungano il livello Gold”, conclude Alberto Ribolla.

“Il riconoscimento della medaglia d’oro del cluster per l’ambiente e l’energia è un importante punto di partenza”. dichiara Gianni Mainini, neo presidente del Lombardy Energy Cleantech Cluster, “che ci conferisce alta visibilità e nuove opportunità a livello internazionale. Parallelamente, LE2C si è da sempre mosso anche a livello regionale e nazionale”, continua Mainini, “stabilendo un rapporto di reciproca collaborazione con Regione Lombardia”. Ma il Lombardy Energy Cleantech Cluster non vuole fermarsi qui: “Vogliamo aumentare le sinergie con gli altri cluster italiani per l’Ambiente e l’Energia, questo al fine di costruire un network nazionale di cluster che rappresenti l’intera catena del valore del settore italiana e che rafforzi l’azione di lobby presso il governo e le istituzioni europee”, conclude Mainini.

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto dal LE2C”, dichiara l’Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Mario Melazzini, “che testimonia il valore e la concretezza delle politiche attuate da Regione Lombardia a supporto del Cluster Tecnologico Lombardo per l’Energia e l’Ambiente e nel complesso per tutti i cluster tecnologici lombardi. L’impegno di Regione Lombardia e del mio Assessorato in particolar modo è quello di accompagnare il percorso di sviluppo di queste realtà sul territorio, non solo investendo importanti risorse, come fatto negli ultimi due anni mettendo in campo un milione di euro, ma anche individuando nei Ctl stessi un importante strumento per l’attuazione e l’implementazione della Smart Specialization Strategy di Regione Lombardia, il documento programmatico che orienterà l’utilizzo dei fondi Europei della nuova programmazione. I cluster, compreso LE2C, sono stati dunque coinvolti e hanno avuto un ruolo attivo nell’impostazione di ciascuna Area di Specializzazione dei programmi di Lavoro “Ricerca e Innovazione” per il periodo 2014-2015 (che declinano la S3), le cui tematiche individuate saranno oggetto di specifici bandi e inviti a presentare proposte a valere sulla nuova programmazione comunitaria (Por Fesr 2014/2020)”.

“Inoltre, rispetto alle misure già in essere”, conclude Melazzini, “continua un lavoro puntuale da parte di Regione Lombardia nel segnalare ai Ctl opportunità di cooperazione internazionale offerte dalle reti internazionali di cui la Regione è membro, come ad esempio i Quattro Motori e il Vanguard Initiative, e abbiamo attivato una cabina di regia che riunisce periodicamente i cluster manager. Tra le prossime azioni, sottolineo lo stanziamento di ulteriori risorse a supporto di progetti volti al rafforzamento dei Ctl lungo un percorso di eccellenza”.

I Ctl potranno continuare a contare anche sul supporto di Finlombarda, società finanziaria in-house di Regione Lombardia, incaricata di affiancare i cluster nel proprio percorso di crescita.

Il percorso di ottenimento delle quality label dei 9 Ctl è stato infatti supportato da Finlombarda tramite la partecipazione al progetto europeo Erice – European Regions for Cluster Excellence – finalizzato a promuovere e sostenere l’adozione di una metodologia comune per qualificare l’eccellenza nella gestione dei cluster tecnologici. Il progetto, oltre a sostenere i costi per il raggiungimento della Gold Label, ha dato l’opportunità a tutti i Cluster Tecnologici Lombardi di ottenere la Bronze Label, primo passo di autoposizionamento e valutazione per intraprendere il percorso europeo verso l’eccellenza.

I cluster attivi nel vecchio continente sono oltre 700 (dati Esca, 2015), e numerosi sono i comparti che da decenni giovano dei vantaggi derivanti da questo nuovo paradigma di sviluppo.

Tra i casi più rilevanti rientra proprio il LE2C, cluster all’interno del quale le oltre 100 imprese che lo compongono sviluppano e implementano – su base quotidiana – tecnologie cleantech da esportare in tutto il mondo. Ed è proprio l’internazionalizzazione uno dei temi centrali su cui i cluster, anche europei, stanno puntando. Una grande occasione per supportare la crescita dei 20 milioni di imprese oggi presenti in Europa. Un’opportunità che passa anche per lo sviluppo dei cluster industriali e che non può essere ignorata.



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