Pubblicato il primo rapporto socio-economico e ambientale sull’utilizzo delle biomasse solide
Utili all’economia del nostro Paese e non solo. Questo è ciò che emerge dagli studi illustrati durante il “1° Rapporto socio-economico e ambientale 2019” promosso dall’Associazione Energia da Biomasse Solide (EBS). Le relazioni, frutto della ricerca intrapresa dall’Università di Venezia e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto di Inquinamento Atmosferico, hanno analizzato le ricadute derivanti dall’utilizzo delle biomasse solide per la produzione di energia elettrica.
“Dal resoconto spicca un messaggio molto chiaro: l’uso delle biomasse e degli impianti che le impiegano per la produzione di energia rappresenta un’importante risorsa, non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economico” afferma il Presidente dell’Associazione EBS, Simone Tonon, che aggiunge poi come “il recupero degli scarti boschivi per produrre energia elettrica rinnovabile ha un doppio valore; da un lato assicura una costante manutenzione del patrimonio boschivo – la cui superficie è in costante aumento dagli anni settanta – evitando incendi dagli effetti devastanti, degrado del paesaggio e aggravio del rischio idrogeologico, dall’altro lato sostiene una filiera importante nel nostro Paese che permette di valorizzare risorse naturali come le foreste e i residui delle attività agricole.”
L’On. Paolo De Castro, presidente pro-tempore della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, assicura che come sistema Italia “vogliamo mantenere la posizione di riferimento per quanto concerne le energie rinnovabili. Il Parlamento UE, e la Commissione Agricoltura in particolare, faranno la loro parte come punto di riferimento a Bruxelles per lo sviluppo del settore”.
Grazie allo studio sviluppato dalla Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia è stato possibile identificare l’importante impatto socio-economico del settore della generazione di energia elettrica da biomasse solide, esaminando il ruolo in termini di ricadute occupazionali, reddituali e fiscali. Analizzando, infatti, l’attività annuale di alcuni degli impianti che fanno parte dell’Associazione – 9 impianti integrati con le filiere agricole, forestali e agro-alimentari -, il valore aggregato della produzione di energia e del suo indotto è stimato tra i 210 e i 280 milioni di euro e genera circa 1.300 posti full-time (rapporto 1:5 occupati diretti Vs indotto), con un reddito totale da lavoro pari a 22 milioni di euro. Oltre alle ricadute occupazionali e reddituali, la produzione di energia da biomassa comporta ulteriori stimoli per l’economia locale, grazie alla filiera di approvvigionamento fortemente radicata nel territorio, con un effetto positivo sulla spesa per consumi di circa 20 milioni di euro. Dati positivi arrivano anche dall’analisi dell’impatto ambientale. Rispetto all’utilizzo di fonti non rinnovabili, l’attività di questi impianti consente di abbattere drasticamente le emissioni di CO2, risparmiando fino a 100 milioni di euro.
Il rapporto del CNR, invece, ha affrontato le implicazioni ambientali nell’impiego di biomasse solide per la produzione di energia elettrica. Il rapporto evidenzia come l’evoluzione tecnologica, soprattutto su impianti industriali, ha consentito di ridurre sostanzialmente le emissioni di inquinanti a livelli cosi ridotti da risultare impercettibili, come peraltro confermato dalle campagne di monitoraggio sulle ricadute ambientali- in alcuni casi attive da decenni -che confermano l’assenza di ricadute di inquinanti nelle aree dove sorgono questi ultimi.
Un importante elemento di distinzione confermato dallo studio del CNR risulta essere l’impatto ambientale degli impianti sopra citati, rispetto ai piccoli impianti domestici di riscaldamento, che in Italia ammontano a oltre 4 milioni. Stando allo studio, caldaie a pellet e classici caminetti restano altamente inquinanti e dannosi, non solo per l’ambiente ma anche per la salute in quanto producono polveri fini ed ultrafini che si disperdono nei luoghi abitati.
