Impianto biogas nell’industria alimentare: energia elettrica da scarti di macellazione

Austep ha installato un impianto di digestione anaerobica presso lo stabilimento della Cooperativa Clai di Sasso Morelli, in provincia di Bologna per valorizzare gli scarti derivanti dalle attività di macellazione, trasformandoli in energia.

Pubblicato il 10 settembre 2013

Dal 1995 Austep progetta e realizza impianti di trattamento anaerobici per il settore agricolo, agro zootecnico e industriale, per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il mondo delle rinnovabili si completa sempre di più grazie ad aziende che come Austep fanno della ricerca e sviluppo un’attività primaria che, unitamente ad esperienza e competenza, permettono di creare soluzioni sempre più innovative.

In particolare, gli impianti di digestione anaerobica progettati e sviluppati da Austep permettono di valorizzare gli scarti derivanti dalle attività di macellazione, trasformandoli in energia. L’impianto installato presso lo stabilimento della Cooperativa Clai di Sasso Morelli, in provincia di Bologna, è l’esempio calzante di come viene prodotta energia rinnovabile dagli scarti di macellazione suina, che ha trasformato un’esigenza in opportunità.

Il progetto è stato sviluppato in base ad un’analisi effettuata dai dati provenienti dal piano annuale di alimentazione con l’obiettivo di produrre energia, attraverso la valorizzazione energetica di sottoprodotti e scarti di macellazione. I sottoprodotti e gli scarti vengono degradati anaerobicamente per produrre biogas (metano) e quindi energia elettrica e calore attraverso un sistema di cogenerazione. Inoltre il digestato liquido derivante dal processo subisce un trattamento di rimozione dell’azoto prima del conferimento in pubblica fognatura. La configurazione dell’impianto permette di ottenere una potenza elettrica pari a 888 kW.

Considerando un periodo di 7 giorni alla settimana per 365 giorni all’anno, l’impianto può trattare, in condizioni di regime, in esercizio continuo, per 24 ore al giorno, un mix composto dai seguenti quantitativi: grasso suino per uso alimentare t/d 2,7; pacco intestinale suino completo t/d 7,3; contenuto tubo digerente bovino disidratato t/d 1,6; silomais t/d 12; liquami suini allevamento di Imola t/d 24,6.

Dalla tipologia e dalla quantità di scarti stabilita si ottiene una miscela alimentata con caratteristiche particolari: la portata di miscela alimentata (al netto della diluizione con ricircolo SBR) è di t/d 62,0, la temperatura è di 15÷20 °C; la percentuale di secco (ST) è ≥21,6 e quella di volatile (SV) è ≥18,8; il carico di COD è ≥18,9 t/d, quello di N totale è ≤399 kg/d e quello di P totale è ≤93 kg/d.

I risultati vengono determinati da un insieme di fattori, ma di grande rilevanza il corretto funzionamento del processo di digestione anaerobica attribuito all’impianto. L’impianto di digestione anaerobica è costituito da due digestori anaerobici aventi volume di 2.700 mc/cad.

Nel digestore avviene la degradazione della biomassa da parte di microorganismi tenuti in condizioni di anaerobiosi. La digestione anaerobica è condotta in condizioni di termofilia: temperature comprese tra i 45 ° ed i 55 °C, in particolare è previsto un set di temperatura di 50/55 °C.

Il digestore a freddo – Volume 600 mc – accoglie al suo interno lo stoccaggio del digestato e contestualmente l’accumulo del biogas nel sovrastante accumulatore pressostatico in bassa pressione.

“La realizzazione dell’impianto nasce dalla necessità di migliorare la gestione dei liquami dell’allevamento suini adiacente allo stabilimento di produzione e di valorizzare sia le produzioni agronomiche della cooperativa sia i sottoprodotti di origine animale derivati dalla macellazione di suini e bovini – spiega Carlo Negroni, responsabile acquisti di Clai -. Abbiamo scelto Austep come partner principale in questo progetto in quanto ha dimostrato di possedere il know-how specifico per trattare i sottoprodotti di origine animale oltre ad una esperienza sul campo maturata attraverso la realizzazione di diversi impianti che utilizzano prodotti analoghi a quelli che Clai voleva valorizzare. A circa 8 mesi dall’avviamento abbiamo raggiunto una produzione di energia elettrica e calore tali da rendere autosufficiente dal punto di vista energetico il salumificio adiacente all’impianto. In termini finanziari – conclude Negroni -, ci aspettiamo un rientro dell’investimento in 6-7 anni”.

“L’industria alimentare è uno dei mercati a cui ci rivolgiamo. Clai, in particolare, rappresenta un esempio concreto di impianto di biogas per la valorizzazione energetica degli scarti e sottoprodotti derivanti dalle attività di macellazione -commenta Alessandro Massone, amministratore delegato di Austep -. Il successo di impianti di questa portata, misurabile anche grazie al rapido ritorno dell’investimento, ci conduce ad incrementare le attività di ricerca e sviluppo, per il raggiungimento di obiettivi sempre nuovi”.

Clai: www.clai.it

Austep: www.austep.com



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x