Con la certificazione energetica accreditata più reputazione, visibilità e fiducia dei clienti
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Le certificazioni accreditate contribuiscono in maniera decisiva al miglioramento del mercato dei servizi energetici, con benefici energetici, ambientali, sociali e di produttività; per tutti gli attori coinvolti, dalla PA alle imprese, ai consumatori ma anche per il sistema Paese in generale. È quanto è emerso dall’Osservatorio Accredia “Le certificazioni accreditate per l’efficienza energetica”, realizzato dall’Ente unico italiano di accreditamento, in collaborazione con Isnova, (I’Istituto per la Promozione dell’Innovazione Tecnologica), controllato da Enea, e presentato oggi a Roma dal Presidente di Accredia Giuseppe Rossi e dal Presidente di Enea, Federico Testa, insieme a rappresentanti delle imprese e della Pubblica Amministrazione.
Lo studio Accredia-Isnova delinea ruolo, benefici, criticità e aree di miglioramento dei processi della certificazione accreditata delle competenze (figure professionali e organizzazioni) e dei sistemi di gestione dell’energia ed è stato realizzato su un campione composto da soggetti e organizzazioni in possesso di certificazioni per il miglioramento della performance energetica: EGE (Esperti in gestione dell’Energia), ESCo (Società che forniscono servizi energetici) e organizzazioni certificate ISO 50001 “Sistemi di gestione dell’energia”.
La certificazione accreditata, rilasciata da un organismo verificato da Accredia, presenta maggiore credibilità e autorevolezza rispetto agli altri tipi di certificazione, come l’autodichiarazione di conformità o la qualificazione emessa da fornitori o subfornitori e presenta vantaggi per la PA, le imprese ed i consumatori. Per quanto riguarda la PA essa è uno degli strumenti impiegati per lo sviluppo di politiche energetiche e ambientali per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica fissati a livello europeo e nazionale. Essa inoltre semplifica i controlli sulle imprese e consente una corretta valutazione dei fornitori negli acquisti verdi.
Per quanto riguarda le imprese, la certificazione accreditata conferisce maggiore incisività e penetrazione sul mercato, grazie al vantaggio competitivo; inoltre attraverso di essa il fornitore può dimostrare al cliente che opera in conformità alle norme nazionali ed internazionali e alle prescrizioni attinenti al proprio campo di attività. Essa infatti verifica, in modo terzo e indipendente, il mantenimento e l’aggiornamento delle competenze dei professionisti o l’approccio sistemico al miglioramento continuo dei processi relativi a un sistema di gestione. In più, è facilitato l’accesso alle gare pubbliche e si accresce la reputazione aziendale e la fiducia trasmessa ai consumatori. Questo tipo di certificazione risponde, infine, alla richiesta dei consumatori di avere garanzie sempre crescenti sull’affidabilità e sostenibilità dei beni e servizi acquistati, contribuendo all’adozione di comportamenti energeticamente consapevoli e con ricadute positive sull’ambiente.
Per ciò che riguarda nello specifico i benefici derivanti dalla certificazione accreditata, gli EGE hanno evidenziato l’aumento della reputazione professionale (per il 48%), una maggiore visibilità sul mercato (32%), l’avanzamento professionale (11%) e la facilitazione nelle gare di appalto (10%). Le Società che forniscono servizi energetici (ESCo) hanno identificato come benefici: l’aumento della fiducia del cliente nel prodotto o servizio offerto (per il 66%), la maggiore visibilità sul mercato (per il 64%), l’aumento della qualità dei servizi forniti (55%), la facilitazione nella partecipazione a gare d’appalto (51%) e la maggior credibilità con le istituzioni bancarie (26%). Le organizzazioni certificate ISO 50001 hanno evidenziato come benefici l’opportunità di misurare la prestazione energetica (72%), o di innescare l’innovazione di processo, l’identificazione delle priorità in campo energetico (53%), il miglioramento delle competenze (31%).
Nel 2016 sono stati 1674 gli Esperti in Gestione dell’Energia certificati sotto accreditamento: il 44% di essi lavora nel settore dell’agricoltura, che è quello che ha il maggior numero di organizzazioni che si sono dotate di un energy manager certificato EGE, seguito da quello dell’industria e del terziario, rispettivamente con il 25%, della PA con l’11% e dei trasporti con il 7%. Le ESCo certificate sono state 1025: il settore di attività prevalente indicato è quello industriale con il 49%, seguito da quello terziario con il 20%, dalla PA con il 18%, residenziale con l’8% e agricoltura con il 4%. Le organizzazioni che hanno fatto certificare il loro sistema di gestione dell’energia secondo la ISO 50001, nel 2016, sono state 1269, appartenenti prevalentemente al settore dell’industria (47%), seguito dal terziario (31%) e PA (13%).
“Oggi quello dell’efficienza energetica è uno degli strumenti principali per raggiungere gli obiettivi di politica ambientale e per il miglioramento dei consumi energetici che ha individuato l’Unione Europea. E affidarsi alle certificazioni accreditate è una delle soluzioni che ha introdotto anche il Governo italiano per raggiungerli”, ha commentato il Presidente di Accredia, Giuseppe Rossi.
“Come evidenziato dalla ricerca, chi punta alla sostenibilità dei propri servizi ottiene un vantaggio competitivo sul mercato, riduce il rischio, si posiziona meglio, accresce la propria reputazione tra i clienti e rafforza credibilità e immagine. La certificazione rilasciata da un organismo autorizzato, terzo e indipendente diventa pertanto un asset vantaggioso per tutti, dalle imprese, alla PA, ai consumatori finali”.
“Per questo – ha spiegato Rossi – abbiamo deciso di coinvolgere nell’indagine gli esperti e le aziende che si occupano e si sono dotate di certificazione accreditata per approfondire gli aspetti positivi e aree di miglioramento di questo settore, raccogliendo anche il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e di quello dell’Ambiente, che hanno ribadito come la qualificazione degli operatori rappresenti un fattore chiave per migliorare il mercato dei servizi energetici”.
“Rispetto ad altri Paesi come la Germania, che vanta più di 6 mila aziende che hanno certificato il loro sistema di gestione dell’efficienza energetica – continua Rossi – siamo un po’ più indietro nell’utilizzo di queste forme di certificazione, attestandoci oggi su un numero di certificati vicino ai 1300; il trend però è in forte crescita rispetto all’anno scorso e le politiche incentivanti del Governo dovrebbero ulteriormente facilitare il ricorso da parte delle imprese e pubblica Amministrazione a questi strumenti”.
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