Italiani sempre più attenti all’ambiente
Nel 2009 numerosi indicatori segnalano una riduzione delle pressioni ambientali generate da attività antropica. In particolare, presentano un miglioramento i seguenti indicatori: il numero medio di superamenti del valore limite del PM10 (particolato con diametro minore di 10 micron) per la protezione della salute umana (-5,1% rispetto al 2008), i rifiuti urbani raccolti (-1,5%), il consumo domestico di acqua (-0,7%). Si rileva poi un aumento di quasi due punti percentuali della raccolta differenziata, la quale rappresenta il 30,4% della produzione di rifiuti urbani.
Tra gli indicatori che presentano andamenti sfavorevoli si segnalano l’aumento dei motocicli per mille abitanti (+3,9%) e del tasso di motorizzazione (+0,4%), nonché la riduzione della domanda di trasporto pubblico (-0,7%). Rimangono pressoché stabili i consumi domestici di energia elettrica e gas nonché la densità di verde urbano. La maggiore sensibilità sulle tematiche ambientali ed energetiche dei comuni capoluogo è evidenziata dal fatto che, nel 2009, 28 comuni (erano 8 nel 2000), hanno fatto ricorso al teleriscaldamento. Inoltre, sugli edifici pubblici sono stati installati pannelli solari termici in 59 comuni (contro i 3 del 2000) e pannelli fotovoltaici in ben 69 comuni, quando nel 2000 solo Palermo adottava tale soluzione.
Nel 2009 continua il miglioramento della qualità dell’aria, benché il numero di giorni di superamento del livello per il PM10 sia ancora elevato rispetto a quello previsto dalla normativa vigente (D.M. 60/2002). Infatti, nei 102 comuni che effettuano il monitoraggio del PM10, le centraline di qualità dell’aria hanno segnalato mediamente 54,1 giorni di superamento del limite, in diminuzione rispetto al 2008 in cui tale valor medio era pari a 57, ma sempre molto al di sopra dei 35 consentiti. Aumenta anche il numero dei comuni che hanno messo in atto gli interventi di tutela ambientale.
Nel 2009 Trento, Venezia, Bologna e Foggia occupano ancora i primi quattro posti della classifica dei comuni più rispettosi delle compatibilità ambientali, calcolata tramite una sintesi che tiene conto di tutti i principali indicatori di cause generatrici di pressioni ambientali e di risposte da parte delle autorità mentre i comuni di Siracusa, Iglesias, Olbia e Catania si collocano nelle ultime quattro posizioni. Biella lascia la quinta posizione a Ravenna, mentre Modena cede una posizione.
Nelle prime dieci compaiono quest’anno i comuni di Sondrio, Avellino e Terni. In particolare, Sondrio consegue notevoli miglioramenti nelle attività di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria con un dimezzamento del numero di giorni di superamento del limite per il PM10 (sceso da 107 a 53), anche se ancora nettamente superiore al limite consentito (35 giorni). Avellino migliora la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato dal 21,4% al 62,9%, ma aumenta i giorni di superamento del limite per il PM10 da 102 a 112. Terni guadagna 12 posizioni rispetto allo scorso anno per la riduzione, da 93 a 57, dei superamenti del limite per il PM10.
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