EMISSIONI: undici Stati Membri
hanno superato i limiti stabiliti
ATTUALITÀ
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n.7 settembre 2012
Nel 1999, molti dei Paesi che oggi compongono
l’Unione Europea si sono impegnati a ridurre le
emissioni di inquinanti atmosferici nell’ambito
del protocollo di Göteborg della Convenzione sull’inqui-
namento atmosferico transfrontaliero (Lrtap). Il ‘Rappor-
to sull’inventario delle emissioni atmosferiche 1990-2010
nell’Unione Europea nell’ambito della Convenzione Une-
ce Lrtap’ pubblicato ogni anno dall’AEA, presenta una
sintesi delle principali tendenze delle emissioni negli ul-
timi decenni. Esso mostra che 11 Paesi hanno superato i
massimali del 2010 per quattro importanti inquinanti at-
mosferici, disciplinati ai sensi del protocollo. Queste so-
stanze inquinanti possono portare a problemi respiratori,
piogge acide e eutrofizzazione.
“Negli ultimi due decenni abbiamo ridotto la quantità del-
le sostanze inquinanti che entrano nell’aria in Europa.
La normativa, sia all’interno dell’UE che a livello inter-
nazionale, funziona quando viene attuata correttamen-
te. Il fatto che molti Paesi hanno superato i loro limiti di
emissione nel 2010 mostra che è necessario continua-
re a impegnarsi per salvaguardare la salute dei cittadini
europei” ha commentato Jacqueline McGlade direttore
esecutivo dell’AEA. Tra gli 11 Stati Membri dell’UE che
hanno superato i massimali fissati a livello internaziona-
le, la Danimarca e la Spagna hanno superato tre valori
limite (NOx, COV e NH3), mentre la Germania ne ha supe-
rati due (NOx e Covnm). Austria, Belgio, Francia, Irlanda,
Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia hanno superato i limi-
te massimo per gli NOx mentre la Finlandia ha superato
il limite stabilito per l’NH3. Tra i principali inquinanti at-
mosferici, le emissioni che sono maggiormente diminuite
dal 1990 sono quelle degli SOx (-82%), seguite dal CO
(-62%), Covnm (-56% ), NOx (-47%) e NH3 (-28%). Le emis-
sioni di particelle sottili (PM2.5) sono diminuite del 15%
dal 2000. La diminuzione di SOx raggiunta tra il 1990 e il
2010 è il risultato della combinazione di diverse misure.
Questo successo può essere attribuito alla tecnologia di
desolforazione installata in molti siti industriali e alle di-
rettive comunitarie che hanno portato alla riduzione del
tenore di zolfo in alcuni combustibili liquidi. Questo ta-
glio è anche parzialmente dovuto alla scelta operata da
centrali elettriche e industrie di passare dai combustibili
solidi e liquidi contenenti un alto tenore di zolfo a combu-
stibili come il gas naturale che hanno un basso contenu-
to di zolfo. Nello stesso periodo le emissioni di NOx sono
quasi dimezzate grazie all’introduzione del catalizzatore
a tre vie nei veicoli di servizio, nonché alla riduzione del-
le emissioni industriali raggiunte grazie a un controllo
più severo sulle emissioni. Dal 1990, insieme agli NOx,
sono diminuite in modo significativo anche le emissio-
ni di altri due importanti inquinanti dell’aria responsabili
della formazione del dannoso ozono troposferico: il CO
e il Covnm scesi rispettivamente del 62 e del 56%. Tale
miglioramento è dovuto anche al miglioramento dei ca-
talizzatori dei veicoli nel settore del trasporto su strada.
Il settore agricolo è il maggior responsabile delle emis-
sioni di ammoniaca. Tra il 1990 e il 2010 le emissioni di
NH3 sono scese del 28%, anche se la maggior parte delle
riduzioni sono avvenute nei primi anni ‘90 e da allora le
emissioni sono rimaste piuttosto stabili. Le maggiori ri-
duzioni sono state segnalate dalla Polonia, Paesi Bassi e
Germania. Tutti gli altri Paesi, a eccezione di Cipro e Spa-
gna, hanno riportato una flessione. Il rapporto attribuisce
la riduzione delle emissioni di ammoniaca in gran parte al
miglioramento delle tecniche di gestione del letame ani-
male e dei fertilizzanti. Trasporto su strada, abitazioni,
centrali di produzione di energia elettrica, agricoltura e
taluni settori industriali rappresentano collettivamente le
fonti più importanti dei diversi inquinanti. Nonostante la
tendenza sul lungo termine al ribasso, nel 2010 gli Stati
Membri hanno segnalato un aumento delle emissioni di
molti metalli pesanti e inquinanti organici persistenti ri-
spetto al 2009 - per esempio, il piombo è aumentato del
9,1%, il cadmio del 7,5%, l’arsenico del 4,9% e il cromo
del 12,6%. Questi aumenti sono stati in parte dovuti alle
emissioni crescenti dei nuclei familiari e di alcuni settori
industriali.
A cura di Antonella Rampichini
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