Il progetto ‘verde’ Gy.eco approda alla cava di Sassofeltrio
Produrre nuova materia prima a partire da scarti e rifiuti a base gesso, per salvaguardare l’ambiente e le risorse naturali del nostro ecosistema, riducendo la quantità di rifiuti destinati in discarica e rendendo gli edifici più sostenibili. Questo l’obiettivo del progetto di Gyproc Saint-Gobain e la missione strategica che il brand affida al suo polo produttivo di Sassofeltrio (PU).
L’impianto marchigiano è, infatti, il secondo in tutta Italia ad ospitare questa tecnologia produttiva e l’avanzato sistema di recupero messo a punto da Gyproc Saint-Gobain per la gestione e il recupero di scarti provenienti dalle attività di posa e post vendita di rivenditori e applicatori che operano nel mondo dei sistemi a secco. Nei piani dell’azienda, permetterà di rendere accessibili le opportunità del progetto a tutta l’area dell’Italia centrale, affiancandosi al sito Gy.eco già attivo a Guglionesi (CB) e al terzo già previsto per l’area settentrionale a Montiglio Monferrato (AT).
Il polo di recupero, ubicato nell’area di pertinenza di cava gestita da Gyproc Saint-Gobain, è stato autorizzato al trattamento dei rifiuti a base di gesso dalla Provincia di Pesaro ed Urbino con determinazione n. 2586 dell’8 novembre 2012. Potrà trattare a regime 10.000 tonnellate di rifiuti all’anno, garantendo la produzione di più di 9.000 tonnellate annue di “nuovo gesso” che sostituirà, in parte, il gesso naturale estratto dalla cava limitrofa.
L’innovativo processo messo a punto nei laboratori Gyproc Saint-Gobain, Gy.eco garantisce oggi il recupero del 95% del materiale di scarto e la possibilità di dare vita a nuova materia prima da reimmettere in produzione, controllata e certificata in accordo con la vigente normativa grazie ad uno stringente programma trimestrale di analisi fisico-chimiche di laboratorio.
Dal lancio del progetto nel gennaio 2012 ad oggi l’iniziativa ha già permesso il recupero di oltre duemila tonnellate di scarti a base di gesso e un risparmio complessivo di risorse naturali di gesso di quasi 1.000 metri cubi. Risultati significativi, costruiti attraverso una rete di raccolta cresciuta via via nel corso dei mesi attorno all’iniziativa e che oggi conta 24 rivendite Gyproc aderenti – già al lavoro per attivare la creazione di centri di stoccaggio di scarti a base di gesso – e 8 centri di raccolta e più di 20 trasportatori operativi nella rete logistica di Gy.eco.
L’iniziativa è stata promossa anche dall’Unione Europea all’interno del programma LIFE+, uno “strumento finanziario per l’ambiente” dedicato ai progetti che contribuiscono alla conservazione delle risorse naturali e allo sviluppo di approcci e tecniche innovativi di salvaguardia ambientale.
Come aderire al progetto Gy.eco: www.gyeco.it
Per saperne di più: www.habitatsaint-gobain.it – www.facebook.com/SaintGobainItalia – www.youtube.com/HabitatSaintGobain
Il gesso, materia prima dei sistemi a secco, viene estratto da giacimenti naturali e, durante il processo di trasformazione, rilascia in atmosfera soltanto vapore acqueo allo stato gassoso, a differenza di altri prodotti che emettono anidride carbonica. L’impiego dell’edilizia a secco consente inoltre, grazie alle sue caratteristiche prestazionali, un elevato risparmio energetico. Le tecnologie tradizionali di nuova costruzione consumano mediamente 120-160 kWh/mq. Se consideriamo gli edifici costruiti tra gli anni “60/”70, che costituiscono la maggior parte del patrimonio edilizio delle città italiane, si hanno addirittura valori che si aggirano tra i 200 e 400 kWh/mq. Una casa costruita, invece, con tecniche di stratificazione a secco ha consumi compresi tra 30 e 50 kWh/mq, che tradotto in termini pratici significa: maggiore efficienza energetica, risparmio economico sulle bollette e bassa emissione di CO2 nell’atmosfera per il condizionamento e il riscaldamento della casa.
Contenuti correlati
-
Grecia, Lettonia, Bulgaria: dove vanno a finire i rifiuti italiani
Grecia, Lettonia, Bulgaria: sono le nuove mete di esportazione dei rifiuti italiani. Paesi nei quali si registrano sempre più frequentemente casi di trattamenti non in linea con le direttive. Lo scenario più frequente nel quale ci si...
-
Una politica europea e nazionale per le materie prime
Le economie dell’Unione europea si trovano sempre più spesso a fronteggiare nuove tensioni sul mercato delle materie prime, che rischiano di penalizzare l’industria tecnologicamente più evoluta. La reazione delle istituzioni europee e nazionali. Leggi l’articolo
-
Economia circolare, Siemens e Osai GreenTech al recupero dei metalli preziosi dai Raee
Nell’economia lineare l’estrazione, la lavorazione e lo smaltimento dei metalli preziosi comportano un consumo smisurato di risorse naturali, generano rifiuti tossici e hanno un impatto negativo sulle comunità locali. Il recupero di questi materiali dai rifiuti elettronici...
-
Controllo distribuito per il recupero dei rifiuti
La digitalizzazione e la scalabilità si rivelano fondamentali per un innovativo progetto di sostenibilità. Il DCS digitale è alla base del controllo di precisione dei processi nell’80% della tecnologia per il recupero dei rifiuti. Leggi l’articolo
-
Riciclo di batterie agli ioni di litio: Seval e Riplastic i primi operatori industriali in Italia
Due impianti sul territorio nazionale, uno in Lombardia e uno in Basilicata, per una capacità di trattamento di quasi 30.000 tonnellate all’anno di batterie agli ioni di litio e un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro: questi in...
-
Non solo ambiente: il riciclo dei rifiuti può anche generare profitto
Il mondo sembra invaso da immondizia. Almeno questa è la percezione che emerge quando si controllano le previsioni riguardanti l’aumento della produzione globale di rifiuti. Secondo la Banca Mondiale, infatti, per il 2050, l’immondizia creata a livello...
-
Assofermet: vola il fatturato delle società attive nel riciclo di metalli
Assofermet ha realizzato uno studio di settore sul recupero e riciclo dei metalli in Italia. Si tratta della prima ricerca in Italia sugli impianti di recupero di rottami metallici e di autodemolizione. Realizzato insieme a Cerved, lo...
-
Accordo tra Polieco e Utilitalia per migliorare la tracciabilità dei rifiuti in polietilene
Agevolare l’inserimento dei rifiuti dei beni in polietilene nel circuito di una corretta gestione, a tutela di ambiente ed economia circolare. Nasce da questa intenzione comune l’accordo di programma siglato tra il Consorzio nazionale dei rifiuti dei...
-
L’utilità dei sistemi di videosorveglianza per il monitoraggio dei rifiuti
A cura di: Andrea Sorri, Segment Development Manager, Smart Cities di Axis Communications “Emergenza rifiuti a Roma”, “Sequestrata discarica abusiva”: sono titoli che, tristemente, ci siamo abituati a leggere tra le pagine di cronaca. Del resto, secondo...
-
La seconda vita delle bucce di arancia grazie a Cyrkl
Nel corso della produzione di prodotti alimentari, le aziende si trovano spesso nella situazione di dover scartare alcune risorse poiché non direttamente impiegabili nella loro produzione. È il caso delle bucce di arancia che, sebbene non possano...