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n.6 maggio 2012
TAVOLA
ROTONDA
ne, ossidazioni spinte, lisi dei fanghi, Annamox, recupero Azoto
e Fosforo, digestione anaerobica, riutilizzo dell’acqua ne sono
un esempio”.
Paolo Norse,
business leader Hvacr Emerson Industrial Auto-
mation di Control Techniques sottolinea l’ormai elevata alfabe-
tizzazione da parte di tutti gli addetti ai lavori: “C’è una sempre
maggiore coscienza dell’utilità degli inverter nel pompaggio, una
maggiore consapevolezza della necessità di monitoraggio delle
perdite e la conseguente necessità di integrare sistemi di te-
lecontrollo e tele-service. Noto una maggiore attenzione anche
nella scelta dei trattamenti energeticamente meno dispendiosi
per la sterilizzazione e potabilizzazione e nella scelta dei criteri
costruttivi degli impianti, si pensi ai sistemi di trattamenti biolo-
gici con i reattori SBR. Si implementano sempre più frequente-
mente sistemi di regolazione dell’ossigeno nella fase di nitrifica-
zione (meglio ancora se si misura l’NH4), regolando le soffianti
con inverter e un misuratore di ossigeno disciolto (senza rego-
lazione a soglie). Ormai si parla anche di produzione energetica
dagli scarichi dei trattamenti, utilizzando impianti microidro a vite
d’Archimede per recuperare energia.
Efficienza energetica: i guadagni sono tangibili solo nel set-
tore dei motori e degli azionamenti o anche altrove?
“Il discorso è più ampio” sottolinea Paolo Norse. “Un esempio
riguarda i diffusori d’ossigeno dai compressori agli impianti d’os-
sidazione a biodischi e a membrane, un buon passo avanti per
migliorare l’efficienza dei trattamenti biologici anche a livello
energetico. L’uso di sistemi elettrolitici per il trattamento delle
acque di processo è un altro esempio di miglioramento dei meto-
di di eliminazione delle impurità dalle acque utilizzate ad esem-
pio nell’elettronica. L’uso di alimentatori Control Techniques per
gli elettrodi che generano il processo elettrolitico determinano
un’azione efficace con costi energetici minori”.
“L’efficienza energetica è un aspetto che tocca tutto il processo
all’interno di un impianto di trattamento delle acque - ribadisce
Alessandro Monti - dalle pompe e motori fino ad arrivare alle sin-
gole tecnologie impiegate, siano essi sistemi a osmosi inversa
o bioreattori a membrana. In quest’ultimo caso, per esempio, le
tecnologie più innovative puntano a migliorare la distribuzione
dell’aria legata alla pulizia della membrana per ridurre il consu-
mo energetico. L’obiettivo è arrivare a un efficienza globale di
processo attraverso miglioramenti in ogni singolo componente.
Matteo Salmaso
di UniAcque parla per esperienza: “Nell’am-
bito del servizio idrico Integrato l’obiettivo di efficienza energeti-
ca viene raggiunto intervenendo su diversi aspetti; per il servizio
acquedotto si procede all’efficientamento dei sistemi di pompag-
gio (inverter, punti di lavoro delle pompe), alla riduzione delle
perdite e delle pressioni di rete; per il servizio fognatura si inter-
viene sugli impianti di sollevamento (inverter, centraline di con-
trollo) e sulla riduzione delle infiltrazione di acque parassite in
fognatura; per il servizio depurazione si realizzano nuovi sistemi
di aerazione e di regolazione dell’ossigeno disciolto, vengono
efficientati i sistemi di sollevamento acque reflue e fanghi e si in-
stallano sistemi di cogenerazione di energia elettrica da biogas,
ove presente digestione anaerobica”.
“Crediamo che il cambiamento che avrà il maggiore sviluppo e
impatto sulla riduzione dei consumi energetici riguarderà l’ado-
zione spinta di sistemi di controllo in continuo che permettono
di automatizzare i processi di trattamento” commenta Giancarlo
Giacomini di Endress+Hauser. “Si tratta di fare misure di analisi per
verificare l’andamento qualitativo del processo per poter definire
delle azioni orientate all’ottimizzazione dei processi stessi.
A titolo di esempio, posso parlare delle misure di ossigeno e am-
moniaca tramite le quali opportuni software di ottimizzazione per-
mettono di definire la migliore regolazione dei compressori per le
vasche di ossidazioni portando a una riduzione fino al 15% di ener-
gia elettrica”.
Il 20% dell’energia mondiale è speso per il pompaggio dell’ac-
qua. Come affrontate, se lo affrontate, il problema dell’ottimiz-
zazione dell’efficienza delle pompe?
“Applicare un inverter a una pompa è un esercizio che in passato
è stato sottovalutato nel suo perimetro applicativo globale” ci tie-
ne a sottolineare Paolo Norse di Control Techniques, società che
proprio nel settore degli inverter ha saputo ritagliarsi un ruolo di
primo piano anche sul mercato italiano. “Questo ha anche portato
utenti e produttori di pompe a dubbi e scetticismo comprensibili, ma
risolvibili con competenza e attenzione. Pompe sommerse e pompe
di sollevamento possono operare in limiti concretamente definibili.
Una pompa troppo sovradimensionata non risolve i propri problemi
di efficienza in modo totale semplicemente con l’uso dell’inverter;
allontanandoci dal punto di massimo rendimento di una pompa si
perde d’efficienza e si limita comunque il calo dei consumi elettrici,
giacché la potenza cala del cubo della velocità”.