Pagina 63 - Energie & Ambiente n. 7

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n.7 settembre 2012
stallazioni in Inghilterra o nel nord della Germania, non ho dubbi
che tanto più lo sarebbe un’installazione in una località come
Lecce, anche se non perfettamente orientata a Sud. Con la pro-
gressiva riduzione dei costi e una maggiore competitività anche
le facciate non esposte in maniera ottimale diventeranno più in-
teressanti in termini economici.”
Allo stato attuale, però, conferma Solarcentury, sicuramente ren-
de di più una facciata a Sud che una copertura con falda a Nord,
per la quale non ci sono ancora le tecnologie, sconsigliabile an-
che con il film sottile.
Per Silfab il mercato delle coperture non piane o non perfetta-
mente esposte sarà un mercato particolarmente interessante,
anche perché era stato finora lasciato questo tipo di coperture
a soluzioni con tecnologie a film sottile. Silfab ha proprio per
questo presentato un modulo ultrasottile e molto leggero per
le coperture non piane: il modulo, realizzato con celle in silicio
cristallino, sfrutta la flessibilità di un vetro temprato ultrasottile
da 2 mm di spessore per adattarsi alle coperture curve. Questa
soluzione permette di installare il doppio di potenza, a parità di
superficie, rispetto a una soluzione integrata a film sottile. L’uti-
lizzo del vetro garantisce la lunga durata del prodotto e al tempo
stesso il peso del modulo è di soli 7,3 kg/m
2
contro i 15 kg/m
2
di
una installazione tradizionale.
Per Canadian Solar non costituiscono un grave problema spo-
stamenti anche consistenti verso Sud-est o Sud-ovest che
comportano diminuzioni trascurabili nella producibilità elettrica
dell’impianto. È vero però che la tecnologia si evolve e con la
tecnologia Elps, grazie a un migliore assorbimento della luce,
si raggiunge una delle più elevate efficienze per celle monocri-
stalline (P-Type) fino al 21,1%, assicurando così una maggiore
produzione di energia rispetto ai moduli standard.
Centrosolar, invece, nota come il Conto Energia metta un focus
su impianti sotto i 20 kW in un’ottica di autoconsumo, perciò le
grandi superfici saranno usate sempre meno. Bisogna abituar-
si a costruire impianti che producono il necessario per l’edificio
dove sono installati, senza essere sovradimensionati.
Sempre più spesso vengono messe a punto soluzioni di foto-
voltaico integrato nei vetri. Quali sono le reali opportunità per
questo tipo di soluzioni? Il costo è ancora troppo elevato per
posizionarli fuori dalla nicchia di edifici “premium” in cui sono
finora stati relegati oppure ci sono altri vincoli di tipo tecnico?
Per Solarcentury non ci sono particolari vincoli tecnici, il limite è
dato solo dall’alto costo dell’incapsulamento del fotovoltaico tra
due lastre di vetro, che porta a un prodotto molto più caro di un
modulo convenzionale. Se però si considerano nuove costruzio-
ni il costo addizionale della superficie vetrata con fotovoltaico
rispetto a una senza è di circa il 20% in più e l’investimento
diventa redditizio.
Suntech, invece, considera come sia una tipologia di soluzioni
ancora in fase non propriamente commerciale e servano anche
dei passi in avanti per quello che riguarda l’efficienza di questi
prodotti.
Per Silfab non esistono vincoli di natura tecnica per questo tipo
di prodotti. Il vetro fotovoltaico nasce con l’obiettivo di integrare
due elementi complementari e solitamente separati a livello di
offerta. La sfida è ottenere lo stesso livello qualitativo che si
otterrebbe unendo i due elementi architettonici. Non ci si inventa
produttori di moduli fotovoltaici come non ci si inventa produttori
di vetri stratificati di sicurezza per uso architettonico: vetri fotovol-
taici a totale integrazione architettonica (Bipv, Building Integrated
PhotoVoltaics) e alta efficienza. In aggiunta i vetri fotovoltaici sono
realizzati su misura in modo tale da rispondere alle varie esigenze
di progettisti e architetti per quanto riguarda misure, spessori, po-
tenze, trasparenze, colori, serigrafie, isolamenti termici e acustici.
Il cambiamento concettuale che accompagna il fotovoltaico a tota-
le integrazione architettonica ha un effetto rilevante anche da un
punto di vista economico, in quanto i vetri fotovoltaici sostituiscono
gli elementi architettonici, quindi il loro valore include l’elemento di
costruzione sostituito.
Canadian Solar affronta l’argomento estensivamente: consideran-
do che le sovvenzioni che hanno alimentato l’industria solare per
anni sono messe in discussione, il settore fotovoltaico sta cercando
nuovi modelli di business. In questo senso una possibile direzione
è offerta dai moduli Bipv appunto, anche se i loro costi sono ancora
più alti rispetto ai moduli standard. In realtà, gli operatori del mer-
cato sperano che il Bipv possa prosperare anche senza programmi
incentivanti. Questo segmento infatti rappresenta oggi solo una pic-
cola percentuale del mercato fotovoltaico mondiale. Nonostante le
tecnologie Bipv siano disponibili da oltre 30 anni, prosegue Cana-
dian Solar, fino a oggi hanno avuto un uso limitato se non in progetti
molto particolari. Il problema è appunto legato ai costi elevati che
però potrebbero essere ridotti se, ad esempio, la posa e il coinvol-
gimento degli elettricisti fossero ridotti alle sole fasi finali dell’al-
lacciamento dell’impianto. La riduzione dei costi potrebbe essere
rafforzata anche da una diminuzione del prezzo di questi moduli
che dovrebbe essere maggiore rispetto alle soluzioni standard. È
altresì vero però che il fattore estetico potrebbe giocare comunque
un ruolo importante nella scelta di acquisto, aspetto questo che non
può essere eguagliato dai moduli standard. Gli sviluppi tecnologici
come la trasparenza del modulo, la crescente disponibilità di opzio-
ni di colore e la flessibilità hanno esteso la portata del mercato Bipv
e prevediamo che alcuni clienti saranno disposti a pagare di più per
ottenere un sistema attraente e integrato.
Per Centrosolar il costo di questo tipo di sistema in realtà non è per
niente alto, perciò non deve essere considerato come un mercato di
nicchia. Di sicuro è necessario utilizzare un vetro di sicurezza se i
moduli sono montati in verticale sulle facciate - in questo tipo di im-
pianto la struttura diventa la parte più critica dell’impianto. Sui tetti,
S-Class Vision di Centrosolar accede al Titolo III e nel prossimo
futuro potrebbe farlo anche sulle facciate dei palazzi.
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