Secondo Tonon “la produzione elettrica rinnovabile da biomasse deve continuare ad avere un ruolo di primo piano nel contesto delle rinnovabili in Italia e gli ambiziosi obiettivi del PNIEC rappresentano una sfida per il settore il quale – più delle altre rinnovabili – ha la capacità di portare importanti benefici per il sistema Paese. Auspichiamo si possa quindi partire dalle positività del settore per costruire un sistema virtuoso in grado di promuovere efficacemente l’impiego delle biomasse a fini energetici anche nei prossimi decenni”.
Contenuti correlati
-
Utilizzare l’intelligenza artificiale per la produzione di combustibili solari
Alcune tecniche di intelligenza artificiale possono essere utilizzate per accelerare i tempi di sviluppo dei sistemi di produzione dei combustibili solari, come dimostrato da un team di ricercatori del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Eliodoro Chiavazzo...
-
Sede Siemens sempre più sostenibile col nuovo impianto fotovoltaico e colonnine per la ricarica
È stata raggiunta un’ulteriore tappa nel percorso di decarbonizzazione intrapreso da Siemens, presso il suo quartier generale a Milano: si amplia l’impianto fotovoltaico e la disponibilità di colonnine per la ricarica elettrica, a testimonianza di come digitalizzazione...
-
Utensili Big Kaiser per la transizione alle energie rinnovabili
Big Kaiser, produttore di utensili e soluzioni per lavorazioni meccaniche di altissima qualità e precisione, sostiene la transizione verso le energie rinnovabili ottimizzando la lavorazione precisa ed efficiente di componenti chiave per la produzione di energia pulita....
-
HeySun 2024, la fier della transizione energetica ospita la European Mobility Week
HeySun – Expo della transizione energetica è l’evento fieristico del Mediterraneo dedicato alle energie rinnovabili che si terrà dal 25 al 27 settembre 2024 nel polo fieristico SiciliaFiera, a Misterbianco. Il ministro Adolfo Urso del Ministero delle...
-
Distretti industriali italiani, obiettivo transizione green per rimanere competitivi
Dagli innovatori tecnologici della Silicon Valley agli artigiani in Toscana, i distretti industriali, in inglese “economic cluster”, fanno girare il mondo. Oggi questi sono chiamati ad adattarsi rapidamente alla transizione verde e a gestire efficacemente le sfide...
-
La trigenerazione di CGT abbatte le emissioni di CO2 di Gelit
I vantaggi della cogenerazione e trigenerazione in ambito industriale rappresentano il tema trattato nel secondo episodio di “Re-Evolution Technologies”, la web serie prodotta da CGT, storica realtà italiana che fa parte del Gruppo Internazionale Tesya, che coinvolge...
-
Osservatorio FER: crescono in Italia le rinnovabili, ma non è abbastanza
Prosegue la crescita in Italia delle energie rinnovabili: nel 2023, ai massimi storici +87% rispetto all’anno precedente, con il contributo del +345% dei potenziamenti su impianti esistenti e del +77% di nuove installazioni. Leva trainante il fotovoltaico,...
-
Aziende ortofrutticole alimentate dal sole con gli inverter SMA
Forty Fruit, azienda ortofrutticola in provincia di Taranto (San Giorgio Jonico) fondata nel 2000, ha ottimizzato il proprio impianto fotovoltaico. In particolare, il produttore ha investito in un revamping dell’impianto già esistente e contemporaneamente in un repowering,...
-
Novation Tech verso il Net Zero con il fotovoltaico installato da Centrica Business Solutions
Novation Tech, azienda che opera nella lavorazione e produzione di componenti in fibra di carbonio e materiali compositi di altissima qualità, consolida l’obiettivo di neutralità carbonica al 2030 grazie a due nuovi impianti fotovoltaici con potenza elettrica...
-
Idrogeno e automotive, gli studi sulla sicurezza supportano la transizione green
Il settore delle energie pulite è in costante evoluzione e innovazione, con l’introduzione di nuove tecnologie sostenibili che stanno rivoluzionando il modo in cui ci spostiamo e utilizziamo l’energia. Tra le fonti energetiche emergenti, l’idrogeno sta guadagnando...