Il rifiuto come risorsa secondo il modello Novamont

Novamont ha presentato il caso italiano di economia circolare basato sulla sinergia tra il settore delle bioplastiche con i sistemi virtuosi di raccolta differenziata e l’industria del compost e delle energie rinnovabili.

Pubblicato il 28 maggio 2014

Passare dal modello economico attuale in cui vengono usate materie prime esauribili per realizzare prodotti che poi diventano rifiuti ad un modello in cui le risorse sono rinnovabili, i prodotti riciclabili e/o ricomponibili e i rifiuti diventano nuova materia prima, nuova risorsa, con benefici per l’ambiente, l’economia e la società. È l’economia circolare, che la UE ha indicato tra i suoi assi strategici prioritari e che Novamont sostiene da anni con lo sviluppo di soluzioni che si sono imposte come modelli virtuosi per i Paesi dell’Unione e oltreoceano. Novamont ha presentato alla Conferenza “Towards a European circular economy” il caso italiano di economia circolare.

“Un vero approccio ‘Rifiuti Zero’ non può prescindere dalla corretta gestione dei rifiuti organici, che costituiscono più di un terzo dei rifiuti urbani prodotti in Europa. In particolare, anche in Paesi avanzati come la Germania, gli scarti da cucina rimangono ancora prevalentemente nella frazione residuale e sono avviati a incenerimento o discarica, mentre in una logica ‘rifiuti zero’ potrebbero e dovrebbero essere raccolti separatamente e nobilitati trasformandoli in biogas e compost di qualità, chiudendo così il ciclo del carbonio organico”, ha dichiarato Christian Garaffa, Marketing Manager Raccolte Differenziate di Novamont, che è intervenuto come relatore alla Conferenza.

A questo fine è indispensabile l’uso di strumenti che rendano la raccolta e l’intercettazione degli scarti umidi comoda, igienica ed efficiente. I sistemi che già impiegano sacchi e catering compostabile in Mater-Bi rispondono perfettamente all’approccio ‘rifiuti zero’, massimizzando il recupero di risorse e riducendo drasticamente la produzione di scarti di processo presso gli impianti di trattamento, con una sensibile riduzione degli impatti sia ambientali sia economici associati a tali sistemi.

In particolare, l’Italia, con la promulgazione della legge sugli shopper nel 2011, ha rappresentato un modello virtuoso recentemente ripreso dall’Unione Europea, il cui parlamento ha appena votato a favore di una direttiva per la riduzione delle buste della spesa usa e getta che conferisce uno status agevolato per gli shopper compostabili certificati. Questi sacchetti, infatti, sono un utile strumento per facilitare i cittadini nella raccolta degli scarti da cucina, una risorsa troppo preziosa per essere lasciata nel rifiuto indifferenziato e che, secondo la logica ‘rifiuti zero’, va assolutamente intercettata e valorizzata per la produzione di compost di qualità ed energia rinnovabile.

 

Novamont: http://www.novamont.com



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