Il cantiere dell’Emissario di Riva Sinistra d’Arno avanza spedito
Il più grande cantiere idrico attualmente aperto in Italia renderà l’area metropolitana fiorentina la prima della penisola depurata al 100%, evitando le multe europee
Tutto procede secondo i piani nel cantiere del Progetto Ersa, Emissario Riva Sinistra dell’Arno, il collettore che permetterà la depurazione le acque reflue di metà Firenze e Bagno a Ripoli ancora non collegati al depuratore di San Colombano. Si tratta degli scarichi di 140.000 abitanti che finiscono in Arno.
Dal 22 settembre scorso, giorno dell’inaugurazione del cantiere, sono state realizzate opere accessorie e posizionati 250 m di tubi del diametro di due m. Altri 2.000 m di tubazioni sono già pronte per essere posizionate nei prossimi mesi. I lavori sono partiti dal Depuratore di San Colombano che sta già depurando gli scarichi dei circa 350.000 abitanti dei Comuni della Piana e della riva destra di Firenze, e stanno risalendo lungo la riva sinistra dell’Arno in modo da poter rendere operativa la tubatura mano a mano che si intercetteranno le fognature esistenti.
Una volta conclusa, l’opera sarà lunga 7,4 km e porterà a San Colombano le acque reflue di un territorio in cui vivono circa 140.000 abitanti rendendo così l’intera area metropolitana fiorentina la prima in Italia depurata al 100%.
L’emissario in riva sinistra sarà realizzato mediante l’interramento di una tubazione che correrà per 6,8 km lungo l’asse principale sull’argine dell’Arno. A questa si aggiungerà una conduttura di un 1 m di diametro lunga 600 m, che raccoglierà i reflui che scaricano attualmente nel Fosso degli Ortolani, e saranno collettati anche gli scarichi di Bagno a Ripoli per 20.000 abitanti.
Il costo complessivo dell’opera è di 71,5 milioni di euro, comprensivo anche dei costi per la messa in sicurezza e la bonifica di un’immensa area grande come 15 campi di calcio, utilizzata nei decenni scorsi come discarica abusiva di rifiuti dell’edilizia e del dopo-alluvione di Firenze, individuati lungo il tracciato.
Il cantiere va avanti anche di fronte all’attentato che ha distrutto anche gli uffici di cantiere, oltre a quelli dell’Auditorium della musica. La Toscana non è e non sarà mai terra di mafie, camorre o pizzo. Si lavora con l’obiettivo di rispettare la scadenza europea, evitando multe che ricadrebbero sui cittadini e per riportare l’Arno a essere un fiume pulito e vivo, una ricchezza e una risorsa per tutti.
Per realizzare l’opera Publiacqua sta anticipando circa 40 milioni di euro di investimenti che saranno ripagati dalla tariffa solo nel prossimo decennio. Tutto ciò è reso possibile dalla capacità di poter accedere a finanziamenti sul mercato del credito in virtù del grado di efficienza raggiunto dall’azienda e dalla presenza di un partner industriale di livello nazionale come Acea.
Con parere motivato dello scorso 15 maggio la Comunità Europea ha notificato allo Stato Italiano il primo elenco degli agglomerati per i quali la procura d’infrazione per mancata depurazione prosegue il suo iter, richiedendo, tramite il Ministero dell’Ambiente, informazioni sugli agglomerati oggetto di investigazione.
Per la Toscana è incluso l’agglomerato dell’area fiorentina. Grazie ai lavori in corso e all’assicurazione – come condizione essenziale – che proseguiranno senza soluzione di continuità e saranno completati entro i termini, si riuscirà a evitare le sanzioni (ricadranno anche a carico dei Comuni interessati) previste dalla disciplina comunitaria, in caso di violazione delle norme. Sono pensantissime e prevedono: una penalità di mora, che va da un minimo di 11.904 € ad un massimo di 714.240€, per ogni giorno di ritardo nell’adeguamento a decorrere dalla pronuncia della sentenza emessa ai sensi dell’art. 260 del Tfue; una somma forfetaria calcolata sulla base del Pil e che per l’Italia è pari ad un minimo di 9.920.000€.
Inoltre, nel corso della procedura di mora, i finanziamenti europei possono essere sospesi sino all’attuazione della sentenza.
Oltre allo scavo per la posa della tubazione, gli operai al lavoro quotidianamente nell’area hanno allestito le piazzole in cemento armato per lo stoccaggio dei materiali provenienti dallo scavo che finora equivalgono a circa 7.500 m cubi. Il terreno viene subito analizzato e in base alla sua composizione, viene stoccato in una della 4 diverse piazzole presenti.
Per evitare qualunque contaminazione con l’ambiente esterno le piazzole sono state rivestite in Pvc e le acque di scolo in caso di pioggia sono convogliate al depuratore attraverso una condotta fognaria specifica.
Se il materiale estratto dallo scavo è di buona qualità in parte viene macinato con un mulino mobile e riutilizzato per ricoprire lo scavo (questo accade con circa l’80% del materiale estratto). Se invece sono presenti rifiuti o fanghi che rendono impossibile il riuso i terreni sono avviati in discariche autorizzate (per circa il 20%).
La rapidità di esecuzione dei lavori è possibile grazie all’innovativa tecnologia di scavo acquistata in Germania, che avviene sfruttando il cosiddetto “blindaggio lineare”. Questo sistema consente di posizionare i pannelli di contenimento all’interno dello scavo in modo semplice, rapido ed efficace.
Le travi che sostengono i pannelli lasciano sufficiente spazio per calare i tronconi di tubo in totale sicurezza per i lavoratori, agevolando il lavoro degli operai e dei macchinari impiegati.
La tariffa attuale (240 euro in media l’anno iva inclusa) contiene tutti i costi dell’opera come quelli delle altre opere strategiche del territorio dei 49 Comuni di Publiacqua, previste anche nel nuovo Piano di Ambito 2010-2021. Il costo di questa grande opera inciderà per circa 0,50 € l’anno per famiglia, ovvero una cifra inferiore al prezzo di un caffè acquistato al bar l’anno.
Il Progetto Ersa ha un grande impatto anche dal punto di vista occupazionale. In un momento di crisi generalizzata e di precarietà, infatti, alla realizzazione del grande emissario stanno lavorando oltre 200 persone tra personale di cantiere e indotto.
La realizzazione dell’emissario è stata affidata, attraverso una gara d’appalto europea, al Consorzio Ravennate delle Cooperative di Produzione e Lavoro, rappresentata dall’impresa Cooperativa Muratori Sterratori e Affini di Montecatini Terme, capogruppo dell’Ati costituita da Polistrade di Campi Bisenzio e Italscavi di Scandicci, che già in passato hanno partecipato alla costruzione di importanti opere di ingegneria idraulica ed idraulico-sanitaria in Toscana e nel resto d’Italia.
Progetto Ersa: www.progettoersa.it
Publiacqua: www.publiacqua.it
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