La Commissione europea propone regole più severe sulla demolizione navale

Pubblicato il 27 marzo 2012

A fine marzo la Commissione europea ha proposto nuove regole per garantire che le navi europee siano riciclate soltanto in impianti sicuri per i lavoratori e compatibili con l’ambiente. Ogni anno oltre 1.000 grandi navi mercantili vecchie, quali petroliere e portacontainer, sono avviate al riciclaggio per recuperare i rottami metallici; tuttavia, molte navi europee finiscono su spiagge sabbiose dell’Asia meridionale, in impianti non conformi agli standard nella maggior parte dei quali mancano le misure di tutela ambientale e di sicurezza necessarie per gestire i materiali pericolosi presenti nelle navi a fine vita, tra cui amianto, policlorobifenili (Pcb), stagno tributile e morchie. Ne conseguono sia tassi elevati di infortuni e rischi sanitari per i lavoratori sia un inquinamento ambientale diffuso.

Janez Potočnik, commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Sebbene il settore del riciclaggio navale abbia migliorato le sue pratiche, molti impianti continuano a funzionare in condizioni di pericolo e potenziale danno. Scopo della proposta è garantire che le navi europee vecchie siano riciclate nel rispetto della salute dei lavoratori e dell’ambiente. Si tratta di un incitamento chiaro a investire con urgenza nel miglioramento degli impianti di riciclaggio”. Il commissario Potočnik ha presentato il regolamento insieme Siim Kallas, vicepresidente e commissario per i Trasporti.

La nuove regole, che assumeranno la forma di regolamento, propongono, per le grandi navi mercantili per la navigazione marittima battenti bandiera degli Stati membri dell’UE, un sistema di controllo, certificazione e autorizzazione che ne abbraccerà l’intero ciclo di vita, dalla costruzione all’esercizio fino al riciclaggio.

Il sistema muove dalla convenzione di Hong Kong per un riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l’ambiente adottata nel 2009, cui la recente proposta intende dare attuazione rapidamente senza attenderne la ratifica e l’entrata in vigore, processo che richiederà vari anni. Per accelerare l’entrata in vigore formale della convenzione di Hong Kong, la Commissione ha presentato anche una proposta di decisione che impone agli Stati membri di ratificare la convenzione.

Secondo il nuovo sistema le navi europee dovranno istituire un inventario dei materiali pericolosi presenti a bordo e chiedere un certificato di inventario. Prima dell’ingresso della nave nell’impianto di riciclaggio, si dovranno ridurre i quantitativi di tali materiali, anche nei residui di carico, oli combustibili ecc.

Per poter essere inseriti nell’elenco degli impianti autorizzati a livello mondiale, gli impianti di riciclaggio delle navi dovranno soddisfare una serie di requisiti ambientali e di sicurezza. Il riciclaggio delle navi europee sarà permesso soltanto negli impianti inclusi nell’elenco. Alcuni di tali requisiti sono più rigorosi di quelli previsti dalla convenzione di Hong Kong: lo scopo è assicurare una migliore tracciabilità delle navi europee e garantire che i rifiuti derivanti dalla demolizione – e gli eventuali materiali pericolosi presenti a bordo – siano gestiti in modo compatibile con l’ambiente.

(Photo: Feringa 2006)

Commissione europea: ec.europa.eu/environment/waste/ships/index.htm
 



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