La Commissione europea propone per il 2030 un obiettivo di efficienza energetica più ambizioso e raggiungibile
Commissione europea: l’obiettivo del 30% di efficienza energetica fissato per il 2030 muove dai risultati già ottenuti. Le costruzioni nuove usano metà dell’energia rispetto a quelle degli anni ’80 del secolo scorso e l’intensità energetica dell’industria è inferiore di circa il 19% rispetto al 2001.

L’obiettivo proposto dalla Commissione europea è più elevato del 25% di risparmio energetico che sarebbe necessario per centrare l’obiettivo di una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030 nell’Unione. Il quadro di efficienza energetica proposto recentemente vuole segnare nel contempo il giusto equilibrio tra benefici e costi.
Günther H. Oettinger, Vicepresidente della Commissione responsabile per l’energia, ha dichiarato: “Questa proposta è il motore che darà impulso all’Ue verso una maggiore sicurezza di approvvigionamento, verso l’innovazione e verso la sostenibilità, e tutto questo a costi accettabili. È ambiziosa ma anche realistica. La strategia per l’efficienza energetica verrà a completare il quadro su clima ed energia per il 2030 presentato nel gennaio scorso. Il nostro intento è dare il giusto segnale al mercato incoraggiando ulteriori investimenti nelle tecnologie di risparmio energetico a vantaggio delle imprese, dei consumatori e dell’ambiente”.
La comunicazione sull’efficienza energetica e sul relativo contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e al quadro per il 2030 passa inoltre in rassegna i progressi compiuti verso il conseguimento dell’obiettivo dell’Unione europea del 20% di aumento dell’efficienza energetica entro il 2020. Le previsioni attuali indicano che nel 2020 l’Ue avrà realizzato un risparmio energetico del 18-19%, ma il conseguimento dell’obiettivo concordato del 20% resta possibile se tutti i Paesi dell’Unione attueranno integralmente la normativa già adottata. La Commissione non intende proporre altre misure, ma esorta gli Stati membri a intensificare gli sforzi per centrare, collettivamente, l’obiettivo del 2020.
Ecco alcuni esempi di benefici comprovati per imprese e consumatori: tra il 2001 e il 2011 l’intensità energetica dell’industria è diminuita nell’Ue di circa il 19%; grazie alla maggiore efficienza degli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici ecc.), entro il 2020 i consumatori dovrebbero riuscire a risparmiare 100 miliardi di euro l’anno sulle bollette energetiche (465 euro circa a famiglia); le costruzioni nuove consumano oggi metà dell’energia rispetto a quelle degli anni ’80 del secolo scorso.
Per quanto riguarda i benefici a lungo termine, la comunicazione vaglia anche gli effetti positivi dell’efficienza energetica sulla vita degli europei nei prossimi sedici anni: ogni ulteriore punto percentuale di risparmio energetico dovrebbe ridurre del 2,6% le importazioni di gas nell’Ue diminuendone la dipendenza dai fornitori esterni; oltre al risparmio sulla bolletta, la maggiore efficienza energetica degli edifici recherà alle persone che vi vivono o lavorano benefici accessori – ad esempio, finestre e infissi migliori possono migliorare la qualità dell’aria e attutire meglio i rumori esterni; le politiche di efficienza energetica apriranno nuove possibilità alle imprese europee, ad esempio nell’edilizia e nella produzione di macchinari e attrezzature, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro a livello locale.
Come preannuncia la comunicazione, la Commissione europea farà il punto dei progressi compiuti nell’efficienza energetica nel 2017, vagliando l’ipotesi di ricorrere ad indicatori supplementari per esprimere e monitorare l’avvicinamento all’obiettivo di efficienza energetica, eventualmente sotto forma di indicatori (quali l’intensità energetica) che tengono maggiormente conto delle variazioni e delle proiezioni in termini di Pil e di aumento demografico.
La direttiva sull’efficienza energetica (2012/27/Ue) introduce nella normativa misure vincolanti che dovrebbero permettere di conseguire l’obiettivo di aumentare del 20% l’efficienza energetica entro il 2020, che, insieme al 20% di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alla percentuale del 20% di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE, è uno dei più ampi traguardi dell’Ue in tema di energia e clima.
Finora Cipro, Danimarca, Italia, Malta e Svezia hanno dichiarato di aver completato il recepimento della direttiva sull’efficienza energetica nel diritto nazionale, per cui era fissato il termine del 5 giugno.
Unione europea: http://europa.eu
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